Corsica! Le secolari battaglie di un piccolo popolo per la libertà
- Autore: Edmond Simeoni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2019
Il 21 marzo 2022 è morto in carcere Yvan Colonna, nome storico dell’indipendentismo corso. Era detenuto nel carcere di Arles, in Provenza, perché accusato dell’omicidio del prefetto Claude Érignac (1937-1998), e in quel luogo di reclusione (nonostante fosse sorvegliato a vista) il 2 marzo era stato aggredito da un altro detenuto, un terrorista musulmano camerunense. Davanti a una morte così sospetta, le reazioni popolari non si sono fatte attendere. Ancora una volta in Corsica sono tornate le proteste contro il governo parigino, con scontri anche violenti, ma la stampa e le televisioni italiane (a dispetto della vicinanza geografica e dei legami storico-culturali) si sono disinteressate all’accaduto.
Presidente del comitato a sostegno di Colonna era stato Edmond Simeoni (1934-2018), attivista e politico che ha combattuto per anni ripetute campagne in difesa dell’ambiente naturale e dell’identità della Corsica. Di Simeoni, nel 2019, Il Cerchio ha pubblicato una raccolta di brevi contributi tradotti, curati e riuniti in un libro da Alessandro Michelucci sotto il titolo Corsica! Le secolari battaglie di un piccolo popolo per la libertà e non esiste momento migliore per affrontare questa lettura.
Già dalle prime facciate del testo si comprende subito come le idee dell’autore in ambito di ordinamento politico fossero concrete e pragmatiche: egli non era un secessionista, ma desiderava per la sua terra un’autonomia riconosciuta dalla costituzione, uno status giuridico accostabile a quello delle regioni a statuto speciale in Italia. Oggi nell’isola tirrenica con il termine “nazionalismo” si indicano sia gli indipendentisti che gli autonomisti, forze che non hanno nulla in comune con l’irredentismo fascista. In senso convenzionale, Simeoni può essere pienamente definito nazionalista solo per quanto concerne la sua concezione della Patria, non per un sentimento di supremazia o di odio nei confronti dei francesi. Aveva conosciuto la violenza politica, ma l’aveva rifiutata e desiderava la pace e il dialogo; affermava infatti che
“Il popolo corso è una comunità viva, aperta, accogliente, con le sue caratteristiche culturali, linguistiche, geografiche ed economiche. Il riconoscimento costituzionale e l’adozione di uno statuto d’autonomia sono temi che godono di un largo sostegno popolare e sono in piena sintonia con la costituzione europea”.
Il regionalista si riconosceva nei principi illuministi, in cui inquadrava anche la figura del patriota corso Pasquale Paoli (1725-1807), e i suoi interventi non appaiono critici verso la rivoluzione francese nel suo complesso, stigmatizzandone solo l’odio per i particolarismi locali; dopo la battaglia di Ponte Novu (8-9 maggio 1769) e la conclusione della stagione dell’indipendenza corsa
“La repubblica ha fatto di tutto per francesizzare l’isola e per sradicare la sua identità culturale. A questo scopo ha cercato di assicurarsi il sostegno locale con la corruzione. Ha condannato l’isola al sottosviluppo con un centralismo feroce e con un sistema clientelare, ma nonostante tutto non è riuscita a soffocarne l’identità e la sete di libertà”.
A giudizio del nostro, in sintesi, la Francia “prima aveva sacralizzato il regno, poi l’impero; ha fatto lo stesso con la repubblica”. Ciononostante, il popolo corso ha offerto importanti contributi (e sacrifici) al cammino storico della Francia: un percorso comune che Simeoni non intendeva troncare, invitando i secessionisti di tutta Europa a scegliere la linea dell’autonomia, confidando (sinceramente e in buona fede) nelle prospettive di sviluppo federaliste dell’UE.
Le denunce al clanismo e gli appelli per la lotta alla corruzione contenuti nel volume sono ancora argomento d’attualità; al di là dei giudizi che si possono esprimere sulle idee politiche dell’autore, ben vengano pubblicazioni come questa, che possono far conoscere in tutto il continente la problematica situazione politica, economica e sociale della Corsica e di quegli isolani che vedono nella sussidiarietà la soluzione ai loro mali.
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