Si prospetta un periodo interessante per gli amanti dei libri che sono anche degli inguaribili cinefili: questo weekend al cinema Benedetta di Paul Verhoeven, il film tratto dal romanzo Judith Brown che ha scandalizzato Cannes, mentre dall’8 marzo arriva nelle sale Women Talking. Il diritto di scegliere, tratto dall’opera di Miriam Toews edita in Italia da Marcos y Marcos nel 2018.
Due film provocatori che trattano argomenti a loro modo disturbanti che di certo scuoteranno nel profondo lo spettatore. Il carisma delle protagoniste femminili e il conflitto tra fede e ragione, tra fede e desiderio è il fil rouge che unisce le due pellicole: ciascuna, a proprio modo, darà la propria risposta.
Scopriamo tutte le anticipazioni sui film tratti da libri in uscita.
Benedetta di Paul Verhoeven
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Questo weekend arriva nelle sale italiane il discusso Benedetta di Paul Verhoeven, presentato in concorso al Festival di Cannes 2021. Il film ha suscitato reazioni contraddittorie a causa di alcune scene che, si dice, sfocino nel grottesco.
Il regista di Basic Istinct torna sul grande schermo con una storia provocatoria; ma stavolta ci mette di mezzo la religione. Benedetta, sceneggiato da David Birke con lo stesso Verhoeven, è tratto dal romanzo di Atti impuri. Vita di una monaca lesbica nell’Italia del Rinascimento (Immodest Acts: The Life of a Lesbian Nun in Renaisence Italy) di Judith C. Brown (ES, 2005, traduzione di S. D’Amico), pubblicato per la prima volta nel 1986.
Il libro narra la vera storia di Benedetta Carlini, suora mistica vissuta nel convento di Pescia in Toscana nel XVII secolo.
Nel film di Verhoeven, Benedetta ha il volto di Virginie Efira e viene presentata come una leader contemporanea: una sorta di Monaca di Monza non redenta. Proprio come Gertrude entra nel convento a soli nove anni, mentre fuori dalle sacre mura infuria il morbo della peste nera e la guerra. E sempre come la Monaca di manzoniana memoria, Benedetta non sembra votata alla castità né tantomeno alla vita in convento: inizia ben presto ad avere strane visioni che fanno di lei una predestinata. Una volta cresciuta ingaggerà una lotta di potere con l’ex badessa, interpretata da Charlotte Rampling. Ma non è il potere il tema del film di Verhoeven, bensì l’erotismo e, in particolare, la religione che vittimizza il corpo e opprime il desiderio. Muovendosi in bilico tra onirico e reale l’estasi religiosa si mescola a una toccante ode all’amore umano.
Il regista per lanciare il proprio messaggio provocatorio mescola sacro e profano in un gioco che risulta talvolta disturbante, ma di sicuro impatto sullo spettatore.
Women Talking di Sarah Polley
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Women Talking di Sarah Polley è stato presentato in anteprima al festival di Telluride in Colorado nel mese di gennaio e arriverà nelle sale italiane in occasione dell’8 marzo. Il titolo italiano è Women Talking - Il diritto di scegliere, in originale l’opera è tratta dal libro di Miriam Toews, Donne che parlano, edito da Marcos y Marcos nel 2018.
Polley è la stessa regista che ha portato sul grande schermo L’altra Grace di Margaret Atwood, andato in onda su Netflix: ora torna a narrare una storia controversa.
La regista ha raccontato di aver deciso di girare il film dopo essere stata folgorata dal romanzo di Toews che alla sua uscita, nel 2018, aveva scatenato un gran clamore.
In Donne che parlano Toews narrava una storia agghiacciante e, purtroppo, vera: le esperienze vissute da un gruppo di donne, appartenenti a una colonia mennonita negli anni 2000
Polley ha deciso di girare il film dopo avere letto il romanzo Donne che parlano (2018) di Miriam Toews, che racconta le esperienze vissute, negli anni 2000, dalle donne di una colonia mennonita boliviana, che venivano narcotizzate e stuprate nel sonno dagli uomini della comunità. Quando si risvegliano doloranti veniva fatto loro credere che il malessere fisico era opera del diavolo.
Le donne un giorno decideranno di ritrovarsi insieme, in un luogo isolato, e parlare: si troveranno a un passo dal compiere una scelta decisiva. Nel dialogo tuttavia emergeranno tutte le angosce sepolte nel loro inconscio: devono rimanere e continuare a subire? La libertà è un rischio o una speranza?
Per raccontare questa storia delicata di abusi e violenza, ma soprattutto di sorellanza, Polley si è servita di un cast d’eccezione tutto al femminile: tra le protagoniste troviamo Jessie Buckley nei panni di Mariche, Claire Foy che interpreta Salomè, Rooney Mara nel ruolo di Ona e Frances McDormand nei panni di Scarface. L’unico uomo del cast è Ben Whishaw che interpreta August Epp.
Sarah Polley ha definito il proprio film “un atto di immaginazione al femminile”. La regista ha più volte ribadito l’attualità della sua pellicola e il suo profondo legame con il movimento contemporaneo del #MeToo.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Da Benedetta di Paul Verhoeven a Women Talking di Sarah Polley: film tratti da libri da non perdere
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