Cosa significa Festina lente e quando si usa?
Attribuita per la prima volta all’imperatore Augusto dallo storico latino Svetonio nel suo Vite dei dodici Cesari, nel capitolo dedicato per l’appunto al primo imperatore, la locuzione festina lente può essere tradotta in italiano con l’ossimorica espressione “affrettati lentamente”.
La citazione originale dell’Imperatore Ottaviano Augusto, il cui regno andò avanti dal 27 a.C. al 14 d.C., era in greco antico. La sua traduzione latina proposta da Svetonio fu quindi festìna lente (da leggere accentando la i ) il cui significato è quindi quello di agire senza indugiare, ma al contempo senza affrettarsi.
Utilizzo dell’espressione festina lente
Diversi secoli dopo, nel 1500, l’espressione festina lente divenne il motto di Cosimo I de’ Medici che utilizzò queste parole per la sua flotta affinché procedesse senza indugi ma senza commettere errori dovuti alla fretta.
Il simbolo associato all’espressione di Augusto era piuttosto eloquente: una tartaruga, simbolo allo stesso tempo di lentezza e prudenza, e una vela gonfiata dal vento, lo stesso vento che avrebbe dovuto spingere la sua flotta e dunque sinonimo di azione.
Anche Italo Calvino sfruttò l’espressione latina e il suo significato ossimorico per spiegare la mitologia e, nello specifico, la dicotomia sveltezza-concentrazione simboleggiata rispettivamente da Mercurio e da Vulcano-Efesto. Se il primo, infatti, rappresentava la mobilità, lo sguardo verso l’esterno, l’azione svelta per ottenere un risultato, il secondo rimandava al concetto di focalità, di duro lavoro prodotto internamente per raggiungere sapientemente l’obiettivo. Pur nella loro indiscutibile diversità, l’esistenza dei due personaggi è complementare e nulla potrebbe svolgersi con sveltezza se non esistesse uno sguardo sapiente, rigoroso e lento che guida l’azione.
Festina lente nell’arte
Il motto festina lente ha ottenuto nei secoli un incredibile successo ed è stato rappresentato con diverse immagini simboliche.
La sua raffigurazione attraverso il celeberrimo simbolo della tartaruga con la vela è infatti presente in ben 16 raffigurazioni nel Salone dei Cinquecento del Palazzo Vecchio a Firenze e sui due battenti delle porte che permettono di accedere al Salone dei Duecento oltre ad essere presente nella sala di Leone X e nel Quartiere di Eleonora di Toledo.
Monete romane riportavano questa frase con l’immagine simbolica dell’ancora e del delfino: in un’unica immagine, rimanendo in ambito marittimo, venivano accostati l’ancora, che trattiene le navi, che stava a simboleggiare la lentezza, e il delfino, ritenuto l’animale più veloce nell’acqua, che stava a simboleggiare la velocità.
Aldo Manuzio, tipografo ed editore veneziano del 1400, lo scelse come motto così come il britannico conte di Onslow che lo tradusse dal latino con la breve espressione on-slow. Nel 1988 anche la musica ha preso in prestito l’espressione festina lente nell’opera del compositore estone Arvo Pärt.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Festina lente: significato, origine e immagini simboliche
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