È stato presentato nei giorni scorsi presso la libreria Feltrinelli di Palermo il numero monografico n. 95 della rivista di storia e scienze sociali "Meridiana", sul tema Borbonismo. Si tratta di un interessante progetto editoriale che raccoglie pregevoli saggi al suo interno con le firme di Francesco Benigno, Antonino Blando, Luca Di Mauro, Emanuele Felice, Giovanni Ferrarese, Gian Luca Fruci, Marcella Marmo, Carmine Pinto, Giacomo Pozzi, Silvia Sonetti e Giulio Tatasciore.
La necessità di un’ulteriore riflessione storiografica sul tema in argomento è bene esplicitata nell’introduzione curata da Carmine Pinto e Francesco Benigno. Si affrontano tematiche diverse, ma con un comune approccio metodologico. Negli ultimi anni si è assistiti a un’amplificazione mediatica sul Borbonismo, dal momento che non pochi condividevano sul piano politico la tesi di un’“invasione” e una conseguente decadenza del Sud a seguito della forzata unificazione. Ma occorre ragionare su dati concreti e in ognuno dei saggi la ricerca è condotta su fonti archivistiche, pertanto verificabili, e non su tradizioni letterarie romanzate (vedi per il caso specifico il saggio di Gian Luca Fruci sul Plebiscito e la lettura dell’evento elettorale nel Gattopardo di Tomasi di Lampedusa).
Nei diversi saggi si esprime con chiarezza la necessità di rifuggire dalla lettura di due blocchi monolitici contrapposti che non hanno mai comunicato prima del processo di unificazione: da una parte la dinastia borbonica sostenitrice del Regno delle due Sicilie e dall’altra parte tutto quello che è legato alle realtà politiche diverse con maggiore riferimento al Piemonte della dinastia dei Savoia.
Questo aspetto viene dimostrato dal saggio sia di Francesco Benigno che in quello di Antonino Blando: occorre riuscire a comprendere i legami e le connessioni che già nelle decadi precedenti all’unificazione mettevano in relazione la società e le varie élite (politiche, commerciali, mercantili, aristocratiche) con un processo unitario. Emerge la necessità di diversificare, di restituire complessità a quella che era la realtà politica e sociale del Regno delle due Sicilie.
Un altro elemento che si riscontra essere una cifra comune a tutti i saggi è la necessità di allargare l’arco cronologico di riferimento e non leggere il processo unitario basandosi esclusivamente sulle dinamiche immediatamente anteriori o successive al 1861, ma andare a recuperare nel periodo precedente quei movimenti e quelle contrapposizioni che avevano generato uno scollamento tra la società e i Borbone.
Occorre prendere in esame non esclusivamente i Borbone e il Regno delle due Sicilie, ma deve necessariamente tenersi conto del processo rivoluzionario, già a partire dalla Rivoluzione Francese, e il tradimento avvertito dalla società nei confronti di una dinastia che aveva inizialmente mostrato un’apertura con la Costituzione del 1812. Ecco invece poi venire a esprimersi una serie di atteggiamenti reazionari e conservatori che hanno portato una parte delle élite del Regno delle due Sicilie a guardare oltre, a riflettere sulla possibilità di una strada alternativa, come ben si significa nel saggio di Antonino Blando. Ci si dimentica ancora che il sentimento di appartenenza al governo borbonico cambia tra la parte continentale e la Sicilia dove Palermo avverte un tradimento per una decentralizzazione. Le aspirazioni delle élite siciliane si differenziano ancor di più rispetto a quelle di Napoli. Vi è un prima e un dopo e questo viene ben analizzato sia nel saggio di Carmine Pinto che in quello di Giulio Tatasciore sul Brigantaggio, come pure nel saggio di Emanuele Felice sul decennio successivo all’Unità.
Necessita comprendere quello che avviene dopo basandosi su dati concreti che non possono restituire solo l’immagine di un Sud depredato. Il Sud ricco e fiorente prima dell’Unità è poi un argomento divisivo, essendo altresì palese come il tasso di alfabetizzazione era manifestamente basso rispetto al Nord e diversificate sono le interpretazioni sulla natura del Brigantaggio.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Borbonismo” è il tema del nuovo numero di Meridiana, la rivista di storia e scienze sociali
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