Ieri sera, giovedì 7 aprile 2022, si è tenuto un interessante incontro letterario presso la Libreria Eli di Roma (viale Somalia, 50A).
Due amiche amanti dei libri: la lettrice Elisabetta Bolondi (storica collaboratrice di Sololibri.net) e la scrittrice Giulia Alberico hanno dialogato a partire dai romanzi dello scrittore americano Henry James.
Chi ha detto che i classici sono noiosi? A volte purtroppo non abbiamo il tempo né la pazienza di riscoprire i grandi autori, perciò è una grande fortuna che qualcuno lo faccia per noi rileggendo celebri passi e citazioni dei capolavori della letteratura mondiale.
Giulia Alberico ed Elisabetta Bolondi hanno alternato letture, approfondimenti di critica letteraria e chiacchiere in totale libertà, permettendo al pubblico di riscoprire il valore dei grandi libri come fine strumento di indagine psicologica.
Una conversazione appassionante che non si è limitata a un mero susseguirsi di nozioni biografiche sull’autore e le relative opere, ma ha coinvolto indirettamente il pubblico stesso, proprio come solo la letteratura sa fare quindi richiedendo la partecipazione mentale, immersiva e profonda nelle vicende narrate.
Le letture che hanno accompagnato l’incontro, a cura dell’attrice Francesca Gatto, hanno contribuito a coinvolgere i partecipanti nel grande spettacolo narrativo, una sinestesia di descrizioni, impressioni ed emozioni, delle opere di Henry James.
La riscoperta di un classico moderno
La fine componente psicologica insita nella narrativa di Henry James riesce ancora a suggestionare i lettori contemporanei. Negli scritti dell’autore c’è quell’elemento di disturbo, di turbamento inquieto, che Alberico e Bolondi sono state in grado di riportare all’attenzione del pubblico creando un’atmosfera sospesa. Da Daisy Miller, uno dei racconti più celebri di Henry James, alla storia di fantasmi narrata in Giro di vite.
A ben vedere in ogni scritto dell’autore rivivono gli stessi elementi conturbanti, i personaggi sono afflitti dalla medesima incapacità di comunicare e di comprendersi.
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Elisabetta Bolondi ha riportato all’attenzione del pubblico un racconto forse poco noto di Henry James, La bestia nella giungla (Il Saggiatore, Milano, 2022), che tuttavia è tornato alla ribalta grazie alla nuova pubblicazione da parte della casa editrice Il Saggiatore. Una nuova edizione che gli è valsa, inaspettatamente, la prima posizione nella top ten di Robinson - Repubblica della scorsa settimana. Un racconto malinconico che parla di un amore mancato e di un oscuro segreto che, naturalmente, non ci sarà mai svelato.
Anche questo scritto è abitato da fantasmi che tornano sotto forma di ossessioni, di non detti, di “belve” simboliche che si materializzano nella giungla della vita.
La contemporaneità di Henry James è, in fondo, tutta qui: nei suoi fantasmi ricorrenti che a ben vedere fantasmi non sono, ma prodotti inconsci della mente, le sue angosce, i dispiaceri sepolti nell’inconscio che poi riappaiono manifestandosi come nevrosi. I bambini innocenti e dall’aria angelica, due piccoli cherubini, descritti in Giro di vite sono davvero posseduti dal demonio? Oppure il Male è semplicemente un prodotto della mente dell’istitutrice? Henry James non ci offre risposte certe, non lo farà mai, in nessuno dei suoi romanzi dove lascia sempre un finale aperto e pieno di domande che si ripetono come un’eco nella mente del lettore, confermando in fondo l’idea che i fantasmi abitano in noi.
La scrittrice Giulia Alberico nella conclusione della presentazione ha fatto riferimento al “mito dell’autore”, affermando che ogni scrittore in fondo riprende sottotraccia in tutte le sue opere le tematiche che lo ossessionano. Ciò è particolarmente evidente in Henry James, nei suoi personaggi tormentati e incapaci di legami, nella costante presenza di un’inquietudine che - persino quando non è manifesta - si riverbera in tutta la sua potenza occulta.
Chi era Henry James
Lo scrittore americano Henry James (1843 - 1916), naturalizzato britannico, è considerato dai critici l’innovatore del romanzo moderno. La narrativa di James, con la sua raffinata indagine psicologica, inaugurò la corrente modernista che avrebbe influenzato in seguito James Joyce e Virginia Woolf.
Oggi James è considerato il precursore del romanzo psicologico, che si concentra soprattutto sull’esplorazione dell’animo umano, sul dilemma dell’esistenza e sulla complessità delle relazioni umane.
Il suo capolavoro è ritenuto Ritratto di signora (The Portrait of a Lady, Ndr), in cui l’autore fa dell’analisi psicologica dei personaggi il tema portante dell’intera narrazione. Per la prima volta il lettore viene coinvolto in modo diretto nei dilemmi interiori dei personaggi e gli viene permesso di esplorarne le coscienze. Una vera rivoluzione nell’arte della scrittura.
Di seguito una breve panoramica dei romanzi più celebri di Henry James che sono stati trattati nel corso della presentazione di ieri sera:
Aspettiamo presto una replica di questi interessanti incontri letterari presso la Libreria Eli di Roma, meraviglioso “luogo di libri” che all’occorrenza sa trasformarsi in un circolo ricreativo e culturale ricordandoci che la letteratura è innanzitutto contaminazione di idee.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Chi era Henry James? Il successo della serata letteraria a cura di Giulia Alberico ed Elisabetta Bolondi
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