Alla buon’ora, Jeeves!
- Autore: P.G. Wodehouse
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Sellerio
- Anno di pubblicazione: 2024
Jeeves, l’impareggiabile maggiordomo che tutti vorremmo come alleato nei momenti difficili, torna in libreria negli scaffali di Sellerio grazie a una nuova traduzione a cura di Beatrice Masini. E porta con sé l’immancabile datore di lavoro, snob e pasticcione ma indiscutibilmente simpatico, Bertie Wooster, il protagonista della serie più riuscita di P.G.Wodehouse, considerato, non a torto, lo scrittore umoristico più famoso del secolo scorso.
In Alla buon’ora, Jeeves!, Plum, come lo scrittore era soprannominato da familiari e amici, esibisce il meglio del suo repertorio. A partire dal mondo rarefatto e distante della buona società inglese di inizio Novecento, popolata da rampolli invariabilmente dotati di soprannomi audaci e improbabili, sempre alle prese con problemi di vitale importanza. Ci sono cugini in crisi sentimentale, vecchi compagni di scuola troppo interessati ai tritoni e poco alle ragazze, tenute di campagna con ville sterminate di proprietà di zie benestanti, eccentriche e impiccione, riti di vestizione, cocktail e favolose ricchezze vere o presunte.
Sullo sfondo scorrono Londra, la campagna inglese, la riviera, l’immancabile club. E i dialoghi deliziosi che non perdono mai il filo dell’ironia.
Poco conta, in fondo, la trama. Sai che culminerà nell’immancabile lieto fine e tanto basta per affidarsi alle pagine del libro. Come spiega Beatrice Masini nell’introduzione:
L’evasione di Wodehouse funziona in un altro modo: sai già come va a finire la storia, perché non può che finire bene, ma non sai come ci si arriverà, e il bello sta proprio lì, nelle deviazioni, negli scarti, nelle sorprese, nei viottoli che tagliano i parchi delle dimore di campagna dove eterne ragazze pallide vagano di notte aspettando la domanda giusta dall’uomo sbagliato (o viceversa) e zie astute incagliate in una perenne mezza età trionfano come amazzoni in un mondo dominato da uomini imbelli che vanno di volta in volta blanditi, scrollati, insultati, raggirati.
Conta, eccome, la presenza di Jeeves, sempre impeccabile e conscio del suo valore, tanto da considerare le occasionali scelte del padrone in fatto di abbigliamento come un’offesa personale. Tutto viene perdonato grazie alle sue indiscusse qualità: prima fra tante l’acuta intelligenza, capace di traghettare lui e i suoi protetti attraverso le complessità di una società tutta regole e apparenza. Moderno Arlecchino, incarna così l’archetipo del servitore fedele e astuto, in una sorta di “commedia dell’arte” rivisitata e attualissima.
Il maggiordomo sa trarre d’impiccio chiunque, trovando la soluzione giusta per ciascuno dopo attenta riflessione, e diventa così figura irrinunciabile:
Come credo voi ben sappiate, la fama di Jeeves come consigliere si era da tempo diffusa tra gli intenditori, e prima mossa di chiunque nella mia piccola cerchia si trovi in qualche sorta di guaio è sempre di venire qui a parlarne con lui.
Conta soprattutto che P. G. Wodehouse, come la maggior parte dei suoi lettori, non appartiene alla classe sociale che descrive così bene. È un uomo quasi comune, costretto a un impiego in banca per un rovescio economico e trasformato in ricco possidente dalla sue capacità letterarie. È anche l’autore dei record: scrive otto pagine al giorno, cinquantamila parole e almeno trenta lettere in un mese, un romanzo in tre per un totale di quasi cento nell’intera carriera.
Conta che i suoi romanzi rappresentano una divagazione piacevole dalle infelicità della vita. Una distrazione che però entra di diritto nella letteratura e resiste allo scorrere del tempo tanto da restare attuale.
Allora leggiamo Wodehouse nelle mattine di domenica, o d’estate, quando non dobbiamo correre da nessuna parte ma vogliamo lo stesso essere altrove; e però anche d’inverno prima di dormire, in treno, all’aeroporto, dentro la noia di febbraio. Evadere dal mondo grigio (e viola, e nero) ogni tanto ci è necessario; è facile, basta un libro. Ma che quel libro sia moderatamente meraviglioso.
Alla buon'ora, Jeeves!
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