La Fiera Internazionale del Libro di Francoforte ha negato il premio LiBeraturpreis alla scrittrice palestinese Adania Shibli per dare più spazio alle istanze degli ebrei e di Israele.
Lo ha annunciato il direttore della Frankfurter Buchmesse, Juergen Boos, poco prima dell’apertura della fiera - che si terrà dal 18 al 23 ottobre - cancellando il riconoscimento all’autrice del romanzo Un dettaglio minore, pubblicato in Italia da La nave di Teseo, che racconta la storia di una ragazza palestinese rapita e uccisa da soldati israeliani nel 1949.
Immediata la reazione degli editori arabi che hanno deciso di lasciare vuoti i propri stand in risposta alla posizione della rassegna.
Il caso Adania Shibli a Francoforte 2023
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“Litprom”, l’associazione letteraria tedesca che organizza il premio, ha deciso che non fosse il momento adatto per l’assegnazione. Secondo quanto riporta il New York Times:
La cerimonia aveva lo scopo di celebrare il romanzo vincitore del LiBeraturpreis 2023, un premio letterario tedesco assegnato ogni anno a un autore proveniente da Africa, Asia, America Latina o mondo arabo e presentato alla Fiera del libro di Francoforte, uno dei più grandi raduni del settore editoriale mondiale.
In un comunicato rilasciato poco prima dell’inaugurazione del 18 ottobre l’associazione ha scritto, infatti:
La guerra del terrore contro Israele contraddice tutti i valori che la Buchmesse rappresenta. La Buchmesse si è sempre dovuta occupare di problematiche reali e ha sempre sostenuto un atteggiamento pacifico e democratico. Tuttavia, non si può permettere che il terrore vinca. Ed è per questo che vogliamo rendere le voci ebraiche e israeliane particolarmente visibili alla fiera dando loro altro spazio sui nostri palchi.
Dopo questa decisione gli editori italiani sono usciti allo scoperto e si sono dichiarati contrari alla scelta di censurare la scrittrice palestinese e di annullare la premiazione per il suo libro Un dettaglio minore.
Sia i grandi gruppi che gli editori indipendenti italiani sono d’accordo nel prendere le distanze dalla scelta della Fiera.
Chi è Adania Shibli, la scrittrice palestinese dello scandalo
Adania Shibli ha quarantanove anni. In tempi recenti, nel 2021, la casa editrice La nave di Teseo ha portato in Italia il suo Un dettaglio minore nella traduzione di Monica Ruocco, romanzo che prende le mosse dalla “Nabka”, come il popolo palestinese si riferisce alla cacciata dalle terre in cui abitava, messa in atto nell’estate del 1948.
Shibli è nata nel 1974 in Israele, in un villaggio dell’alta Galilea, al confine con il Libano. Ha passaporto israeliano, anche se è di origine palestinese, quindi araba, lingua in cui scrive. Non si può dire che lo stato israeliano la abbia ostacolata per le sue origini o per le sue pubblicazioni. Si è laureata all’Università di Gerusalemme. Attualmente vive tra Londra - dove ha completato gli studi - e Ramallah.
Lavora nel campo delle arti visive e collabora con l’al-Hakawati Theater di Gerusalemme e il Sakakini Cultural Centre di Ramallah.
Ha una laurea in Comunicazione e Giornalismo presso l’Università Ebraica di Gerusalemme e un dottorato in media e studi culturali presso la University of East London.
Ha cominciato l’attività di scrittrice pubblicando alcuni racconti su riviste. È stata premiata ben due volte con lo “Young Writer’s Award–Palestine”, della A.M. Qattan Foundation, per il romanzo Sensi (titolo orginale “Masaas”) nel 2002 e per Siamo tutti equidistanti dall’amore (titolo originale “Kulluna Ba’eed Bethat al Miqdar ‘an al Hub”, Ndr) del 2004.
Adania Shibli è una delle autrici comprese nell’elenco dei giovani scrittori di lingua araba più promettenti individuati dal progetto Beirut39.
In Italia sono state tradotte e pubblicate tre sue opere: Sensi (Argo, 2007), Pallidi segni di quiete (Argo, 2014), che raccoglie alcuni suoi racconti e - come abbiamo riferito - il romanzo Un dettaglio minore (La nave di Teseo, 2021), titolo selezionato per l’International Booker Prize 2021.
Caso Shibli: la risposta del mondo culturale
In risposta alla chiusura dello spazio per le voci letterarie palestinesi, all’ingiusta affermazione che Adania Shibli fosse stata consultata su questa decisione, agli attacchi al romanzo di Shibli sulla stampa tedesca, è stata scritta una lettera di sostegno per Adania Shibli, per Minor Detail e per l’importanza delle voci letterarie palestinesi alla Fiera del Libro di Francoforte.
Negli ultimi due giorni è circolata per lo più da un account di posta elettronica all’altro e ha ricevuto più di 600 firme, tra cui alcuni premi Nobel ed esponenti del mondo culturale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il caso Adania Shibli: Francoforte nega il premio alla scrittrice palestinese
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