La casa editrice Nutrimenti pubblica una nuova edizione di Graziella (2021, traduzione dal francese di Caterina D’Agostino) di Alphonse Marie Louis de Prat de Lamartine (Mâcon, 21 ottobre 1790 – Parigi, 28 febbraio 1869). Il poeta, scrittore, storico e politico francese dapprima pubblicò a puntate su “La Presse”, dal 1849, parte dell’opera autobiografica Le confidences, dove per la prima volta apparve il racconto dedicato a Graziella, poi isolato e rielaborato nel 1852. Da esso sono stati tratti diversi film e nel 1961 uno sceneggiato televisivo con, fra gli altri, Corrado Pani e Luca Ronconi.
Graziella di Alphonse de Lamartine
Alphonse de Lamartine, era nato da una donna sensibile, intelligente e profondamente credente e da Pierre de Lamartine, cadetto di una famiglia di piccola nobiltà, proprietario di diversi immobili e terreni, come la casa nella campagna di Milly, circondata da vigneti, dove il futuro poeta aveva trascorso la sua infanzia.
I primi anni dell’Ottocento erano stati per il giovane Alphonse anni di svagatezza e di inoperosità. La famiglia de Lamartine, fedele ai Borboni, non desiderava che il proprio figlio maggiore intraprendesse una carriera nell’esercito, nella diplomazia o nell’amministrazione, quindi aveva quasi accettato che Alphonse non facesse nulla.
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Per essere messo al sicuro non solo dal pericolo della leva ma soprattutto da una relazione sentimentale senza futuro, Alphonse venne inviato in Italia.
L’Italia diventò subito per Lamartine “la patria degli occhi e del cuore”, sentimento che avrebbe fatto confessare a de Lamartine di sentirsi “francese nel cuore e italiano nei sensi”. Di quel viaggio (1811-12) Alphonse avrebbe ricordato l’incontro sentimentale con una giovane napoletana nel romanzo, che quarant’anni dopo avrebbe intitolato con il suo nome: Graziella. Dunque il libro, ispirato al primo giovanile viaggio in Italia fatto da Lamartine a ventuno anni di età, sarebbe presto diventato un classico del romanticismo francese. Un’intensa, indimenticabile e struggente storia d’amore tra un poeta ricco di ideali, passioni politiche e letterarie, e una giovane procidana figlia di pescatori, ambientata nella piccola e suggestiva isola in provincia di Napoli, da poco nominata dal Ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini, Capitale italiana della Cultura 2022.
Nel 1878 Catharine Lorillard Wolfe, collezionista d’arte e filantropa americana, che aveva donato gran parte della sua collezione al MET (Metropolitan Museum of Art), aveva commissionato all’artista Jules Joseph Lefebre un dipinto che raffigurasse l’eroina del romanzo di Alphonse de Lamartine, già allora considerato un capolavoro della letteratura romantica. Adesso, quel dipinto di Lefebre Graziella (1878) è la raffinata cover del libro, vivido affresco della vita nel Golfo di Napoli nel XVIII Secolo. Incantevoli le descrizioni del paesaggio di Napoli, di Ischia e di Procida, che commuovono il lettore, ma il romanzo è anche un inno alla giovinezza, quel tempo sospeso ed esaltante, che, ahimè, dura troppo poco.
“L’isola di Ischia, che separa il golfo di Gaeta da quello di Napoli e che è a sua volta separata dall’isola di Procida da uno stretto canale, è un’unica montagna a picco sul mare la cui cima bianca e aguzza come una saetta immerge nel cielo la sua dentatura sbrecciata”.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Graziella di Alphonse de Lamartine: torna in libreria il romanzo ispirato al primo viaggio in Italia dello scrittore
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