Molti degli attuali modi di dire sono stati recepiti dalla mitologia greca. Tutti hanno sentito parlare, almeno una volta, del “tallone d’Achille”, espressione che spesso viene utilizzata in ambito giornalistico. Prendiamo, per esempio, una frase del Corriere della Sera:
“Siamo d’accordo che il tallone d’Achille dell’Europa è la questione della crescita. Italia e Finlandia concordano sulla ricetta da seguire: riforme strutturali che diano maggiore flessibilità...”
Per tallone d’Achille si intende il punto debole o l’aspetto più fragile di una persona, di una società, di uno Stato o di un’organizzazione. L’espressione, riferita ad una persona, indica un difetto, una mancanza o una vulnerabilità fisica o psicologica. Questo modo di dire deriva dal mito di Achille, l’eroe più importante della Guerra di Troia e protagonista indiscusso dell’Iliade, il famoso poema di Omero.
Per spiegare meglio il significato dell’espressione, è necessario parlare della nascita e dell’infanzia dell’eroe. Achille, come tutti gli eroi, aveva origine per metà divina e per metà umana. Era infatti figlio della dea Teti, una della Nereidi, e di Peleo, il mortale re dei Mirmidoni, un popolo della Tessaglia. Le Nereidi erano delle ninfe marine che vivevano nella zona del Mar Mediterraneo; erano famose per il loro carattere mite e benevolo, soprattutto nei confronti dei marinai.
Secondo il mito, la madre di Achille immerse il figlio, quando era bambino, nella acque del fiume Stige con il proposito di renderlo immortale, ma omesse di bagnarne il tallone, dal quale lo teneva. Per questo motivo, Achille aveva un corpo indistruttibile ed era dotato di una forza sovrumana capace di spaventare qualsiasi esercito nemico, ma il suo punto debole rimaneva il calcagno.
E proprio al calcagno Paride (o secondo un’altra versione il Dio Apollo) lo colpì facendolo morire, mentre la città di Troia stava per essere assediata dagli Achei. Il mito di Achille viene richiamato anche in anatomia e medicina: il tendine d’Achille è quello che si estende dal tallone al muscolo del polpaccio e la tendinite d’Achille indica la dolorosa infiammazione di quella zona, rendendo difficoltosa l’articolazione del piede.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cos’è il “tallone d’Achille”? Dal mito al modo di dire
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