Ci sono molti motivi per voler bene allo scrittore Edward Gorey (Chicago, 22 febbraio 1925 – Hyannis, 15 aprile 2000) e altrettanti per rileggere una delle sue storie nell’anniversario della nascita, avvenuta il 22 febbraio 1925, esattamente 99 anni fa.
Anzitutto per il talento inesauribile che lo contraddistingue: illustratore, scrittore, artista, costumista teatrale, ha creato immagini per i suoi 116 racconti e per centinaia di opere di altri celebri autori.
Poi c’è la sua passione per i libri, tanto grande da collezionarne 25mila in una ricchissima biblioteca. Li ha letti tutti, qualcuno persino due volte. E, infine, l’amore per gli animali: gatti, soprattutto. Ma anche insetti, pesci, pipistrelli, cani, uccelli. Tanto che la sua casa, trasformata in museo, provvede a continuarne l’opera di sensibilizzazione per la tutela di tutte le specie.
Oggi la sua fantasia inesauribile è conservata nelle storie pubblicate in Italia da Adelphi. La sua casa, in Massachusetts, è un museo aperto al pubblico da aprile a dicembre: in questi giorni sono in corso i preparativi per la tradizionale esposizione annuale. Sarà dedicata ai libri dalle forme particolari: i tunnel book.
I libri surreali e magnifici di Edward Gorey
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In Italia le sue storie sono pubblicate da Adelphi: la collana I cavoli a merenda comprende:
- L’arpa muta,
- Un bellissimo orologio,
- La bicicletta epiplettica,
- L’ospite equivoco,
- Gattegoria,
- I piccini di Gashlycrumb.
Gli albi raccontano protagonisti dalle caratteristiche uniche, cesellate con squisita sensibilità: uno scrittore alle prese con il suo primo libro, un bellissimo orologio che vive in una casa vittoriana, il viaggio di due bambini su una bicicletta diversa da tutte le altre, un ospite che senza invito entra a far parte di una famiglia e ne sorprende i componenti con gesti squisitamente enigmatici.
Personaggi che stupiscono come i versi e i disegni di un autore che ha il dono di conquistare il lettore e insediarsi a tempo indeterminato nella sua immaginazione. Come si legge sul sito della casa editrice:
Edward Gorey era noto per scrivere e disegnare storie che non si sapeva mai come definire, e che di volta in volta potevano sembrare storyboard di minuscoli film muti, coreografie per balletti non danzabili, partiture per un teatrino di automi.
Sono spesso testi con una vena horror, dedicati ai più giovani e adatti agli adulti, surreali e magnifici. Talvolta enigmatici. Lui stesso durante un’intervista a un giornalista che gli chiede della sua filosofia o religione, si definisce “Taoista” e forse surrealista.
Edward Gorey House e i tunnel book di Edward Gorey
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Il luogo che più lo rappresenta, oltre alle pagine dei suoi libri, è un villino.
Lo scrittore lo acquista nel 1979 quando decide di trasferirsi a Cape Cod, lasciando la città di New York. Il nuovo indirizzo è Yarmouth Port, nel Massachusetts.
In questo edificio di 200 anni, antica casa di un capitano di marina, Gorey ha trascorso molte estati felici. Il bambino prodigio che a 18 mesi disegna e a 3 anni legge correntemente, sposta qui in questo luogo il suo universo creativo ironico e bizzarro.
Dal 2002 è un museo visitabile da aprile a dicembre (qui il sito internet). Il materiale custodito è talmente vasto che ogni anno viene organizzata un’esposizione a tema, per approfondire un singolo aspetto della creatività del padrone di casa.
In questi giorni è in preparazione l’edizione 2024. Guarderà ai libri dalle forme insolite, per cui Gorey aveva una predilezione.
Miniature, classici pop-up, volumi con parti componibili o a fisarmonica, anche detti tunnel book perché ispirati alle pubblicazioni create come souvenir in occasione dell’inaugurazione del tunnel sotto il Tamigi nel 1843.
Le collaborazioni illustri di Edward Gorey
Ma i tesori contenuti nella sua fantastica biblioteca sono tanti.
Ne fanno parte le opere illustrate per grandi personalità letterarie che compongono un club letterario esclusivo: Samuel Beckett, Thomas Stearns Eliot, John Updike, Charles Dickens, Lewis Carroll, Virginia Woolf, Herbert George Wells, Florence Parry Heide, Bram Stoker, Raymond Chandler, Gilbert & Sullivan.
Modernissimo resta il suo messaggio che è anche lo slogan della fondazione a lui intitolata: l’Edward Gorey Charitable Trust.
Salviamo il mondo dal 2002, un disegno alla volta.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Edward Gorey, scrittore e disegnatore enigmatico
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