Breve storia di delitti in libreria
- Autore: Massimo Gatta
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Graphe.it edizioni
- Anno di pubblicazione: 2024
Di Massimo Gatta, bibliografo erudito, raffinato lettore e uomo coltissimo, potevamo interessarci di altre sue scoperte tra i libri. Ma i lettori di gialli noir sono in aumento e quindi cosa c’è di meglio che invogliare gli appassionati di letteratura di genere che scrivere un libro che narra gli omicidi commessi in librerie antiquarie o in librerie moderne da scrittori famosi o anonimi?
In realtà di libri dedicati a questo tema ce ne sono meno di quanto possiamo supporre noi lettori. Ed è proprio Massima Gatta che ne scrive uno col titolo Breve storia di delitti in libreria (Graphe.it edizioni, 2024, premessa di Norberto Melis).
La premessa è del commissario e poi Vicequestore di Milano Melis, che è presente in molti libri di Hans Tuzzi, pseudonimo di Adriano Bon, saggista e studioso , docente universitario al Master in editoria cartacea e multimediale all’università di Bologna. Non dice molto, perché è un personaggio, ma in sostanza sui delitti in libreria non la facciamo tanto lunga, che il portone di ingresso risulti più grande del palazzo. Dedicato alla memoria e al lavoro di John Dunning, maestro del bibliomistery e al suo alter ego Cliff Janeway.
Se pensiamo a un delitto in libreria pensiamo invece al thriller di Adrian Lyne “L’amore infedele” del 2002, dove il bellissimo Paul Martel (l’attore Olivier Martinez) viene ucciso nella sua libreria dal marito (il bel Richard Gere) dell’amante, interpretata dall’affascinante Diane Lane.
Ma qui i delitti sono scritti, sono “delitti di carta” e riposti sotto il termine “bibliomistery”. Libri, anche scritti bene, che presentano al centro della trama un morto in libreria, ma anche in biblioteche pubbliche e private, in sale lettura e spazi angusti con libri. I primi a scriverne furono un quindicenne Gustave Flaubert, che già dimostrava una prosa controllata e realistica ed Edgar Allan Poe.
Il francese scrive di Giacomo, che vive a Barcellona e fa il libraio. È un trentenne scialbo, cupo, triste. Anche Baptisto aveva una libreria a Barcellona, era più vivace di Giacomo ed entrambi erano alla ricerca di libri antichi e rari. I due cercano di acquistare una Bibbia latina con glosse in greco, andando entrambi in rovina.
Il libro di Flaubert è datato 1836. Cinque anni dopo Edgar Allan Poe, scrisse il primo romanzo poliziesco della storia dell’intera letteratura ovvero I delitti della Rue Morgue che quattro anni dopo entrarono nella raccolta dei Tales (i Racconti, Ndr). L’investigatore Dupin entra in un mondo in cui l’unica ragione di vita erano i libri rari, quindi delitti e bibliofilia. Dupin e l’io narrante si incontrano in una libreria antiquaria di rue Montmartre a Parigi. In tempi molto più recenti il libraio assassino è presente in alcuni romanzi di Carlos Ruiz Safón e poi L’antiquario di Julián Sánchez.
Addirittura in un manoscritto secentesco, c’è un messaggio cifrato che porta verso una antica gemma, la Pietra di Dio. Inutile dire che una volta nascosto il manoscritto, il libraio viene ucciso. Evidentemente i libri religiosi sono così desiderati da intrigare librai devoti e mercanti interessati solo al prezzo del manoscritto.
Piu avanti nel tempo si capì che il “bibliomistery” sembrava francamente un settore per appassionati di libri un po’ troppo “morbosi”, ieri come oggi. Solo il fatto in sé, la morte cruenta in biblioteca, sembrava interessare.
Murray S. Martin si interessò di bibliomistery perché nella biblioteca pubblica in cui lavorava ci fu un delitto proprio nel giorno del Ringraziamento, lo cita Hans Tuzzi in un suo libro. Il problema era che i librai diventavano investigatori, i librai diventavano ladri, i poliziotti facevano i librai per scovare i ladri. La scelta era piuttosto risicata.
Se il plot era buono si andava avanti, anche Agatha Christie ne scrisse alcuni. Gli scrittori di gialli aumentarono in modo esponenziale, i lettori erano sempre di più.
La storia di librai ladri, o di poliziotti che diventavano librai era pure un filo ridicola verso lettori sempre più esigenti. Quindi diventò come un gioco di società per lettori molto raffinati, che trovavano intrigante il mondo delle librerie, soprattutto di quelle antiquarie.
In Italia fece scalpore un fatto reale (e non letterario), ossia nel 1922, due sorelle Margherita e Malvina, entrambe commesse della libreria del poeta Umberto Saba si uccisero una dopo l’altra. Nel 1924 assumerà un commesso, stavolta un ragazzo. Soltanto nel 1924 Saba disse al suo dottore di fiducia di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio, questa storia fu poi collegata, chissà perché, al suicidio delle due sorelle, notizie contrastanti di un uomo che si era sempre dichiarato, anche nel libro Ernesto, bisessuale.
La grande scrittrice delle morti in libreria fu Carolyn Wells, tradotta anche in Italia per Giallo Mondadori e la raffinata e disturbante Joyce Carol Oates con alcuni racconti. Nella conclusione Massimo Gatta inserisce dei buoni gialli noir sugli omicidi in libreria italiani e francesi. Ne risulta un libro pieno di curiosità, di aneddoti, una vera delizia.
Breve storia di delitti in libreria
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Capita molto di rado di vedere in televisione o leggere sui giornali di un omicidio avvenuto in una libreria…almeno questo è quanto accade nella realtà perché nel mondo della letteratura noir non è raro trovarsi tra le mani opere dove bibliomani, cacciatori di libri e editori siano vittime di omicidi più o meno cruenti, a volte insoluti.
Si tratta di storie di nicchia, una piccola parte del genere del noir ma che si è nel tempo guadagnata una sua definizione: bibliomysteries.
La loro caratteristica è quella di essere solitamente ambientate nel mondo dei libri, siano biblioteche pubbliche antiche o moderne, case editrici, archivi, librerie di casa, librerie antiquarie o di varia, case d’asta. Insomma, delitti innocui di inchiostro e di carta, ideati e scritti da giallisti più o meno famosi, presenti in racconti, romanzi.
Un sottogenere con una sua storia e una discreta produzione artistica, da Gustave Flaubert fino ai nostri giorni, che Massimo Gatta, bibliotecario dell’Università degli Studi del Molise e studioso di editoria del Novecento, tipografia privata e bibliografia, ha deciso di raccontarci in questo libro, una vera propria guida ragionata alle opere più celebri dedicate ai “delitti di carta”.
Come accennato l’opera prima che inaugura questo filone risale al novembre del 1836 quando il quindicenne Gustave Flaubert scrive “Bibliomanie”, pubblicato sulla rivista letteraria da lui stesso diretta “Le Colibri”. Il protagonista si chiama Giacomo, è un libraio di Barcellona, un uomo completamente assorbito dalla maniacale febbre della bibliomania, divenuta vizio e perversione, che alla fine lo porterà a commettere un omicidio.
Dopo Flaubert altri autori si sono cimentati in questo sottogenere, tanto che alcuni giallisti hanno anche creato delle serie specifiche, con protagonisti librai i quali, a tempo perso, fanno anche i detective; così come autori celeberrimi come Rex Stout e Agatha Christie hanno ambientato nel mondo dei libri, compresi quelli domestici, alcuni loro celebri gialli.
In questo vasto ed eterogeneo settore le biblioteche, pubbliche o di casa, coi loro fantasmi e i loro delitti, con bibliotecari e bibliotecarie, la fanno ovviamente da padrone come scenario della storia, anche se, a differenza di quanto avviene nei thriller, non sempre i delitti commessi in biblioteche, archivi o librerie vengono risolti.
E se siete alla ricerca di una libreria specializzata in bibliomysteries, un luogo adatto per immaginare storie simili, ebbene questa esiste e ha un nome che non lascia spazio ai dubbi: The Mysterious Bookshop; si trova a New York ed è stata aperta venerdì 13 aprile 1979 da Otto Penzler (libraio antiquario, collezionista e studioso).
Penzler, senza dubbio un uomo affatto superstizioso, per anni ha commissionato ai migliori giallisti d’America un racconto inedito, un dono natalizio per gli affezionati clienti che lo hanno sostenuto nei momenti di difficoltà economica. Gli unici requisiti da rispettare erano che le storie fossero ambientate nel periodo natalizio, mettessero in scena un enigma poliziesco e si svolgessero almeno in parte all’interno della sua libreria.
Ma il progetto editoriale di Otto Prenzler per la sua Mysterious Bookshop non è rimasto confinato a New York, perché ha varcato l’Oceano Atlantico per trovare seguaci anche in Italia, per la precisione nelle librerie Feltrinelli, che nel giugno 2022 hanno lanciato il concorso “Giallo in Libreria”, subito seguita l’anno successivo da una seconda edizione.
Il progetto nato dalla collaborazione tra Feltrinelli Librerie e la casa editrice SEM insieme a Crime Fiction Factory, in occasione della rassegna “Un mese in giallo”, vuole dare voce e visibilità a giovani giallisti italiani. Da giugno 2023 i partecipanti, aderendo spontaneamente al progetto, che prevede brevi racconti gialli necessariamente ambientati nelle Librerie Feltrinelli presenti in Italia, hanno inviato oltre cento thriller e i dieci racconti selezionati da una giuria mista, composta dai librai la Feltrinelli e dagli allievi di Crime Fiction Factory, sono stati pubblicati nell’antologia, edita sia in formato cartaceo che in ebook, col titolo “Giallo in libreria”.
E se la libreria può sembrare un luogo troppo delimitato per mettere in scena un delitto, in compenso la fantasia degli scrittori ha sopperito a questo limite sbizzarrendosi nel modo più fantasioso possibile nell’agevolare il trapasso delle povere vittime. Perché la morte può arrivare in vari modi, non solo ad opera del veleno, ma anche per cause naturali come malattie o eventi paranormali che colpiscono librai o clienti, gesti estremi come il suicido, lettori dotati di poteri paranormali o, addirittura, entità demoniache che arrivano ad impossessarsi del corpo dei poveri librai trasformandoli in spietati assassini.
Insomma, molti modi di morire in uno spazio circoscritto, che tuttavia può trovarsi dovunque, negli Stati Uniti come in Gran Bretagna, in Italia oppure in Francia, perché nella finzione letteraria la libreria non è un posto così tranquillo come verrebbe da pensare. Un argomento su cui riflettere quando varcherete la soglia della vostra biblioteca o libreria, pubblica o privata che sia per scegliere un libro, magari un bibliomysteries tra i tanti segnalati da Massimo Gatta.
Recensione di Andrea Coco