Ralph Waldo Emerson è un autore capace di scardinare il pensiero, non a caso è considerato tra i fondatori del Trascendentalismo americano, il suo celebre saggio Nature (1836) ne è considerato il manifesto letterario.
I saggi di Emerson ci parlano di un panteismo ecologico di sconvolgente attualità, soprattutto in un’epoca in cui il cambiamento climatico è all’ordine del giorno e il rapporto tra uomo e ambiente è continuamente messo in discussione da pratiche scorrette e forme di abuso. L’uomo contemporaneo ha perduto il dialogo primigenio con la natura, la coscienza della wilderness - la natura selvaggia, primitiva che caratterizzava il paesaggio americano degli albori - che Emerson celebrò con enfasi in ogni suo scritto. Di quella natura incontaminata, la wilderness, il filosofo americano fece la sorgente della propria rinascita spirituale e intellettuale, una rivoluzione della coscienza.
Ritroviamo il pensiero di Emerson anche nel recente film di Lanthimos, Povere creature, candidato agli Oscar: fateci caso, il libro che legge Bella Baxter sulla nave è proprio On Love and Friendship di Ralph Waldo Emerson.
E il pensiero emersoniano caratterizza tutto il viaggio di Bella Baxter, divenendo di fatto il fulcro filosofico della sua presa di coscienza intellettuale di giovane donna: il filosofo americano esortava ad ascoltare la propria voce interiore, ristabilendo il rapporto del sé con l’universo, la connessione intima (e spirituale) con il tutto.
La filosofia di Ralph Waldo Emerson è tuttora considerata alla base dell’identità americana, in quanto il pensatore teorizzò l’idea della Superanima (Oversoul, Ndr) ovvero l’interiorizzazione della figura di Dio, uno dei capisaldi del protestantesimo e l’origine stessa della cultura tutta americana del self-made man.
Come affermò in seguito Harold Bloom, Emerson gettò le basi della vera religione americana, ovvero una forma di post-protestantesimo che non si basa tanto sul perdono e l’assoluzione dei peccati, ma sulla fiducia dell’uomo in sé stesso e sulla sua capacità, tutta spirituale, di valicare i propri limiti.
Al centro di tutto, secondo il filosofo americano, c’era il pensiero, la mente, la scintilla della coscienza: questo era da ammirare sopra ogni cosa, più ancora del movimento stesso degli astri nel cielo o dello splendore sempiterno del sole.
La transparent eye-ball di Emerson: significato
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Per esprimere appieno la propria visione, Ralph Waldo Emerson utilizzò l’immagine metaforica della transparent eye-ball, questo bulbo oculare trasparente che è una sintesi della percezione dello spirito: l’occhio non si limita a vedere il mondo, a osservare, ma lo assorbe.
Nella concezione panteista emersoniana l’uomo doveva divenire un tutt’uno con la Natura, ritornando così allo stato spirituale, riconoscendosi come “pura anima”, particella di Dio:
Non sono nulla, vedo tutto (...) Sono parte o particella di Dio.
L’epifania del saggio di Emerson Nature (1836), pubblicato in Italia da Donzelli, trova l’apoteosi nella seguente concezione:
Sappi dunque che il mondo esiste per te. Per te è il fenomeno perfetto.
Secondo Emerson noi viviamo in un’epoca retrospettiva, alterata, in cui ci troviamo ad adorare i “sepolcri dei padri”. L’autore americano, cui si riconoscevano inoltre doti di grande oratore, teorizzava invece una ferma rottura con il passato, invitando a guardare avanti in un’ottica di “proiezione” e non di “retrospezione”.
Il fulcro del piccolo libro di Emerson, considerato il manoscritto fondante del suo pensiero, Nature, è l’invito a non seguire la massa, a non adeguarsi al conformismo, ma a privilegiare sopra ogni cosa la propria individualità, seguendo la scintilla della propria mente. Individualismo, fiducia in sé stessi, intuizione erano le parole d’ordine ricorrenti negli scritti e nei discorsi di Emerson, volti a forgiare un’autentica “morale dell’individuo”.
Un pensiero che poi troverà la propria apoteosi poetica in una grande opera della letteratura americana: Canto di me stesso di Walt Whitman.
L’influenza di Emerson sulla letteratura successiva ci permette di prendere atto dell’autentica rivoluzione di pensiero messa in atto da questo straordinario pensatore, capace di forgiare - attraverso le parole - l’identità di un popolo.
Ralph Waldo Emerson: la vita
Chi era Ralph Waldo Emerson? Dopo aver espresso il fulcro del suo pensiero, veniamo dunque all’uomo. La concezione del mondo emersoniana, fortemente spirituale, fu senza dubbio influenzata da ragioni biografiche.
Nacque a Boston il 25 maggio 1803, quarto di otto figli. Suo padre William, discendente da un’antica famiglia puritana, era un ministro della congregazione e trasmise al figlio le proprie idee liberali. L’uomo morì quando Emerson aveva soltanto otto anni e fu il primo grave lutto che caratterizzò la sua esistenza. Dopo aver compiuto gli studi ad Harvard, si laureò nel 1821, Ralph Waldo Emerson decise di dedicarsi all’insegnamento nella scuola del fratello maggiore; ma capì ben presto che non era quella la sua vocazione. Decise quindi di dedicarsi alla predicazione, seguendo una carriera ecclesiastica; ma persino la carica di predicatore della Second Church di Boston gli stava stretta. Emerson mise in discussione il dogma della comunione, la cosiddetta “cena del signore”, e in seguito a questo fatto si sarebbe separato dalla congregazione.
Nel frattempo aveva sposato Ellen Louisa Tucker, la figlia di un commerciante del New Hampshire. L’idillio matrimoniale ebbe tuttavia breve durata, perché dopo un anno e mezzo di matrimonio Ellen morì di tubercolosi a soli diciannove anni. Fu proprio questo secondo grave lutto a segnare il pensiero di Emerson, facendo sorgere in lui un sentimento che avrebbe poi tradotto in parole nel saggio Nature. L’esperienza del lutto divenne per l’autore l’occasione per fare chiarezza dentro di sé e riordinare l’apparente casualità della vita. Dopo essersi ritirato dal ministero, nel 1832, Emerson partì per un lungo viaggio, tra la Svizzera, l’Italia, la Francia e l’Inghilterra, che gli permise di conoscere alcuni dei più autorevoli pensatori del suo tempo tra cui Coleridge e Thomas Carlyle.
Al ritorno in patria, negli Stati Uniti, si reinventò una nuova vita come conferenziere e oratore, attività che gli avrebbe permesso di mantenersi sino alla fine dei suoi giorni. Portava ai suoi connazionali il messaggio di una nuova spiritualità, teorizzato in Nature (1836).
Visse prevalentemente a Concord, in Massachusetts (fu anche insegnante di Louisa May Alcott), insieme alla nuova moglie Lydia Jackson Plymouth, ma continuò a spostarsi in frequenti viaggi a causa della sua attività di oratore. Prendeva forma così, orazione dopo orazione, scritto dopo scritto il Trascendentalismo americano, la corrente di pensiero di cui Emerson fu fondatore e autentico pioniere: con il pensiero espresso nei suoi Essays, la cui fama sarebbe presto giunta oltreoceano, Ralph Waldo Emerson divenne l’autentico rinnovatore dell’America.
Il suo invito alla fratellanza e alla comunione con la natura ci parla ancora oggi, con rinnovata urgenza, adeguandosi più che mai alle sfide della contemporaneità.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi è Ralph Waldo Emerson, vita e opere del padre del Trascendentalismo
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