La storia della letteratura è costellata di titoli che in origine portavano un nome diverso da quello con cui sono notoriamente passati alla storia. Il titolo del romanzo pensato dall’autore non era infatti lo stesso di quello che oggi appare stampato sulle copertine, vendute in milioni di copie in tutto il mondo.
Per esigenze editoriali e commerciali, oppure a causa di ripensamenti dell’autore stesso i titoli originali di queste opere sono stati infatti leggermente modificati - o in alcuni casi completamente stravolti - per essere adattati al gusto del pubblico.
Se è un vero che un libro non si giudica da una copertina, allora un libro non è nemmeno il suo titolo. Ma, certo, è difficile dirlo per capolavori letterari, che sono universalmente riconosciuti proprio grazie al nome - a noi familiare — che recano sul frontespizio. Cosa accadrebbe se Guerra e Pace non si intitolasse più così, ma Tutto è bene quel che finisce bene? In alcuni casi il cambiamento può essere quasi paradossale, in grado di rovesciare l’intero contenuto della trama. Eppure celebri romanzi che hanno fatto il canone letterario erano stati pensati dai loro autori spesso con espressioni e diciture ben diverse, in taluni casi addirittura opposte, rispetto al titolo attuale.
Siete pronti a stupirvi? Vediamo sette esempi clamorosi.
Moby Dick, La balena
Il capolavoro di Herman Melville in origine recava sulle bozze un titolo molto più banale e scontato: The Whale, la balena, che quindi non contraddistingueva il cetaceo protagonista del celebre romanzo. Dopo l’iniziale pubblicazione londinese, il libro fu pubblicato a New York il 14 novembre 1851 con il titolo definitivo Moby Dick. L’editore inglese Bentley fu informato in extremis del cambiamento: "Moby Dick è un titolo del tutto legittimo perché indica una particolare balena che è, se così posso esprimermi, l’eroe del libro", si giustificò l’autore.
Recensione del libro
Moby Dick
di Herman Melville
Via col vento, Domani è un altro giorno
Ricordate la frase pronunciata da Rossella O’Hara nella celebre scena conclusiva di Via col vento? "Domani è un altro giorno", era proprio questa massima originariamente a dare il titolo all’opera. Pare che prima di scegliere il titolo ufficiale del suo unico romanzo Gone with the wind (1936) la scrittrice Margaret Mitchell abbia valutato varie ipotesi, tra cui la celebre frase Tomorrow is another day e il verso di una canzone popolare del Kentucky, Tote the Weary Load.
Recensione del libro
Via col vento
di Margaret Mitchell
Guerra e pace, Tutto è bene quel che finisce bene
Decisamente più clamoroso il titolo del capolavoro russo di Lev Tolstoj, Guerra e pace, che in origine aveva una connotazione molto meno epica. Inizialmente il capolavoro mastodontico di Tolstoj fu pubblicato a puntate su una rivista russa, tra il 1864 e il 1867, e la prima stesura completa si intitolava Tutto è bene quel che finisce bene. Solo successivamente il libro fu intitolato Vojna i mir, ossia Guerra e pace, e con questo titolo arrivò in Italia nel 1891, grazie all’edizione dei Fratelli Treves.
Recensione del libro
Guerra e pace
di Lev Nikolaevič Tolstoj
1984, L’ultimo uomo in Europa
Il genio utopistico di George Orwell concepì inaspettatamente un titolo convenzionale per il suo capolavoro: The Last Man in Europe. Così infatti doveva intitolarsi il libro, almeno secondo quanto scritto da Orwell in una lunga lettera al suo editore. Il romanzo fu iniziato proprio nel 1948, data da cui, pare, deriva il titolo definitivo: Nineteen Eighty Four, ottenuto tramite l’inversione delle ultime due cifre. 1984 fu stabilito dall’editore di Orwell, Fredric Warburg.
Recensione del libro
1984
di George Orwell
Il grande Gatsby, I milionari
Francis Scott Fitzgerald era un autore molto indeciso, infatti per il suo capolavoro Il Grande Gatsby aveva previsto una lunga lista di titoli. Pare che nemmeno in seguito all’uscita definitiva del libro fosse del tutto convinto del titolo affibbiatogli. Nella lista di Fitzgerald figuravano varie alternative, tra cui The Millionaires, Trimalchio in West Egg e Among Ash-Heaps.
Recensione del libro
Il grande Gatsby
di Francis Scott Fitzgerald
Dracula, Il morto non morto
Il manoscritto originale di Bram Stoker (1897) non menzionava nessun Dracula. L’autore irlandese durante la scrittura si ispirò alla figura di Vlad III, principe di Valacchia. Le prime bozze riportavano il titolo The Dead Un-Dead (letteralmente, Il morto non morto) e il protagonista si chiamava semplicemente The Count Vampyr, il Conte Vampiro. Ora riuscite a immaginare un vampiro senza pensare a Dracula?
Recensione del libro
Dracula
di Bram Stoker
Lolita, Il regno in riva al mare
Nel 1947 Vladimir Nabokov inviò al suo editore, Edmund Wilson, il manoscritto di un romanzo breve che doveva chiamarsi The Kingdom by the Sea. Otto anni dopo il libro fu pubblicato a Parigi, da Olimpia Press, con il titolo di Lolita (1955). Dieci anni più tardi il libro fu tradotto in russo dallo stesso Nabokov.
Recensione del libro
Lolita
di Vladimir Nabokov
Ora che conoscete i titoli originali preferite quelli classici, non è vero?
Si verifica uno strano fenomeno nella mente del lettore per cui se porta un altro nome non è neanche più lo stesso libro. Un grande autore, Milan Kundera, sosteneva che i "titoli sono intercambiabili", ma agli occhi dei lettori non è proprio così.
Tuttavia è interessante scoprire la storia della genesi di certe grandi opere che sono entrate nell’immaginario comune degli amanti di libri di tutto il mondo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: 7 titoli originali dei capolavori della letteratura che forse non conosci
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Spessissimo mi succede di non apprezzare libri, anche se primi in classifiche o vincitori di premi. Per questo motivo vado sul sicuro: i classici. Ho letto anche tutti quelli che ,secondo il precedente articolo, non legge nessuno. A questo punto cominciano a mancarmi titoli. Li sto cercando anche in questo sito ma non trovo. Consigli? Grazie