Impeachment: cosa significa il termine e perché se ne parla

Il termine impeachment si trova spesso sulle prime pagine dei giornali di tutto il mondo e questa volta se ne torna a parlare nei riguardi del Presidente americano, Donald Trump. Leggendolo spesso le persone si chiedono che cosa significhi il termine impeachment, dal momento che è una parola entrata anche nel nostro lessico politico.

Per fugare ogni dubbio e comprendere al meglio la situazione abbiamo deciso di approfondire il tema e spiegare in modo chiaro il significato del termine impeachment, così da non avere più dubbi al riguardo.

Impeachment: cosa significa il termine e quando si usa

In questi giorni sulle principali testate giornalistiche si torna a parlare di impeachment e questa volta la parola è strettamente legata a Donald Trump. La traduzione letterale di impeachment, parola inglese, è "accusa", questo termine però non si può riferire a tutti, ma solo a persone che detengano una carica pubblica.
L’impeachment è infatti la messa in stato di accusa di un titolare di carica pubblica che viene accusato di aver commesso illeciti mentre svolgeva il suo lavoro.

La nascita dell’impeachment è da far risalire al common law (modello di ordinamento giuridico di origine britannica), questa accusa prese corpo in Inghilterra nel 1376, quando il re Edoardo III e la sua amante vennero accusati di incapacità.
Il significato specifico, che ha al momento attuale, ossia quello di accusare il capo dello Stato di irregolarità, la parola impeachment lo acquisisce nel 1787 quando i padri fondatori degli Stati Uniti d’America inserirono e disciplinarono questa accusa nella Costituzione di Filadelfia. L’inserimento di questo procedimento fu fortemente voluto all’epoca da Benjamin Franklin, che ritenne necessario inserire una soluzione per i casi di irregolarità effettuate dal presidente o da persone con incarichi importanti. Negli Stati Uniti infatti i soggetti che possono essere accusati di questo reato sono tutti i componenti del potere esecutivo.

In Italia si è spesso parlato di impeachment negli ultimi mesi, ma l’uso di questo termine nel nostro paese non è del tutto corretto. Difatti la Costituzione italiana prevede, in base all’articolo 90, che:

Il Presidente della Repubblica non è responsabile degli atti compiuti nell’esercizio delle sue funzioni, tranne che per alto tradimento o per attentato alla Costituzione. In tali casi è messo in stato di accusa dal Parlamento in seduta comune, a maggioranza assoluta dei suoi membri.

L’impeachment è un tipo procedimento strettamente legato all’ordinamento americano e il termine viene utilizzato in Italia spesso per semplice moda, dato che il nostro ordinamento politico ha modalità di funzionamento differenti dagli Stati Uniti. L’evento più recente in cui le forze politiche italiane hanno gridato all’impeachment è stato nel 2018, quando il Movimento 5 Stelle ha richiesto la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Perché si parla di impeachment?

In questi giorni l’attenzione dei media si sta concentrando sulle accuse che sono state rivolte a Donald Trump da Nancy Pelosi, presidente della Camera e leader dei Democratici. Nancy Pelosi ha infatti annunciato l’avvio della procedura di impeachment, che negli Stati Uniti prevede la rimozione forzata di una persona dall’incarico governativo che gli è stato assegnato mediante il voto popolare.
La decisione del presidente della Camera è storica, dal momento che solo altri due presidenti americani hanno ricevuto questo tipo di accusa (Andrew Johnson e Bill Clinton) e comunque non sono stati rimossi dal loro incarico.

L’impeachment è un tipo di procedura molto delicata, che viene ponderata molto attentamente dalle forze in campo, dal momento che si sta accusando il Presidente in persona. La procedura inoltre è molto dibattuta ancora oggi dagli esperti, dal momento che si attiva quando si è accusati di tradimento, corruzione o «gravi crimini e misfatti», dicitura che crea non pochi problemi di interpretazione.
Nancy Pelosi ha deciso di avviare il procedimento dopo che è emerso che Trump aveva fatto pressioni al presidente ucraino Volodymyr Zelensky affinché aprisse un’indagine su Joe Biden, ex vicepresidente americano.
Come si concluderà il procedimento non è possibile saperlo, anche se molto probabilmente non verrà tolto a Trump l’incarico, il Presidente dovrà comunque sottoporsi ad una sorta di processo che condizionerà molto la corsa alle presidenziali del 2020.