Il 2 febbraio cade il giorno della Candelora: sapete cos’è questa festa e perché si chiama così?
A questa giornata si può attribuire sia una valenza religiosa, sia pagana e ad essa sono riferiti diversi proverbi collegati alle condizioni atmosferiche.
Se vi siete incuriositi e volete scoprire qualche dettaglio in più sul giorno della Candelora proseguite con la lettura: andiamo a vedere da vicino cos’è, i riti pagani e religiosi collegati e perché questa giornata è collegata al meteo.
Cos’è il giorno della Candelora?
La Candelora, giornata che viene celebrata il 2 febbraio, ha una duplice valenza: per i cristiani si celebra la Festa di presentazione di Gesù al Tempio, mentre per i contadini questa giornata poteva sancire la fine o la continuazione del clima rigido; dunque una data fondamentale per comprendere l’andamento del raccolto.
La festa religiosa vuole ricordare un episodio particolare descritto nel Vangelo, ossia la presentazione di Gesù Bambino al Tempio quaranta giorni dopo la sua nascita. Secondo il racconto nel vangelo di Luca, in quell’occasione Simeone, un "uomo giusto e timorato di Dio" riconobbe in Gesù bambino il Messia, esclamando:
«Ora lascia, o Signore, che il tuo servo
vada in pace secondo la tua parola;
perché i miei occhi han visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli,
luce per illuminare le genti
e gloria del tuo popolo Israele».Lc 2,29-32
Il rituale di benedizione delle candele che avviene ancora oggi nelle parrocchie nel giorno della Candelora serve a ricordare la luce che Cristo irradia nel mondo. La data del 2 febbraio non è casuale: cade a 40 giorni precisi dalla nascita di Gesù, che la Chiesa ricorda il 25 dicembre.
Il giorno della presentazione di Gesù al tempio corrisponde anche al giorno dell’offerta al tempio per la purificazione della Vergine Maria perché, secondo la legge ebraica, la presentazione del figlio maschio e il rientro della madre in società avvenivano quaranta giorni dopo il parto. Infatti per tutto il periodo del puerperio, essendo soggetta a perdite di sangue come durante le mestruazioni, la donna era considerata impura e tenuta lontana dalla comunità.
Candelora: perché si chiama così?
La giornata del 2 febbraio si chiama Candelora perché deriva appunto dalle candele, simbolo di Cristo che è "luce che illumina le genti". Le candele che, come abbiamo visto, in questa giornata secondo la tradizione cristiana si benedicono e distribuiscono ai fedeli dovrebbero anche difenderli dai mali del mondo e rappresentare per loro un simbolo di speranza.
Sempre secondo la tradizione cristiana, le candele benedette il 2 febbraio vengono utilizzate il giorno successivo per la benedizione della gola.
Il 3 febbraio si celebra infatti la memoria di San Biagio, protettore delle gole e salvatore di un bambino che stava soffocando dopo aver ingerito una lisca di pesce. Il santo, nelle sue rappresentazioni, viene spesso raffigurato con candele attorno.
La candelora: perché è collegata al meteo?
Alcuni studiosi hanno notato come questa festa religiosa si sia sovrapposta a diversi riti pagani che si celebravano in questa giornata, come ad esempio la festa celtica di Imbolc. Tutti questi riti avevano come protagonista principale la luce (che riprende il simbolo delle candele), l’allungarsi delle giornate e i primi segni dell’arrivo della primavera. Sicuramente la fine dell’inverno coincide con l’inizio di un nuovo ciclo vitale e con nuovi raccolti: la loro celebrazione era fissata proprio il 2 febbraio. Da qui derivano numerosi detti popolari legati alla candelora, che cercano di prevedere il clima dei mesi successivi.
Proverbi sul giorno della Candelora
Come nel caso del proverbio legato a Santa Bibiana, è tramandato un proverbio che lega il giorno della candelora al meteo. Esistono in realtà diverse versioni del proverbio sul giorno della Candelora: si tratta di diverse declinazioni con forte influenza dialettale, ma il significato rimane sostanzialmente invariato.
Uno dei più famosi e conosciuti recita infatti
“Se c’è sole a Candelora / dell’inverno semo fòra / ma se piove o tira vento / de l’inverno semo dentro.”
In alcune regioni, come ad esempio il Piemonte, si usa dire:
“Se la candeila a fa cer, n’aut inver”
, che significa
“Se la candela rischiara, (ci sarà) un altro inverno.”
Un dialetto foggiano dice:
Se p’a Cannelore ne chòve ’u virne se ne more
che significa
"Se nella Candelora non piove, l’inverno muore."
Secondo un dialetto romagnolo:
Se piôv par Zariôla
quaranta dè l’inveran in z’arnôva.
che significa
Se piove per la Candelora si rinnovano quaranta giorni d’inverno.
Conoscete altri proverbi legati alla Candelora? Segnalateceli nei commenti.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Candelora: cos’è, perché si chiama così e spiegazione del proverbio
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Il significato del proverbio piemontese è identico a quello famoso: se si vede la luce della candela (cioè se si è stati costretti ad accenderla) è perché non c’è il sole e quindi è brutto tempo. L’inverno continua
Per la Santa candelora dall’inverno semo fora ma se piove o tira vento nell’inverno semo dentro 😉