

Filosofia minima del pendolare
- Autore: Björn Larsson
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2025
Ci sono viaggi che durano anni, ci sono viaggi che hanno lo scopo di esplorare il mondo o di conoscere sé stessi, ce ne sono altri che si fanno attraverso i libri. Puoi andare in Siberia, al Polo Sud o anche su Marte senza muoverti da casa: basta una poltrona, un tè sorseggiato e un libro.
Ma chi si sposta per lavoro o per studio e alla sera torna a casa sua? Chi lo racconta? Ebbene, signori, il noto autore Björn Larsson ha scritto un breve e piacevole libro, pubblicato in Italia dalla benemerita Iperborea nel 2025, sul pendolarismo, dal titolo Filosofia minima del pendolare (trad. di Andrea Berardini). Lo fa in modo leggero (ma non comico), senza i toni lamentosi che la narrazione del fenomeno dovrebbe richiedere, e racconta di sé e dei compagni di viaggio. L’autore è uno scrittore famosissimo in Italia e un appassionato di vela e di viaggi, pendolare da circa quarant’anni tra Svezia, Danimarca e Italia.
L’opera, scritta durante la pandemia, racconta le avventure (e disavventure) di un pendolare chiamato il testimone, e ha un incipit accattivante: si parla infatti del suicidio di uno che si butta sotto il treno, e il testimone fa molte considerazioni di come
un suicida è un colpevole che lascia la responsabilità agli altri
o se non altro rallenta il viaggio degli altri pendolari. In altri capitoli si parla delle persone che prendono il traghetto, l’aereo o il treno, quali sono le categorie più note, quali personaggi si incontrano. Divertente è il racconto della lotta per i posti a sedere vicino al finestrino o le conversazioni, colte qua e là, che lo scrittore capta per deformazione professionale. Ogni persona ha la sua storia e il lettore del libro si può facilmente identificare. Non troverà però cenni di avventure romantiche, neppure in treno, che fra tutti i mezzi di trasporto è quello più intrigante, perché la vita è diversa dai romanzi o film.
Larsson conosce bene il nostro Paese e, crudelmente, a mio giudizio, mette a confronto l’Italia con la Svezia riguardo ai trasporti. Si può immaginare l’esito, anche se qualche critica la riserva pure alla sua patria. Non nasconde la sua ammirazione per gli italiani che subiscono, senza perdere il sorriso, l’inefficienza di decenni. Ma a pensarci bene è drammatico che sia così.
L’autore, nonostante il tono leggero, fa considerazioni profonde sul tempo che
per un pendolare gira ad una velocità folle
ma non solo.
Björn Larsson racconta anche della pandemia, che ha influito sul suo status di pendolare e lo ha indotto a concepire l’idea, e poi l’esecuzione, di questo piccolo capolavoro nel quale tutti si possono riconoscere. O almeno quelli che pendolano - che sono tanti!

Filosofia minima del pendolare
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