Deep Thinking
- Autore: Garry Kasparov
- Genere: Storie vere
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Fandango Libri
- Anno di pubblicazione: 2019
Perché un evento diventi memorabile occorrono due condizioni: che segni uno spartitraffico tra ciò che accadeva prima e quello che avverrà subito dopo e che, nel bene e nel male, se ne parli. Grandioso poi è quando si unisce una terza variabile, ovvero che l’impresa sia narrata da un oratore di abile talento e di accattivante dialettica, come in questo caso! Se nella memoria di ogni persona matura, si conserva la sfida uomo-macchina, tra il campione mondiale degli scacchi e il primo computer IBM, non tutti hanno potuto conoscere la versione raccontata da uno dei suoi protagonisti, il Gran Maestro Garry Kasparov. Questa la trama del libro Deep Thinking (Fandango Libri, 2019) di Garry Kasparov con Mig Greengard, il cui sottotitolo è tutto un programma Dove finisce l’intelligenza artificiale e comincia la creatività umana:
Alla fine del diciottesimo secolo, un automa meccanico che giocava a scacchi, soprannominato il “Turco”, fu considerato un prodigio dell’epoca. A muovere i pezzi era una figura umana di legno intagliato che, incredibilmente, giocava benissimo. Prima di andare distrutto in un incendio nel 1854, il Turco girò l’Europa e le Americhe e fu acclamato ovunque, annoverando tra le sue vittime appassionati di scacchi del calibro di Napoleone Bonaparte e Benjamin Franklin.Ovviamente si trattava di un trucco
Partendo dagli albori di questo leggendario gioco, l’autore ripercorre brevemente la sua formazione e la sua carriera, costellata di poche sconfitte, per sua fortuna, visto che più volte sottolinea la sua assoluta incapacità di perdere e i suoi successi che lo portarono a conquistare la vetta di 2820 punti e il titolo di Gran Maestro. Nella sua mirabile ascesa, incontrò la curiosità che accese la sfida dei primi creatori di macchine "pensanti", di cui oggi si sente così spesso parlare come intelligenza artificiale! La sua narrazione non è solo accademica o specificatamente tecnica, ma tocca anche temi, per così dire, "etici", sul rapporto attuale e futuro con il mondo dei robot. Vi assicuro che il suo racconto, arricchito da spunti cinematografici del settore e da richiami letterari, già varrebbe da solo la lettura!
Insomma, la sicurezza è necessaria, ma lo è anche il coraggio. Mentre me ne stavo seduto di fronte a Deep Blue, vent’anni fa, provai una sensazione nuova e per certi versi inquietante. Forse proveremo la stessa sensazione la prima volta che saliremo su un’auto senza guidatore, o la prima volta che un superiore computerizzato darà le sue istruzioni al lavoro. Dobbiamo affrontare queste paure se vogliamo trarre il meglio dalle nostre tecnologie e da noi stessi.
Lo spiega bene l’assioma di Bill Gates: “Sopravvalutiamo sempre il cambiamento che si produrrà nei prossimi due anni e sottovalutiamo quello che avverrà nei successivi dieci.
L’autore ci mostra una approfondita conoscenza dell’epoca attuale, e intervalla considerazioni personali attualissime, quali:
Sono felice che ci sia chi prende a cuore il tema della privacy, in particolare rispetto ai poteri del governo; penso però che sia una battaglia persa perché la tecnologia continuerà ad avanzare e perché le persone che costoro cercano di tutelare dal canto loro non lo fanno. Le notifiche sulla privacy, che dovrebbero costituire un argine, sono ormai diventate come quegli avvertimenti sgraditi sui pericoli degli acidi grassi insaturi o lo sciroppo di mais. Vogliamo essere sani ma le ciambelle ci piacciono di più. La maggiore minaccia alla nostra sicurezza sarà sempre di origine umana.
La privacy sta tramontando, quindi deve aumentare la trasparenza.
Nel suo percorso narrativo che porterà il lettore ad "assistere", letterariamente, alla partita con Deep Blue, l’aneddotica la fa da padrone, tenendo l’interesse alto e arricchendo la trama di parecchi spunti interessanti, che lo diventano ancora di più alla luce della fase odierna, ove pressante è il problema etico di sviluppo dell’intelligenza artificiale.
L’Ibm è una delle tante società che si stanno focalizzando sull’intelligenza aumentata (IA), con l’obiettivo di usare la tecnologia informatica come strumento per potenziare le decisioni umane invece di sostituirle con sistemi autonomi d’intelligenza artificiale.
E credo che la testimonianza del protagonista, nonché autore di questo bel lavoro, sia quella che meglio possa descrivere il futuro e il nostro approccio alla tecnologia, con questo bel pensiero:
Abbiamo altre qualità con cui le macchine non possono competere. Loro ricevono istruzioni mentre noi abbiamo degli scopi. Le macchine non sono capaci di sognare, nemmeno quando sono in modalità dormiente (sleep mode). Noi umani sì, ma avremo bisogno delle macchine intelligenti per tradurre i nostri sogni in realtà. Se smettiamo di sognare in grande, se smettiamo di andare alla ricerca di uno scopo più alto, allora forse diventeremo anche noi delle macchine.
Deep thinking. Dove finisce l’intelligenza artificiale, comincia la creatività umana
Amazon.it: 25,00 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Un libro perfetto per...
gli appassionati di scacchi, di tecnologia, di storia moderna e di un contorno avvincente e avventuroso!
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Deep Thinking
Lascia il tuo commento