Se da una parte è vero che la lingua italiana non è delle più semplici non possiamo di certo dire che non sia ospitale: il nostro vocabolario è infatti ricco di termini stranieri come Glamour, del quale vedremo in seguito significato e pronuncia.
Il linguaggio di uso comune è ciò che detta spesso le regole e, dal momento che le comunicazioni quotidiane conoscono sempre meno i confini, è facile adottare nuovi termini e iniziare a familiarizzare con loro come se ci fossero sempre stati.
Glamour è senza dubbio uno di questi: di chiare origini non italiane è entrato a pieni voti tra le nostre parole di uso comune.
Qualcuno, però, potrebbe nutrire qualche sospetto ed è per questo che vediamo insieme come e quando si utilizza, ovvero il suo significato ma soprattutto la sua pronuncia.
Significato e pronuncia di glamour
Partendo dal significato di glamour diciamo subito che la parola, spesso utilizzata anche nella sua forma abbreviata "glam", è un termine che ha origini inglesi. Il suo utilizzo oggi è legato in modo particolare a situazioni particolari in cui si vuole richiamare il concetto di eleganza, sensualità, seduzione. In altre parole, se volessimo trovare un termine italiano al quale paragonarlo potremmo indicare senza dubbio "fascino".
Capiamo bene che i contesti di utilizzo nel quale è possibile trovare la parola glamour sono tutti quelli connessi, ad esempio, al mondo della moda, del lusso, della bella vita.
Non a caso si indica con "fotografia glamour" un genere fotografico che si concentra proprio su questi aspetti. Pensiamo ai fotografi che operano sui set fotografici in compagnia di modelle e stilisti: sono proprio loro a dare vita a quelle immagini che poi troviamo su cataloghi, magazine e giornali di settore.
In origine, però, il glamour veniva utilizzato per indicare altro: partendo dall’etimologia della parola si scopre che in passato indicava incantesimo o magia. La sua evoluzione, successivamente, è andata verso un significato diverso arrivando a termini quali incanto e fascino, con riferimento particolare all’universo femminile.
Insomma quella di glamour sembra una vicenda destinata a non avere fine: il suo utilizzo appare quasi possibile in contesti via via sempre più numerosi. E pensare che questo termine così breve e incisivo ha destato curiosità anche nello scrittore Walter Scott, in piena epoca romantica. Il suo successo probabilmente lo si deve alla capacità di evocare atmosfere suggestive e per certi versi misteriose.
Nel suo testo dal titolo The Lay of the Last Minstrel, Sott definisce Glamour come “un potere magico in grado di far sì che la gente comune, le abitazioni e i luoghi sembrino versioni magnifiche di se stessi”. Appare subito evidente che alla base del concetto ci sia la volontà di creare una discrepanza tra l’oggetto reale e la sua rappresentazione al pubblico.
Il punto è che, a ben guardare, glamour è utilizzato per indicare cose molte diverse tra loro: dall’incantesimo e all’incanto si è arrivati al fascino e alla bellezza, ma dalle possibili accezioni non sono escluse, ad esempio, tutto ciò che è di moda e che, oggettivamente, non può essere definito "bello".
O ad esempio lussuoso: non è detto che ciò che venga definito glamour debba per forza essere qualcosa di costoso. Insomma, in conclusione possiamo affermare che è davvero difficile definire una volta per tutte la parola glamour. Davanti alla difficoltà, però, ci viene in aiuto una rivista che in tanti conoscono.
Si tratta proprio di Glamour, la rivista a cadenza mensile che parla al pubblico femminile offrendo proprio a quest’ultimo spunti e riflessioni sul mondo della moda e delle cose che caratterizzano la nostra attuale società. Edita da Condé Nast Publications, si tratta dell’edizione italiana di Glamour of Hollywood, la rivista che nacque nel 1939 e dalla quale riprende in parte il nome.
Quanto alla pronuncia, invece, è bene tener presente l’alfabeto inglese: con qualche riflessione non è difficile ricordare che la "a" in inglese si legge "ei" ma in questo caso la "i" non si sente. Mentre tra la "o" e la "u" vince la seconda: pertanto per una pronuncia corretta di glamour dobbiamo pronunciare "glemur" ciò che in realtà vediamo scritto come "glamour".
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Glamour: significato e pronuncia
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