Greyhound. Battaglia sui mari
- Autore: Cecil Scott Forester
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2020
"Timone a sinistra, rotta 005, mantieni 18 nodi."
La battaglia dei convogli in Nord Atlantico, un tema interessante della seconda guerra mondiale per gli appassionati di cose di mare, affrontato da uno scrittore che è un mito per i fan della narrativa marinara, Cecil Scott Forester. Un suo romanzo del 1955 è protagonista di un’accoppiata di successo. L’uscita in questi tempi di un film di guerra, Greyhound. Il nemico invisibile, scritto e interpretato dall’ottimo Tom Hanks, ha infatti suggerito alle edizioni romane Newton Compton di pubblicare il libro dal quale è tratta la pellicola hollywoodiana, Greyhound. Battaglia sui mari (luglio 2020, 320 pagine). E complimenti al traduttore dall’inglese, Nello Giugliano, che si è districato alla grande nel rendere efficacemente le espressioni in gergo marinaresco e i comandi in plancia, diffusi dal competente C.S. Forester nel racconto, che condensa due giornate di navigazione sotto la minaccia dei temibili sommergibili tedeschi, gli U-Boot della flotta sottomarina dell’ammiraglio Reder. Solo una riserva nei confronti del traduttore, l’insistenza sui francesismi “babordo” e “tribordo”, che piacciono tanto al pubblico incolto d’arte marinara, ma suonano come un’offesa alle orecchie di chi sente scorrere acqua salata nelle vene. Nella Marina italiana, tanto militare che mercantile, si ricorre esclusivamente a “dritta” e “sinistra” e sono più che sufficienti. Altro che locuzioni francesi, importate peraltro dall’ancora più lontana tradizione marinara olandese.
"Rilevamento bersaglio 092, distanza 15 miglia."
Forester, nato al Cairo nel 1899 come Cecil Louis Troughton Smith (e morto in California nel 1966), ha guadagnato fama internazionale di narratore di avventure di ambientazione militare sul mare. Straordinario il successo degli undici romanzi del comandante britannico Horatio Hornblower, durante le campagne navali in età napoleonica. E non dimentichiamo che lo scrittore inglese è stato anche autore, nel 1935, di quel La regina d’Africa dal quale una quindicina d’anni dopo il regista John Huston trasse un film capolavoro con Katherine Hepburn e Humphrey Bogart (Oscar all’attore americano nel 1952).
"Timone tutto a dritta, rotta 170°."
Nel 1955, il titolo originale del romanzo era The Good Shepherd (Il buon pastore), decisamente azzeccato, più del Greyhound (levriero) che nel film riprende il nome della nave da guerra caposcorta del convoglio, diretto in Gran Bretagna attraverso la rotta settentrionale atlantica costantemente minacciata dai sommergibili della Kriegsmarine.
Nel libro, l’unità è l’americana Keeling, al comando di un ufficiale non giovane, Ernest Krause, eppure alla prima esperienza bellica, a vent’anni anni dal corso dell’Accademia di Annapolis e pur avendone trascorsi tredici in navigazione sui cacciatorpediniere, come quello che comanda, classe Mahan, 1500 tonnellate di dislocamento, in servizio dal 1938.
È l’inverno del 1942 e gli USA sono in guerra contro la Germania da poco. Al Keeling, coadiuvato da altre tre unità di scorta, nave James, la canadese Dodge e la polacca Viktor, tocca tenere raggruppato un convoglio e portare alla destinazione di arrivo i trentasette mercantili e petroliere carichi di materiali essenziali per l’economia di guerra della Gran Bretagna.
"Segnale radar a poppa, Rilevamento distanza 700 iarde."
Dalle decisioni del capitano Krause, uomo di mare singolarmente religioso, dipendono le vite di duemila uomini della componente mercantile scortata e ottocento a bordo delle quattro unità militari. Subiscono la minaccia mortale degli U-Boot, l’aggressivo “nemico invisibile”. Pur non essendo affatto veloci, tanto meno in immersione, possono sviluppare il doppio dei nodi massimi del convoglio, costretto a mantenere la velocità dei battelli più lenti, per conservare il più possibile il raggruppamento e contrastare il nemico, che adotta la tattica dell’attacco in massa, portato da più sommergibili insieme: a “branco di lupi” (da qui il “buon pastore” del titolo USA).
"Contatto sonar. Rilevamento 350°. Cannoni pronti."
L’atmosfera è febbrile, tanto a bordo che per i lettori. Seguiamo le ultime 48 ore di navigazione. In Gran Bretagna, uomini, donne e bambini rischiano di patire fame, freddo, malattie, se le navi non giungono a scaricare quanto trasportano. Eccitazione, paura, errori, difetti tecnici degli apparati e incomprensioni degli ordini rendono difficile la sfida contro un nemico ostinato, non disposto a tralasciare niente per colpire e affondare, mandando incontro a un destino terribile, in pieno oceano gelido, 2800 marinai separati dall’immensità del mare da due centimetri appena di metallo dello scafo.
Krause è ancora più solo degli altri a bordo, preoccupato di dover trascurare le preghiere, impensierito dalle incomprensioni con la moglie nella vita privata, turbato dalle decisioni della Commissione per le idoneità, che a lungo gli aveva negato la promozione.
"Virare, a destra… ancora a destra… assecondare… alla via così."
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Greyhound. Battaglia sui mari
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