Due ali
- Autore: Cristina Bellemo e Mariachiara Di Giorgio
- Genere: Libri per bambini
- Anno di pubblicazione: 2016
“Due ali” (Topipittori, 2016) è una magica favola scritta da Cristina Bellemo, già direttrice responsabile de L’AbBeCedario, notiziario di A.B.C. - Associazione Bambini Chirurgici - dell’ospedale pediatrico Burlo Garofolo di Trieste, scrittrice di vari libri, vincitrice di numerosi premi letterari. “Due ali” è illustrata da Mariachiara Di Giorgio, i cui lavori sono stati esposti alla mostra degli illustratori di Bologna Children’s Book Fair (edizioni 2015 e 2016) e alla 58a edizione della Society of Illustrators di New York.
“Le trovò una mattina che s’era alzato presto. Veramente il signor Guglielmo si alzava sempre presto, tutte le sante mattine. Per colazione si mangiava pane e i colori dell’alba, ogni giorno diversi”.
Il signor Guglielmo, un uomo anziano con baffi a spazzola e occhialini tondi, viveva da solo con un gatto bianco. Un giorno nel suo giardino l’omino aveva trovato sotto l’albero di pesco due ali bianche e trasparenti “si muovevano leggermente alla brezza fresca del giorno che incomincia”. L’uomo parlando tra sé, come era uso fare, si era detto “le avrà perse qualcuno”. Il gentile signore aveva condotto una ricerca nel suo quartiere per trovare il legittimo proprietario delle ali andando a bussare alla porta di tutti i vicini. Molti gli avevano risposto poco cortesemente guardandolo come se fosse matto. Il signor Guglielmo era fiducioso e confidava nel fatto che presto le ali avrebbero ritrovato il legittimo proprietario. Il tempo era trascorso e le ali erano sempre al loro posto mentre il pesco si era vestito elegante con i fiori rosa della primavera. Il gatto amava riposare davanti all’albero ammirandone i colori. Le ali, nonostante la pioggia e la polvere, non si sciupavano rimanendo sempre candide e trasparenti. L’anziano signore si era recato all’ufficio delle consegne per verificare se fossero state recapitate da loro.
“Siete voi che mi avete consegnato un paio d’ali?”.
La risposta degli insolenti impiegati era stata una sonora risata. Il signor Guglielmo tornato a casa spinto dalla curiosità si era avvicinato alle ali per toccarle “erano lisce come seta”. L’uomo si era accorto che le ali erano spuntate proprio dalla terra del suo giardino. La mente di Guglielmo era andata a un giorno lontano quando da piccolo aveva fatto un buco in giardino per interrarvi una scatola di cartone. “La scatola del tesoro”. In ogni caso, chissà se bisognava annaffiarle, forse le ali sarebbero cresciute e avrebbero messo i germogli, “Una bella pianta di ali”.
La delicata storia di Guglielmo insegna ai piccoli lettori l’importanza di prendersi cura delle cose e li porta a riflettere sulla generosità come l’anima cortese e leggera del protagonista. Ognuno vorrebbe possedere candide ali per volare dove il cuore e la fantasia portano.
“E anche quel giorno, come sempre, il signor Guglielmo parlò da solo. Parlò ad alta voce, anche se nessuno lo sentiva. Anzi. Cantò, da tanto era bello”.
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