È morto ieri 25 marzo a Roma l’attore Paolo Poli, un grande artista, che ha debuttato in teatro nel 1958 con Finale di partita di Samuele Beckett. Una partenza importante, da figura colta e raffinata qual era. Un amante della letteratura, di quella bella, che fosse vernacolare o più nobile, ma che avesse sempre quella musicalità, quel gioco basato sul ritmo del fraseggio che lui ha interpretato in maniera straordinaria, unica, originale. Una scelta importante anche per l’ultimo spettacolo, Aquiloni, tratto da Giovanni Pascoli. Paolo Poli ha saputo affascinare i bambini degli anni sessanta leggendo per la RAI le favole per bambini, rendendo sublimi le filastrocche. Basterebbe andare a verificare alcune registrazioni come la seguente riportata su YouTube.
Un attore che, con la sua laurea in letteratura francese, ha dato anima e corpo alla letteratura di ogni epoca, dalle favole di Esopo alla Divina Commedia, della quale amava recitare il Purgatorio. Molto interessante il video in cui parla delle Memorie di François René de Chateaubriand:
In pochi minuti parla di Hugo, Balzac, Roland Barthes, Rimbaud, Proust. Poliedrico, Paolo Poli è stato attore, regista, sceneggiatore. La sua raffinata cultura letteraria gli ha consentito di essere potente e apprezzato anche per gli audiolibri, come Pinocchio, per Fratelli Fabbri Editori e le ricette di Pellegrino Artusi per Emos Audiolibri. È stato uomo anticonformista, che ha dichiarato la sua omosessualità in tempi in cui era provocatorio esibirla come pure ha fatto lui, ma la leggerezza e l’eleganza del suo modo di porgere le cose è stato un meraviglioso regalo al nostro Paese. Bellissimo in veste di attore, fantastico nei suoi travestimenti, era soprattutto potente nel gioco con le parole: che fossero sue o letture o recitazioni, era interprete perfetto per far partecipare chi ascoltava le sue letture. Il suo anticonformismo gli ha procurato anche delle censure e l’allontanamento dal mondo della televisione, e il suo rientro con il programma “E lasciatemi divertire”, in cui, in omaggio alla poesia di Palazzeschi avente lo stesso titolo, Paolo Poli e Pino Strabioli raccontano i vizi capitali su Rai3. Paolo Poli raccontò a modo suo, utilizzando le novelle di Boccaccio, lussuria, gola, ira, invidia, accidia, avarizia e superbia. Alle sette puntate è seguita l’ultima dedicata all’elogio del vizio e ad artisti e grandi personaggi che devono proprio al vizio la loro genialità: Caravaggio, Mozart, D’Annunzio, sant’Agostino.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Addio a Paolo Poli: è morto un grande artista
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