Non ti innamorare degli amanti di Anna Dalton

Chi sta scrivendo e Anna Dalton non hanno molto in comune, tranne la passione per la lettura; e mi sembra già tanto. E poi Anna ha fatto già tantissime cose, a trentotto anni. Da giovanetta ha partecipato alla terza edizione di Amici, condotto da Maria De Filippi, dove è entrata come aspirante attrice, ed è comparsa in molte serie televisive, come L’allieva di Alessia Gazzola per quattro anni consecutivi (2016 - 2020). Ha fatto teatro, ma la voglia di scrivere c’è da sempre e ora ritorna col romanzo Non ti innamorare degli amanti (Bompiani, 2025), dove il personaggio principale è Eva Marsili, che vive in una piccola casa a Roma, zona Monteverde, affitto molto caro che paga il suo compagno, che forse, stremato dal caro affitti e dall’aver già moglie, all’ennesimo litigio la lascia senza lasciarle soldi. Lei fa la traduttrice, presumibilmente in francese se il libro è Il Conte di Montecristo rivisto o corretto, ma è lentissima e alla sua caporedattrice Enrica inventa un sacco di scuse, tanto che alla fine capisce che stare a casa è un grande sbaglio e ritorna in redazione per proseguire il lavoro.
Caso vuole che i genitori muoiono uno dietro l’altro, lasciandole una casa che nemmeno va a vedere come è diventata nel tempo e se ha bisogno di ristrutturazioni. La vende subito per pagare gli affitti scaduti della sua piccola casa. Pensando non alla traduzione e nemmeno ai genitori defunti, ma al desiderio del corpo che si era avvicinato per parecchio tempo al corpo di un uomo sposato, tra caffè e tazze di thè, Eva continua a soffrire per l’amore perduto e per quello che tarda ad arrivare. Che poi diventa la frase lancio del potenziale bestseller:

Quando si soffre non c’è tempo per stupirsi, per riflettere. Quando si soffre, si soffre e basta.

Quindi i single, non avendo un partner o una partner, soffrono e basta. Una frase sibillina, dunque, che non va analizzata. Ma una sera d’estate conosce l’amore, conosce l’Angelo, l’uomo adatto per Eva, la quale, nella sua ricerca di eros e tenerezza, forse ha mollato per sempre la traduzione nuova de Il conte di Montecristo. Lei è convinta di non aver trovato un furbone, che le scalda i piedi e conosce dove vive, ma un vero Angelo che le dice di leggere più poesia.
Ma queste inverosimili giornate di Eva con l’Angelo sono molto gradevoli, la lettura di situazioni lontane da noi ci fanno parteggiare per la giovane donna. Si lascia il libro con difficoltà, perché ogni lettore deve prendere fiato con un libro lieto, divertente e senza attese messianiche.