Da tempo ormai si tratta la questione relativa all’equiparazione dell’IVA tra libri cartacei (4%) e libri elettronici, ebook (corrispondente al massimo dell’aliquota imponibile, 22%), ebbene l’entrata in vigore della Legge di Stabilità sancirà a partire dal 2015 l’applicazione dell’IVA del 4% anche per i libri digitali.
L’Italia quindi segue la strada già tracciata da Francia e Lussemburgo e adotta l’aliquota agevolata del 4%, prevista finora solo per i libri cartacei o "su qualunque supporto fisico" (secondo l’articolo 98 della direttiva Iva 2006/112/Ce), anche per i libri dematerializzati, che invece erano stati esclusi dalla facilitazione, sempre nell’articolo 98 si legge "le aliquote ridotte sono in ogni caso escluse per i servizi forniti elettronicamente".
La decisione di applicare l’IVA al 4% anche ai libri digitali è dettata dalla volontà di favorire la diffusione della cultura e incoraggiare la lettura; viene allargata così la nozione di "libro" a tutte le pubblicazioni aventi un codice ISBN a prescindere dalla fonte di erogazione e dal formato, mentre restano ancora esclusi dall’agevolazione fiscale quotidiani e giornali digitali.
L’abbattimento dell’IVA sugli ebook ha ovviamente anche un forte significato economico visto che il mondo dell’editoria digitale ha visto negli ultimi anni una crescita esponenziale sul mercato che deve poter essere agevolata per rispondere prontamente alla crisi.
Il tema è ben noto anche all’Unione Europea che è ancora all’opera con il Consiglio Economia e Finanza per mettere d’accordo tutti gli Stati Membri e armonizzare le disposizioni fiscali della Comunità. Nel frattempo però la manovra italiana di abbattimento potrebbe non essere ben accolta dall’Ue, cosicché l’Italia rischierebbe la procedura di infrazione avendo violato le disposizioni comunitarie. Sorte che è toccata alle già citate Francia e Lussemburgo, che, dopo aver portato l’IVA sugli ebook rispettivamente al 7% e al 3% per contrastare l’avanzata delle imprese Over The Top, sono state deferite dalla Commissione Ue.
Il Ministro Franceschini che molto ha supportato questa equiparazione, forte della convinzione che un libro sia un libro a prescindere dal supporto di lettura, in merito ai provvedimenti dell’Ue ha affermato:
"Esiste questa possibilità, anche se a nostro avviso non ci sono i termini per l’infrazione”.
A questo punto, come ha dichiarato Stefano Mauri, Presidente del Gruppo editoriale Mauri Spagnol e tenace sostenitore dell’abbattimento dell’IVA sui libri digitali, in questo processo di cambiamento sembra non rimanga che:
"... contagiare l’Europa, principale fabbrica e mercato mondiale del libro."
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Ebook come libri cartacei: dal 2015 IVA al 4% per tutti i lettori
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