Brigate rosse. Dalle fabbriche alla ‘campagna di primavera’
- Autore: Marco Clementi, Paolo Persichetti e Elisa Santalena
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Monumentale. Tassonomico. Enciclopedico. Un excursus diacronico a raggio amplissimo. Così si presenta il primo tomo (374 pagine di grande formato) della parabola brigatista inquadrata dal grandangolo della storia in “Brigate rosse. Dalle fabbriche alla ‘campagna di primavera’” (DeriveApprodi, 2017). A firmarlo tre autori di estrazione accademica: Marco Clementi, Paolo Persichetti, Elisa Santalena.
Si vede a occhio: questo è un saggio da leggere e studiare. Nulla a che vedere coi memoriali e/o le indagini giornalistiche a tesi. La biografia non autorizzata delle Brigate rosse muove dal ritrovamento del cadavere di Aldo Moro, e a Moro ritorna. Spesso, comunque. Inevitabilmente. Un filo rosso (per)seguito in maniera minuziosa, nulla lasciando alle supposizioni, sulla scorta dei fatti documentati.
Gli episodi prodromi dell’omicidio-Moro sono, nel testo, analizzati per flash back (la prima crisi della società fordista, la matrice operaia delle BR, l’esordio con le azioni dimostrative e le rivendicazioni), e comprovano il malessere sociale che a metà degli anni Settanta trova nelle Brigate Rosse l’espressione di punta di un movimentismo armato che nella strategia di rottura individua il “nuovo corso” delle (fallite) istanze sessantottine.
Da questo movente gli autori si muovono per sentieri onnidirezionali, scandagliando anche il terreno, per così dire, giudiziario del fenomeno eversivo (la reazione dello Stato, i processi, le rivolte e le organizzazioni carcerarie). Come anticipato nella corposa introduzione al volume:
“Il libro si apre con il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani a Roma, per tornare alla nascita delle Brigate rosse nelle grandi fabbriche del Nord, proseguire con lo sviluppo della propaganda armata e affrontare il sequestro Sossi, evento importante per comprendere l’andamento del rapimento di Moro. Nel corso del libro abbiamo analizzato anche la risposta dei partiti e dello Stato, l’evoluzione delle indagini sulla lotta armata, l’opera dei nuclei diretti dal generale dei Carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa, il ricorso alla tortura e la situazione del mondo carcerario, radicalmente trasformato in quegli anni per l’introduzione del regime speciale.”
Poiché mi sembra ormai acclarato che i brigatisti non venivano da Marte (checché ne dicano i sacerdoti della teoria del Grande Vecchio e/o i creduloni della dottrina dietrologica), con l’analisi della fenomenologia BR gli autori sistematizzano in traslato anche una delle pagine di storia più fraintese, inflazionate, strumentalizzate, vergate a posteriori. Si attende con interesse l’uscita del secondo volume.
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