

Editore, scrittore e giornalista, Emanuele Kraushaar è l’autore del libro Er Cane (pubblicato da Tic edizioni nel 2018), nonché fondatore della pagina Facebook omonima, ma soprattutto autista, cuoco e maggiordomo di Mimì, protagonista indiscussa di questa originalissima avventura editoriale.
Quarantasei mini poster staccabili, scritti in lingua italiana, ma accompagnati anche dalla traduzione in inglese e impreziositi dalle illustrazioni di Enrico Pantani. In questo libro c’è tutto: la quotidianità di un cane e il suo amico umano, ma soprattutto la semplicità e la purezza che soltanto gli animali riescono a trasmettere.
Come non affezionarsi a Mimì? Una dolcissima cagnolina che, senza saperlo, ha tante, tantissime storie da raccontare. Stavolta a farlo al posto suo è stato Emanuele Kraushaar in uno scambio di domande curiose e risposte spontanee.
- Chi è er cane e qual è la sua storia?
«Er cane è un meteorite che è cascato nella mia vita qualche anno fa, ha capovolto tutte le priorità ed è diventato il metronomo delle mie giornate. In altre parole è Mimì, una trovatella che vive con me da più di quattro anni. Io sono il suo autista, il suo cuoco e il suo maggiordomo; lei è tutto il resto»
- Com’è nata l’idea di creare la pagina Facebook Er cane?
«Qui a Roma tutti dicono “er cane” riferendosi a cani maschi e femmine e, ogni volta che qualcuno lo faceva, io tiravo fuori la solita cantilena: è una femminuccia, si chiama Mimì. Alla fine mi sono arreso e per sfogarmi ho iniziato a scrivere qualche frase su Facebook, chiamandola appunto “er cane”. Era anche un modo per condividere il fatto che la mia vita fosse stata completamente smontata e rimontata da lei. Il primo post è stato: “Io er cane, er cane e io”. Fin da subito, infatti, mi sono accorto che stavamo sempre insieme: da quel momento, chi voleva avere a che fare con me avrebbe dovuto fare i conti anche con lei»
- Dai social al nero su bianco in un libro che vede er cane protagonista delle tue storie e delle illustrazioni di Enrico Pantani. Raccontami un po’ questo progetto...
«Oltre ar cane, nella mia vita c’è anche Tic Edizioni, una casa editrice che è parte di me da più di otto anni. Avevo in mente da qualche tempo di proporre a Enrico Pantani di pubblicare un libro di sue illustrazioni. Lo seguivo da un po’ e mi piaceva moltissimo il suo stile. Quando sono andato a incontrarlo in occasione di Scarabocchio, festival di fumetti e produzioni visive che proprio lui organizza ogni anno a Pomarance, c’è stato un colpo di fulmine con Mimì. Così sono nati i magneti, il calendario, le cartoline e il libro der cane. Un libro molto particolare, perché è composto da quarantasei poster che si possono staccare. È anche tradotto in inglese, perché fin da subito ci siamo accorti delle potenzialità internazionali der cane. Inoltre, c’è anche un effetto flip con er cane che, come da tradizione, non sta mai fermo»
- Chi è Pantani?
«Pantani è Pantani»
- Le vignette, con ironia e disarmante tenerezza, affrontano diverse tematiche: il legame con il proprio cane sicuramente, ma anche un esempio a quattro zampe dell’importanza di vivere con semplicità ogni momento. Che cosa speri di trasmettere a chi ti segue?
«Cor cane si scherza molto, ma c’è poco da scherzare. Er cane è sempre una priorità su tutto e certamente ti fa vivere il presente in modo radicale. Non si può stare troppo a pensare ai propri piccoli problemi: se c’è da portare fuori er cane, allora è il momento di uscire e proprio una bella passeggiata può farti scivolare via i piccoli problemi. Se le questioni sono più grandi, allora er cane è veramente il tuo migliore amico: passare un po’ di tempo insieme a giocare sul divano può essere un buon modo per rivolgere lo sguardo verso gli aspetti belli della vita. Proprio per questo ho scritto la frase: “Il mio psichiatra è er cane”»
- Fondamentale nella vita e nelle storie la piccola Mimì, ma se er cane non fosse stato er cane...?
«Non riesco a immaginare un altro er cane. Anche se dico spesso ar cane che forse è venuto il momento di prenderci un cane»
- Dietro tutto ciò l’importanza di adottare un animale e di non comprarlo. Un messaggio di sensibilizzazione da parte tua…
«A me è venuto tutto naturale. È una cosa che è successa e sono molto contento. C’è da dire che già dall’inizio di questo incontro… credevo fosse amore e infatti era er cane».
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Emanuele Kraushaar racconta Er cane: da Facebook a un libro illustrato
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