La parole di Pedro Salinas diventano immagini, riescono a fotografare con una precisione sconcertante una realtà interiore. Nella sua raccolta poetica più celebre, La voce a te dovuta (La voz a ti debida in lingua originale,1933) il poeta madrileno è riuscito a catturare un sentimento, ciò che per definizione è inafferrabile e astratto in questi versi prende corpo, diventa respiro e cammino, battito e sospiro.
La poesia d’amore di Pedro Salinas
Tra le settanta poesie d’amore contenute in La voce a te dovuta, pubblicata in Italia da Einaudi nel 1979 con la traduzione di Emma Scoles, troviamo Al di là della gente ti cerco in cui Salinas ribalta la tradizionale ricerca dell’“anima gemella” dimostrando che il vero amore va cercato non all’esterno, ma all’interno: l’amore più profondo non ci attende là fuori, in qualche imperscrutabile altrove, ma è già in noi, perché l’amore vero cresce in noi, matura con noi.
La donna amata, in Salinas, diventa un riflesso del suo stesso pensiero, è talmente presente dentro di lui che non deve cercarla all’esterno per ritrovarla e, infine, giunge alla conclusione che “amare davvero è come morire” perché equivale a perdersi totalmente, fatalmente nell’altro. In questi versi non c’è nulla della poesia erotica, a tratti carnale di Pablo Neruda, neppure la presenza effettiva della donna amata: è una poesia di lontananza, di inappartenenza, di memoria.
In Pedro Salinas troviamo la stessa ricerca dell’essenza che è propria delle poesie di Montale; se amate la poesia di Montale amerete Salinas, vi troverete una corrispondenza perfetta, la stessa inconfondibile eco fatta di ineludibili lontananze.
Le poesie d’amore di Salinas erano dedicate a Katherine Reding (poi Whitmore, Ndr), una ragazza conosciuta nel 1932 durante uno dei suoi corsi estivi presso l’università di Madrid. Lei era una giovane insegnante americana specializzata in letteratura spagnola e tra i due fu subito un colpo di fulmine; ma Pedro Salinas era sposato e Katherine non voleva causare dolore alla sua famiglia. Alla fine dell’estate la ragazza partì, ma Salinas sperò sempre di ritrovarla. A Katherine Reding furono dedicate tutte le poesie de La voce a te dovuta, fu l’eterna musa ispiratrice di un amore impossibile. Forse per comprendere appieno i versi di Al di là della gente ti cerco dobbiamo tenere bene a mente questa storia: l’eterna presenza di Katherine e il suo essere irraggiungibile. Era lei che il poeta sperava ardentemente di ritrovare “al di là della gente” in un tempo al di là dal tempo.
Ma la bellezza e l’intensità delle liriche contenute in La voce a te dovuta, la terza raccolta poetica di Salinas, è nel potere di trasportarci in un non meglio precisato altrove, che solo chi ama conosce.
“Al di là della gente ti cerco” di Pedro Salinas: testo
Sì, al di là della gente
ti cerco.
Non nel tuo nome, se lo dicono,
non nella tua immagine, se la dipingono.
Al di là, più in là, più oltre.Al di là di te ti cerco.
Non nel tuo specchio
e nella tua scrittura,
nella tua anima nemmeno.
Di là, più oltre.Al di là, ancora, più oltre
di me ti cerco. Non sei
ciò che io sento di te.
Non sei
ciò che mi sta palpitando
con sangue mio nelle vene,
e non è me.
Al di là, più oltre ti cerco.E per trovarti, cessare
di vivere in te, e in me,
e negli altri.
Vivere ormai di là da tutto,
sull’altra sponda di tutto
—per trovarti —
come fosse morire.
“Al di là della gente ti cerco” di Pedro Salinas: analisi e commento
Link affiliato
Sin dal primo verso la poesia di Salinas trascende il reale, si reca in un luogo ignoto, segreto, lo spazio intimo della coscienza. “Al di là della gente ti cerco”, dice il poeta e subito, sin dalla prima strofa, ci parla di un “oltre”. Dobbiamo leggere la poesia dunque secondo l’approccio trascendentalista con cui è stata scritta; riga dopo riga l’autore sembra portarci oltre la realtà materiale, come se compisse una ricerca, ce lo dimostra la ripetizione affannosa, anaforica, ostinata di quel ti cerco (“te busco”, in lingua originale).
L’astratto “più oltre” cui fa riferimento Salinas è l’anima; è quello il luogo in cui il poeta ricerca la donna amata, non tra le strade affollate di gente e neppure nella sua immagine o nel suo nome. Lui rievoca la presenza della sua musa, Katherine, dentro di lui. Procede quindi a elencare tutte le dimensioni esteriori in cui la donna non è presente, o meglio, non è presente nella sua vera essenza. Lei non è il suo nome, né la sua scrittura e neppure la sua immagine: Salinas sgretola la superficie, la annienta verso dopo verso come se compisse un lavoro di scavo.
Lei non è nemmeno nella carnalità del sangue che scorre nelle vene, è più potente del battito stesso del cuore.
Infine il poeta si annulla del tutto nell’amore per lei, perché “amare davvero è come morire” , è scomparire, annientarsi nell’altro. Trovarti - conclude Pedro Salinas rivolto sempre a quel “tu” evanescente che ricorre come una costante nel poema - è come morire e dunque vivere al di là di tutto, al di fuori del mondo stesso, oltre la superficie tangibile delle cose.
Solo Salinas poteva giungere a una conclusione così assoluta con una semplicità tanto disarmante: “per trovarti - come fosse morire”. Come direbbe un altro grande poeta: “il viaggio finisce qui”.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Al di là della gente ti cerco”: la dichiarazione d’amore in poesia di Pedro Salinas
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Poesia Einaudi Storia della letteratura Pedro Salinas
Lascia il tuo commento