Due sulla torre
- Autore: Thomas Hardy
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Fazi
- Anno di pubblicazione: 2021
Fazi nella collana “Le strade”, riedita Due sulla torre (2021, titolo originale Two on a Tower, traduzione di Chiara Vatteroni) nono romanzo del poeta e autore britannico Thomas Hardy (Upper Bockhampton, 2 giugno 1840 - Dorchester, 11 gennaio 1928), la cui prima edizione è stata pubblicata in tre volumi nel 1882.
“Un pomeriggio all’inizio dell’inverno, limpido ma non freddo” un landò si fermò per un momento in cima a una collina del Wessex. Una signora sulla trentina, accompagnata dal suo valletto, guardava attraverso l’apertura offerta da un cancelletto il panorama della ondulata campagna, che si estendeva al di là. Il domestico e la signora osservavano una collina isolata di forma rotonda, dove gli alberi avevano la stessa grandezza. La cosa che colpiva era una torre a forma di colonna classica, alla sommità della collina, che superava le cime degli alberi per raggiungere una considerevole altezza. Solo il febbraio successivo, Lady Viviette Constantine, era riuscita ad arrivare alla colonna, che si ergeva sulla proprietà del marito, un ricco proprietario terriero scomparso in Africa — marito dispotico, geloso e possessivo, la teneva in ostaggio e clausura. Ecco perché per Lady Viviette ogni minima distrazione era un miracolo e finalmente visitare la torre, costruita nel XVIII come omaggio alla memoria del bisnonno del marito, un ufficiale caduto nella guerra d’indipendenza americana, rappresentava per la donna appagare una legittima curiosità. Dunque Viviette, aveva vinto le ultime ritrosie, era entrata all’interno della torre, aveva salito le scale raggiungendo la cima, la botola che conduceva al tetto era aperta e da lì si era presentato agli occhi di Lady Constantine uno spettacolo interessante.
“Su uno sgabello al centro della spianata di piombo che formava la sommità della colonna era seduto un giovane che teneva un occhio appoggiato all’estremità di un grosso telescopio posto davanti a lui su un treppiede”.
Giudicato immorale per gli argomenti trattati e insultante nei confronti della Chiesa, il romanzo, sullo sfondo del romantico Dorset, il Wessex vagheggiato da Hardy e sfondo delle sue opere, descrive il rapporto amoroso tra un giovane astronomo, Swithin St. Cleeve, e una donna colpevole non solo di essere già sposata, ma soprattutto di essere di dieci anni più anziana del suo innamorato. Oltre a ciò, nella rigida società vittoriana, è la differenza sociale tra i due a pesare come un macigno su una relazione già di per sé contrastata. Swithin, dal brillante avvenire, era un ragazzo povero, ma di “stupefacente bellezza”, che aveva compiuto studi scientifici, orfano di entrambi i genitori. Se la madre di Swithin era stata bollata come “una donnetta da niente”, l’opinione dei benpensanti aveva stabilito che suo padre, il reverendo pastore St. Cleeve, avesse fatto un matrimonio sbagliato.
Non mancano una serie di colpi di scena in stile Wilkie Collins in queste pagine ricche di suggestione, che la critica moderna annovera fra la migliore produzione letteraria di uno dei più grandi romanzieri di sempre.
“Ora le chiedo: in tutta onestà: posso infrangere la promessa fatta a mio marito?”
Due sulla torre
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