Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie
- Autore: Andrea Tagliapietra
- Genere: Filosofia e Sociologia
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2016
Una consistente teoria di parole, di parole fondative di storie. Parole ultime e penultime, e storie sempre di peso specifico speculativo. Significanti e significati, suggestioni filosofiche declinate in senso biunivoco: metaforizzate e attualizzate al tempo stesso. Un corposo excursus tra le anse e gli sbocchi di una scienza del pensiero onnicomprensiva di retaggi classici, dibattimenti ontologici, tempo che scappa, metafisica, vita vissuta.
Detta in altre parole: è più o meno così che si presenta l’“Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie” che Andrea Tagliapietra ha da poco editato per la collana “Narrazioni della conoscenza” di Moretti & Vitali.
L’autore insegna: è professore ordinario di Storia della Filosofia a Milano, e ciò che fa in primo luogo in questo saggio è muoversi all’interno dei temi prerogativa del suo specifico. Nulla di strano (si potrebbe obiettare) non fosse che i modi, come sempre, fanno la differenza, e la trasversalità – tematica e analitica – con cui Tagliapietra conduce le sue analisi segna la differenza tra questo e uno qualsiasi dei libri autoreferenti che ci sono in giro.
La ricerca filosofica di Andrea Tagliapietra (si vede e si sente) è insomma una ricerca strappata all’asetticità specialistica e ricondotta alla matrice originaria della piazza (l’agorà greca) come sede di confronto, scenario ideale per dispute sulle idee, norme consapevoli di condotta, per un pensiero accessibile a tutti. Dal concetto di Acqua a quello di Vita (passando per svariate teorie sui colori, il Nulla, Edipo, la Morte-il Tempo-Dio, Politica, Ulisse, Speranza, e chi più ne ha più ne metta, di termini soltanto in apparenza divaricati tra alto e basso) Tagliapietra medita con passo e taglio dialettici, attestato sulle facce della stessa medaglia, tra le luci e le ombre di uno stesso concetto, tra i significati impliciti ed espliciti e le ricadute di ciascun termine. Sorretto, qua e là, dalla riflessione dei grandi del pensiero occidentale (e non soltanto), erige un’impalcatura che riconduce la filosofia al ruolo necessario che le è prerogativa.
Il libro, per dirla con le parole di Flavio Ermini - curatore della collana che ospita questo saggio, e autore della postfazione al volume -:
“si configura come un dizionario minimo di parole ricorrenti nella filosofia contemporanea. Nomi comuni (per esempio, bellezza, felicità, dolore…) e nomi propri (tra cui Cassandra, Edipo, Marta…) la scelta obbedisce ad un unico criterio: proporre quelle parole che nel presente continuano a caratterizzare i nostri interrogativi sull’esistenza”.
Mi pare che questo e non altro, in fin dei conti si debba chiedere a un saggio di filosofia, e dunque mi pare che questo possa bastare per assegnare a “Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie” lo statuto di testo sul quale riflettere e ritornare assai spesso.
Alfabeto delle proprietà. Filosofia in metafore e storie
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