L’8 settembre si celebra la Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, una ricorrenza istituita il 17 novembre 1965 dall’UNESCO per ricordare alla comunità mondiale l’importanza dell’alfabetizzazione.
Il tema scelto per questo 2023 è Promuovere l’alfabetizzazione per un mondo in transizione: Costruire le basi per società sostenibili e pacifiche, in quanto è stato analizzato il nesso tra alfabetizzazione e società democratica.
Il processo di alfabetizzazione favorisce il superamento della povertà, della mortalità infantile, ma anche il progresso in materia di diritti umani e sviluppo morale.
Avete mai considerato l’alfabeto come un paio di occhiali attraverso cui leggere il mondo? Senza il potere delle parole - quella magica combinazione delle 21 lettere dell’alfabeto - vedremmo la realtà in modo più offuscato, incerto, sicuramente sfocato, come se non avessimo davvero gli strumenti necessari per decifrarlo, esplorarlo e comprenderlo. Quanto saremmo poveri senza le parole, ormai siamo abituati a darle per scontate come i nostri occhi, senza renderci conto che in realtà sono un dono. Lo comprendevamo meglio da bambini quando tracciavamo segni sbilenchi sui fogli di carta a quadrettoni e ogni lettera perfettamente riuscita, in corsivo e in stampatello, era una conquista che ci faceva esclamare di gioia: perché sapevamo che, una volta scritte sul foglio, quelle parole erano nostre per sempre.
Ecco oggi dovremmo ricordarlo, perché l’alfabetizzazione nel mondo è una sfida non inferiore alla lotta contro il cambiamento climatico. Ce lo dicono i dati.
Il processo di alfabetizzazione nel mondo: i dati
Dovremmo celebrarlo ogni giorno l’alfabeto, ma raramente ricordiamo l’importanza di una facoltà che, nella società contemporanea, diamo quasi per scontata, ovvero la capacità di saper leggere e scrivere.
I dati a livello mondiale parlano chiaro, l’alfabetizzazione è un lusso: si stima che oggi le persone analfabete adulte, cioè sopra i 15 anni d’età, nel mondo siano in tutto 773 milioni, di cui due terzi (61,9%) sono donne. I tassi più alti di analfabetismo si toccano nell’Africa sub-sahariana (dove in media un adulto su tre non è in grado di leggere) e nell’Asia meridionale.
Dando uno sguardo ai dati si può osservare che oggi solo l’85% per cento della società mondiale è alfabetizzata; un fatto sconcertante.
Il processo di alfabetizzazione nel mondo: gli obiettivi
Tra gli obiettivi mondiali, segnati nell’Agenda 2030, troviamo in quarta posizione: “assicurarsi che tutti i giovani e una parte sostanziale di adulti, uomini e donne, raggiungano l’alfabetizzazione e l’abilità di calcolo.”
L’analfabetismo purtroppo non è solo un problema generazionale, ma anche un problema di genere. Si calcola che in un paese su cinque sono le donne a essere meno alfabetizzate. Ecco dunque che il discorso sull’alfabetizzazione si lega anche strettamente a quello, attualissimo, sulle pari opportunità.
Ci si propone di investire di più nell’educazione scolastica al fine di combattere il demone dell’analfabetismo; ma è stato anche osservato in recenti report che la pandemia ha segnato uno svantaggio in questo senso, il numero di bambini che non sanno né leggere né scrivere è cresciuto dopo il 2020.
Il problema dell’analfabetismo di ritorno
Un altro dato preoccupante da considerare è quello dell’analfabetismo di ritorno, che tocca da vicino anche la nostra società.
Nel 2019 è stato calcolato che il 98,6% degli italiani è alfabetizzato, ma la quota di cittadini tra i 25 e i 65 anni con serie limitazioni nella comprensione, lettura e calcolo raggiunge il 30%.
L’indagine è stata svolta dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e dall’Istituto Carlo Cattaneo. Si tratta del problema dell’analfabetismo di ritorno che vede l’Italia nelle ultime posizioni della classifica su scala globale.
Va detto, inoltre, che nel mondo scolastico sono sempre meno le ore dedicate a laboratori di scrittura e produzione scritta e il famoso tema d’italiano ormai rischia di essere penalizzato persino in sede di Maturità. I ricercatori mettono in luce il fatto che in Italia l’istruzione non sia premiata - secondo recenti statistiche i nostri laureati hanno più difficoltà a trovare un’occupazione stabile. La scarsa considerazione data all’istruzione e i pochi investimenti nella scuola si riflettono in questi dati allarmanti.
Il fenomeno dell’Illetteratismo
Al problema dell’analfabetismo di ritorno si associa un problema sociale: l’illetteratismo. Il termine “illetteratismo” deriva dal prefisso in (non, senza), dalla parola latina letteratus (erudito) e dalla radice -ismo (fenomeno, movimento, tendenza).
C’è ancora molta poca consapevolezza di questa problematica, che spesso viene taciuta. L’illetteratismo ci ricorda che lettura e scrittura sono, in fondo, abilità complesse e che“ saper leggere e scrivere” non basta. Questo fenomeno riguarda persone che sono a tutti gli effetti alfabetizzate e scolarizzate, eppure presentano delle lacune e delle incertezze nella lettura e nella scrittura. Si tratta di un vero e proprio tabù sociale che tuttavia merita di essere considerato, perché l’incapacità di comprendere in maniera funzionale il testo scritto si riflette poi in un’incapacità, o in un deficit, a livello sociale.
L’unico modo per sconfiggere l’illetteratismo - che oggi nella nostra società può essere considerato un fenomeno grave al pari dell’analfabetismo - è necessario educare alla lettura. La parola illetteratismo, in fondo, riflette un problema molto contemporaneo; basterebbe uno sguardo alle recenti classifiche libri per rendercene conto.
Non si tratta solo di un problema di lettori o non lettori, di scolarizzazione, le sfide che ci pone il futuro sono complesse e - ora lo sappiamo - l’alfabeto ha strettamente ha che fare con le basi di una società democratica e, come recita lo slogan della Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione, con la costruzione di una società sostenibile e pacifica.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Giornata Internazionale dell’Alfabetizzazione 2023: tra illetteratismo e pari opportunità
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