I libri di Luca di Mikkel Birkegaard

Luca Campelli è un italiano, proprietario della libreria antiquaria “I libri di Luca” in Danimarca. Jon è suo figlio, un bravo avvocato trentatreenne che da vent’anni non ha rapporti con il padre.
Alla morte di Luca, Jon diventerà proprietario della libreria e verrà a conoscenza dell’esistenza di una segreta Società bibliofila composta da strani personaggi chiamati Lectores: essi si dividono in trasmettitori e recettori. I trasmettitori sono in grado di influenzare le persone leggendo un libro ad alta voce, i recettori sono in grado di influenzare le persone che leggono, cioè essi percepiscono ciò che le persone leggono e possono “accentuare” la comprensione del testo. I poteri dei recettori sono più particolari di quelli dei trasmettitori poiché è necessario esercitarsi per poterli controllare e per non rimanere sopraffatti dalle “voci” rischiando di impazzire. Inoltre è semplice proteggersi dai trasmettitori tappandosi le orecchie, mentre è difficile proteggersi dai recettori che, se non sono in grado di controllare i propri poteri, possono provocare la morte dei lettori.
Si teme che la morte di Luca non sia stata naturale ma che si tratti di un omicidio. Al figlio Jon, ormai proprietario della libreria e Lector non attivato, viene affidato dalla Società Bibliofila il compito di indagare per scoprire il colpevole della morte di Luca e di altri attentati ai danni dei propri soci: sarà un trasmettitore o un ricevitore?
E’ possibile che all’interno della Società ci sia una spia che stia tramando alle spalle dei Lectores? E perché? Riuscirà Jon, con l’aiuto di Iversen e Katherina, a risolvere i misteri che li circondano?

Il romanzo è avvincente e, anche se in un primo momento si potrebbe pensare che i protagonisti sono Jon e Katherina, in realtà ci si rende presto conto che i protagonisti assoluti sono i libri e soprattutto tutti i lettori perché, come sottolinea l’avventore di un bar:

«Senza i lettori, i testi non dicono niente. Ci vogliono i lettori, e allora parlano, eccome. Anzi, cantano, mormorano, urlano, addirittura.»