È da secoli e secoli, fin dalla notte dei tempi, che la cultura occidentale è permeata dal materialismo.
Basta ricordarsi di Epicuro, tanto per fare un nome. Il materialismo può derivare dal determinismo economico marxista, dall’ateismo, dal capitalismo, dal nichilismo, dalla filosofia cartesiana e dalla sua distinzione tra res cogitans e res extensa, dall’evoluzionismo, dal positivismo e dallo scientismo, oggi declinato sotto forma riduzionista.
Il materialismo secondo le scienze umane
Le scienze umane di conseguenza sono materialiste. La stessa psicologia è materialista. La psicologia si è liberata dalla filosofia ed è nata ufficialmente con Wundt, diventando prima fisiologia e oggi sperimentale.
Freud parla di pulsioni sessuali. Una critica che viene fatta alla psicanalisi è il suo pansessualismo, perché per Freud ogni causa di nevrosi e psicosi è sessuale.
Maslow mette tra i bisogni primari il sesso. In ogni manuale di psicologia generale il sesso è considerato un’esigenza fisiologica. Lo strutturalismo, il funzionalismo, il pragmatismo, il comportamentismo (si veda ad esempio il comportamentismo filosofico di Ryle, del fantasma dentro la macchina), il cognitivismo, la psicologia evoluzionista, gran parte della psicologia clinica, la neuropsicologia, il cognitivismo sono materialisti.
Gli psicologi e le psicologhe hanno quindi una formazione culturale materialista e con essa curano la psiche, ovvero l’anima o sarebbe meglio dire l’animo, delle persone. E che dire della sociobiologia, che viene definita da Wilson come “lo studio sistematico delle basi biologiche di ogni comportamento sociale”?
Il materialismo in Occidente: capitalismo e mass media
Ci sono tante sfumature, tante ramificazioni, tante scuole. Questo è il sostrato culturale del materialismo. Ma le persone sono materialiste spesso in modo frivolo e superficiale, senza tutti questi presupposti e sovrastrutture culturali, come nella canzone di Madonna Material girl. Le persone oggi sono materialiste e vivono in modo materialistico senza sapere neanche perché.
Comunque dobbiamo tenere presente che anche l’American way of life è materialista e l’intero Occidente lo imita.
I mass media invitano al materialismo, dato che bisogna godere e consumare. Le persone sono materialiste perché credono nel dio denaro, perché vogliono avere tutto subito come se non ci fosse domani (e forse hanno ragione, dato che siamo vicini all’Apocalisse), vogliono avere tutto e godere il più possibile, come sottolineava lo stesso Papa Wojtyla.
Certo tutti noi mastichiamo, rimastichiamo, respiriamo la cultura materialista ogni giorno. Non neghiamo l’evidenza dei fatti: le persone in Occidente non sono materialiste a caso, ma il loro essere materialiste è il frutto amaro di una cultura o forse sarebbe meglio dire di molteplici culture dominanti, che si intrecciano e si sostengono a vicenda.
Non a caso in Oriente è tutto diverso. Succede così che il materialismo diventa un pretesto, una giustificazione, il motivo principale della rottura di molte relazioni. Le persone vengono considerate cose, oggetti. Se un oggetto non dà più piacere viene lasciato al suo destino, viene abbandonato.
Come recita un vecchio blues, succede che "le donne si stancano presto del loro uomo" e la stessa cosa avviene per gli uomini.
Il consumismo non aiuta, anzi è un agente catalizzatore, ha un effetto facilitatore nel determinare la brevità dei rapporti sentimentali. Trattiamo gli altri e veniamo trattati dagli altri come cose.
Marx aveva scritto del “feticismo delle merci”. D’altronde come combattere queste forme di materialismo, se Dio è morto in Occidente?
Gli stessi che si professano persone di fede e autentiche cristiane vivono poi in modo consumista e materialista, pensano in modo consumista e materialista. Nella letteratura e nella filosofia l’idealismo e lo spiritualismo hanno avuto la peggio sul realismo.
Il materialismo in letteratura
Bisogna allora rifarsi alla donna angelicata di Dante e Petrarca? A Narciso e Boccadoro, al Lupo della steppa di Hesse? Pura utopia.
E allora cosa sperare? Sperare nelle nuove generazioni. Bisogna sperare in una rifondazione, in un rinnovamento, in una palingenesi. Ma per fare questo bisogna togliere il superfluo, bisogna fare spazio e pulizia.
De Angelis negli anni Settanta scriveva:
Toglietemi la storia, sennò come ricomincio?
Forse non solo. Bisognerebbe togliere anche molta cultura, molte culture, tutte quelle materialiste. Ma è impossibile. E il cristianesimo cosa può fare? Molto difficile è che la Chiesa si rinnovi, ascoltando tutto il pluralismo di cui ha bisogno. Da questo cul de sac non se ne esce e pensare di volgersi a Oriente significa ritrovarsi come dei pesci fuori dall’acqua, perché noi stessi non possiamo farne a meno della cultura occidentale, le siamo debitori.
Il materialismo in filosofia
Ogni volta che cerchiamo di criticare e opporci alla cultura occidentale siamo come la colomba kantiana che si lamenta dell’aria, ma che senza l’aria non potrebbe vivere.
A ogni modo l’aria è parecchio inquinata e le stesse colombe ne soffrono.
La stessa filosofia per Hegel doveva essere la nottola di Minerva, la guida fondamentale della ragione, ma la razionalità oggi può poco di fronte a un mondo irrazionale, assurdo, e insomma abbiamo capito da tempo che non tutto ciò che è reale è razionale.
E allora se per Severino bisogna ritornare a Parmenide per vincere il nichilismo, per vincere il materialismo bisogna ritornare a Schopenhauer, a sollevare il velo di Maya. Eppure non è così facile perché l’Atman, lo spirito, l’anima e lo stesso Dio non abbiamo la certezza che esistano, sono solo nostre speranze e supposizioni, mentre invece il Maya, l’organismo, il cervello, la materia, il fenomeno esistono, ne abbiamo i riscontri oggettivi, le prove provate.
Per l’Occidente è un’illusione lo spirito e allora sceglie la realtà. Per l’Oriente è un’illusione la realtà e allora sceglie lo spirito. E per dirla in termini cristiani noi occidentali abbiamo preferito la certezza dell’aldiqua alla speranza, alla minaccia, alla promessa, alla punizione, all’utopia dell’aldilà! No! Nessuno vuole fare la scommessa di Pascal e rinunciare a quel poco di piacere di questa vita. No! l’Occidente, caro Schopenhauer, non riuscirà a sollevare il velo di Maya, perché sceglie alla speranza del noumeno la certezza della realtà fenomenica.
L’Occidente basa tutto sul Maya.
In fondo è grazie a esso che dobbiamo soprattutto il progresso medico e scientifico. Eppure la cultura materialista è anche una cultura di morte, perché dal materialismo al nichilismo autodistruttivo della società il passo è breve. Molto difficile porvi un rimedio, trovare una cura.
Emil Cioran riteneva che ogni occidentale, anche se vuole diventare spirituale, è un mistico bloccato. Nella maggioranza dei casi siamo materialisti ed è molto difficile liberarsi dal materialismo. È così, bisogna forse rassegnarsi, saper aspettare, nel frattempo farsene una ragione.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cos’è il materialismo? Un’analisi filosofico-letteraria
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Credo che sarebbe utile leggere i testi filosofici di Rudolf Steiner per rendersi conto che lui ha superato il materialismo, mostrando una via alla conoscenza della realtà tutta, fatta di materia e spirito, riconciliando così oriente e occidente. La Filosofia della libertà è uno di questi testi. Buona lettura :)