Entebbe 1976. L’ultima battaglia di Yoni
- Autore: Iddo Netanyahu
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2009
: la spedizione è gratuita!
“Nella hall risuonavano gli ordini in ebraico; uno dei soldati annunciò che erano venuti per portarli a casa, e la gente cominciò a capire che l’incredibile era accaduto. Dopo lunghissimi giorni di umiliazioni, di ripetuti ultimatum e di minacce, di obbedienza agli ordini di una stridula tedesca, la cui brutalità ricordò a una sopravvissuta all’Olocausto il suo guardiano a Birkenau; dopo la selezione degli ebrei, durante la quale il tedesco aveva cercato di calmarli, proprio come facevano i nazisti, dicendo loro che la separazione dagli altri aveva lo scopo di migliorare le loro condizioni; dopo giornate passate ad ascoltare le dichiarazioni del ridicolo tiranno ugandese, che si crogiolava nella luce mediatica internazionale, divertendosi a spese del gruppo di ostaggi caduti sotto la sua giurisdizione; dopo giorni in cui erano rimasti esposti all’odio degli arabi, alcuni dei quali attendevano con impazienza il momento di premere il grilletto e di assassinare i maledetti ebrei; dopo che molti vedevano la morte come inevitabile e imminente – ecco arrivare la salvezza, sotto forma di giovani israeliani che spuntavano nella notte”.
Il blitz è durato tre minuti: dallo sbarco dagli Hercules, che hanno percorso quattromila chilometri da Israele all’Uganda, fino all’assalto alla hall dell’aeroporto, dove gli ostaggi sono trattenuti da terroristi arabi e tedeschi e dai soldati di Amin Dada che li coprono. Il 4 luglio 1976, oltre cento tra israeliani e israeliti di altre nazionalità e membri dell’equipaggio del volo Air France 139 Tel Aviv – Parigi, per oltre una settimana ostaggi dei terroristi del Fronte di Liberazione della Palestina all’aeroporto di Entebbe, Uganda, vengono liberati dalle forze speciali israeliane del Sayeret Matkal, al comando di Jonathan (Yoni) Nethanyahu che rimane ucciso.
Iddo, fratello di Yoni, ricostruisce la vicenda avvalendosi di una ricca quantità di fonti scritte d’archivio, anche riservate, e di interviste. La narrazione va oltre l’esposizione competente e tecnicamente ricca di un’operazione militare specializzata, oltre la sola esaltazione della pur eroica figura del fratello o del successo politico-militare di Israele in quel frangente; per illustrare anche con efficacia e con gli effetti avvincenti di un thriller di ottima scuola un incredibile sequenza di eventi intercorsi in soli sei delicatissimi giorni, che hanno tenuto il mondo col fiato sospeso, e in cui Israele ha corso un serissimo rischio di giocarsi la reputazione internazionale nel caso di un fallimento.
- Milano, Edizioni Libreria Militare, 2009
- Traduzione italiana: Leonardo Franchini
Recensione di Ezio_F
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Entebbe 1976. L’ultima battaglia di Yoni
Lascia il tuo commento
Fa piacere vedere che Israele accompagna con propaganda di questo genere la sua bella operazione di pulizia etnica che va avanti da un pezzo...
L’aereo fu dirottato per ottenere il rilascio di prigionieri palestinesi.
http://it.wikipedia.org/wiki/Operazione_Entebbe
L’incursione di cui questo libro decanta le lodi si verificò in quanto Israele (come al solito) rifiuto seccamente e a priori qualsiasi via diplomatica e passò direttamente all’uso della forza.
Inutile ricordare che non ci sarebbe stato nessun dirottamento se non ci fosse stato (e c’è ancora) l’esproprio sistematico delle terre dei palestinesi.
Ma è giusto così, senza certe aberrazioni ora non potremmo stare qui a leggere le lodi di un eroe dal cognome così rassicurante...
Sveglia gente! Siamo a livelli assurdi! In germania si va in galera se si mette in dubbio l’olocausto (non tout court, anche solo se se ne mettono in discussione determinati aspetti della versione ufficiale) e stanno cercando di portare la stessa legge in italia. E’ cronaca di questi giorni.
Abbiamo uno stato razzista che sulla scorta di un massacro ha costruito una giustificazione permanente che gli consente di massacrare a sua volta, impunito.
Invito il post precedente ad evitare commenti politici, tra l’altro farneticanti, questo libro non fa altro che descrivere una delle tante operazioni che gli israeliani hanno portato a termine per difendere i propri cittadini, dove se fatti da altri (vedi Monaco 1972) finirono in strage. La diplomazia è un’ altra cosa: quella la usano due o più parti che si combattono per trovare una soluzione pacifica e soddisfacente per tutti; in Israele purtroppo c’è solo una parte che vive in pace, generando premi nobel e migliorando il mondo, e una parte di poveri disgraziati che passivamente accettano di essere comandati da violenti e sanguinari terroristi.