La ricerca di credibilità grazie ai libri è una costante nei secoli e un’arte nota ai grandi personaggi di tutti i tempi e ai loro ritrattisti, abituati a disseminare i dipinti di oggetti dal significato simbolico. Il fenomeno si fa curioso e più raro in presenza di figure femminili, anche se di grande rilievo storico.
Il libro giusto può fare la differenza. Lo sapevano anche Madame de Pompadour e Maria Antonietta che imparò a sue spese il valore di una buona lettura. Vediamo insieme dei famosissimi ritratti che le vedono protagoniste in compagnia di libri.
I libri nei ritratti di Madame de Pompadour
Necessitava di legittimazione Jeanne Antoinette Poisson, alias Madame de Pompadour, favorita del re Luigi XV, grande sostenitrice del teatro e mecenate dei letterati dell’età dei Lumi. Lo ricordano due famosi ritratti che la restituiscono in tutta la sua magnificenza.
Nel primo, realizzato da Francois Boucher, tiene un libro in grembo: non legge, ma l’osservatore ha come l’impressione che si sia appena interrotta e che riprenderà a sfogliare le pagine a breve. I libri sono sparsi sul pavimento, sotto al tavolino, e nell’elegante armadio sullo sfondo.
Nel secondo ritratto della marchesa di Pompadour, altrettanto famoso e opera di Quentin de La Tour, ha alla sua sinistra ben quattro volumi con i titoli in bella vista. Non sono scelti a caso.
Si tratta di una copia de Il pastor fido di Battista Guarini, dell’Henriade di Voltaire e dello Spirito delle leggi di Montesquieu, entrambi amici della signora, e del quarto volume dell’Encyclopèdie di Diderot.
Andrea Kerbaker ne Lo scaffale infinito (ed. Ponte alle Grazie, 2013) si conferma una fonte di informazioni preziosa e ne parla diffusamente. I ritratti ci dicono che Madame de Pompadour voleva essere ricordata come una donna colta, al passo con i tempi, capace di influenzare artisti e letterati.
La regina Maria Antonietta e i libri come dovere
Meno attenta alle sue letture era invece Maria Antonietta di Francia che aveva un rapporto difficile con i libri, nonostante i frequenti ritratti con volumi in mano realizzati da Madame Élisabeth Vigée-Lebrun) (in alto un suo ritratto di Maria Antonietta del 1785) e nonostante i saggi consigli della madre, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, che la invitava a selezionare le letture.
La sovrana leggeva poco e preferibilmente romanzi rosa.
Il contenuto della sua biblioteca, comprendente circa 5000 volumi, fu fonte di scandalo per la carenza di testi impegnati e le costò qualche altro punto in quella classifica del gradimento che la vedeva già molto in basso nel cuore dei francesi.
Durante il periodo della prigionia richiese dei libri: questa volta, memore dei consigli ricevuti, domandò volumi di viaggi. E un ritratto postumo la presenta vestita in gramaglie con un volume dedicato alla storia di Maria regina di Scozia.
"Marie-Antoinette seated, in blue coat and white dress, holding a book in her hand", di Élisabeth Vigée-Lebrun
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I libri nei ritratti di Madame de Pompadour e Maria Antonietta
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