A volte capita di sognare così forte da superare il confine tra realtà e dimensione onirica. Quando succede nascono luoghi speciali come HZERO Museum.
A Firenze il talento visionario di Giuseppe Paternò Castello di San Giuliano incontra la sensibilità di una città cosmopolita e si fa museo per ospitare un universo ricreato seguendo la linea doppia dei binari di una ferrovia immaginaria.
Varcato l’ingresso dell’ex cinema Ariston di piazza degli Ottaviani, a due passi dalla stazione di Santa Maria Novella, si è investiti da uno spettacolo di immagini in movimento, luci, suoni. Un piccolo universo perfettamente riprodotto con un chilometro di binari percorsi da 70 treni: è uno dei plastici più estesi d’Europa.
Si chiama HZERO. L’impresa ferroviaria in miniatura e dal 2022 è anche un libro pubblicato dalla casa editrice Sillabe.
HZERO: storia e origini del museo
Link affiliato
La storia è di quelle da raccontare: lo fanno i figli del protagonista, Diego di San Giuliano e le sorelle Giulia e Maria, sul sito dedicato all’impresa. Saranno loro, alla scomparsa del padre, a portare a termine il suo sogno e a rendere fruibile l’opera al pubblico. Tutto inizia circa 40 anni fa.
Il marchese Giuseppe di San Giuliano è un appassionato di automobili. Il 1972 è per lui l’anno della svolta: entra in un negozio di giocattoli, con l’intenzione di comprare un modellino d’auto e viene attratto da un treno Märklin. Lo compra, ancora ignaro delle implicazioni di quello che non è un semplice acquisto: segnerà infatti l’inizio della realizzazione di un plastico ferroviario nella camera del figlio Diego che ricorda
La costruzione segue da subito un’idea sofisticata e complessa, ma non ancora pienamente consapevole di quanto questa impresa lo avrebbe impegnato e appassionato per oltre quarant’anni. Grande esteta e dotato di una raffinata attenzione per i dettagli, amante dell’arte, della musica, della letteratura, Giuseppe non volle semplicemente assemblare un percorso di binari, ma concepì un grande scenario in cui far viaggiare i treni in un panorama realistico.
HZERO: lo sviluppo del progetto
Le ricerche e le collaborazioni aumentano con gli anni, assieme al progetto. Il plastico viene spostato prima all’interno del fienile della proprietà di campagna, poi, nel 2001, in un hangar nella zona di Scandicci. La passione contagia amici e conoscenti.
Qui l’idea di bellezza all’origine del progetto riceve i contributi di molti appassionati: ciascuno porta conoscenze, esperienze e passione in quello che diventa un lavoro corale.
Si deve a loro il grande realismo dell’opera finita che non ricorre alle componenti standard in commercio. La ferrovia non assomiglia a nessun’altra. Alterna zone urbane, località montane e marittime.
Poi un team di professionisti, coordinati da Alberto Pero Proietti realizza la cabina di regia digitale che coordina i treni in maniera discreta, senza danneggiare la magia originaria. L’allestimento curato da Alberto Salvadori riproduce lo scorrere del tempo e delle stagioni, l’alternarsi di fenomeni atmosferici, dal temporale alla nevicata, dall’alba al crepuscolo. Un gioco capace di unire serietà e leggerezza.
HZERO: il plastico dei record
Quello custodito nell’ex cinema ristrutturato è uno dei plastici ferroviari più estesi d’Europa e punta a ripercorrere la strada tracciata dal museo di Amburgo.
A Firenze i record stanno nei numeri: 280 metri quadrati di paesaggio in miniatura, oltre 1000 lampioni stradali, 121 semafori, 147 scambi, 359 tratte e quasi un chilometro di binari percorsi da fino a 70 treni italiani, austriaci e tedeschi. Sono fedeli riproduzioni di mezzi che hanno realmente viaggiato sulle ferrovie patrie dagli anni Trenta a oggi.
E un’umanità di figure e personaggi intenti alla quotidianità che raccontano storie e svelano particolari sempre nuovi, a ogni visita. Perché, come spiegano, questa è una realtà in divenire, soggetta a continui interventi e aggiornamenti. Ci sono i passeggeri nelle stazioni in attesa di partire, operai al lavoro, coppie innamorate e, perfino, la scena di un crimine con tanto di polizia scientifica al lavoro.
Il tempo vola nella sala alla ricerca di dettagli, persi nel sogno di Giuseppe di San Giuliano che continua all’infinito negli occhi sorpresi dei bambini e di molti adulti.
HZERO: orari di visita e biglietti
Il museo in questi giorni è in pausa per le necessarie manutenzioni. Riaprirà il 13 febbraio 2023 secondo il seguente orario: dalle ore 10 alle 19 (chiuso il martedì).
Per informazioni e prenotazioni: https://www.hzero.com/visita/biglietteria.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: HZERO, l’impresa ferroviaria in miniatura: un libro e un museo nel cuore di Firenze
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Curiosità per amanti dei libri
Lascia il tuo commento