Cucire un’amicizia. Conversazioni bibliche
- Autore: Erri De Luca
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Giuntina
- Anno di pubblicazione: 2024
Sono oramai anni che Erri De Luca si occupa di ebraismo, di certo senza immaginare, in quanto uno studioso di lingua ebraica, quello che è accaduto il sette ottobre del 2023, con Hamas, la frangia armata islamica, che bombarda il nemico Israele. Non si è mai stati così vicini a un conflitto arabo-israeliano. Questo saggio dal titolo Cucire un’amicizia. Conversazioni bibliche (Giuntina edizioni, 2024, traduzione di Giorgio Berruto), scritto a quattro mani con Marc-Alain Ouaknin, è molto specifico, ma appassionante.
Nel frattempo si creano connessioni emozionali tra i due popoli, con la certezza che solo la parola può stemperare gli animi sofferenti. Questo bellissimo saggio, con la scusa della semplificazione, usa comunque termini molto ricercati e preziosi. Perché parliamo tante lingue diverse, a parte un inglese basico e orrendo che non va oltre a “hotel, eat, not english”.
L’arte della traduzione viene da molto lontano. Nel libro c’è un passo che recita:
La traduzione è qualcosa di facile anche se importante, si passa da una lingua a un’altra. Quello che dice l’espressione safà achat e che legittima la torre di Babele è che all’interno di una medesima lingua riescono a tradursi più significati, e che in ebraico ogni parola ha sempre almeno due parole diverse.
L’ esempio: il paralitico che viene portato in sinagoga. Gesù si rivolge ai rabbini e chiede se è più facile rimettere i peccati dell’uomo oppure dire “alzati e cammina col tuo letto”. Che non significa niente ma con la doppia traduzione letto è libro. È la lettura che guarisce.
Molto sottile e veritiera la storia della lingua ebraica che si mischia con il greco e il latino. Se per noi ora imparare una lingua diversa ci annoia, la lettura con il raddoppiamento di senso è proprio quella che guarisce.
A Erri De Luca si fa una domanda in queste conversazioni bibliche: perché dopo aver visto il ghetto di Varsavia, nel 1993, ha iniziato a studiare la lingua yiddish? Lo scrittore risponde ricordando la visita a Birkenau, dove c’erano pochissimi visitatori.
Ebbene De Luca sente il bisogno di vivere in una baracca, da dove sente la voce dei morti. Addirittura si addormentò in quelle assi di legno, perché si sente momentaneamente al sicuro. Dormire, prendere sonno in un luogo simile è come abbracciare il mondo, non avendo più paura degli altri uomini. Il silenzio non è più uno strumento di morte, ma di paradossale sicurezza.
Queste conversazioni bibliche fanno bene al cuore. Ma bisogna avercelo, il cuore.
Cucire un'amicizia. Conversazioni bibliche
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