Stasera 8 giugno 2022 andrà in onda in prima serata su Iris Il cardellino film del 2019 tratto dall’omonimo romanzo di Donna Tartt, edito in Italia da Rizzoli. La pellicola fa sfoggio di un cast d’eccezione e soprattutto di una grande trama.
Il romanzo, da cui è tratto l’adattamento cinematografico, è stato un caso editoriale acclamatissimo da critica e pubblico, vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa nel 2014.
Il film Il cardellino è diretto dal regista irlandese John Crowley e distribuito da Warner Bros Italia. Nel cast troviamo Ansel Elgort nei panni del protagonista. Con lui altri grandi nomi del cinema, come Nicole Kidman, Oakes Fegley, Aneurin Barnard, Finn Wolfhard, Sarah Paulson, Luke Wilson e Jeffrey Wright.
Alla sua uscita nelle sale la pellicola fu stroncata dalla critica, venne definito “uno dei peggiori esordi di sempre”. Fu un insuccesso totale al botteghino USA, costato 45 milioni di dollari ne ha incassati poco più di due milioni e mezzo. Motivo per cui in Italia il film non arrivò in sala, ma fu diffuso solo su diverse piattaforme streaming tv.
È un brutto film? Assolutamente no. Di certo il confronto schiacciante con il romanzo-capolavoro è stato un difficile banco di prova. Non deve essere stato facile ridurre le oltre novecento pagine del libro in un adattamento di appena due ore e mezza.
Ma del confronto tra libro e film parleremo più avanti, vediamo ora trama e trailer de Il cardellino e scopriamo qualche dettaglio in più sulle differenze tra libro e film.
Il cardellino: trama
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Il film, proprio come il libro, narra la storia di Theodore "Theo" Decker un protagonista che coinvolge lettori e spettatori sin dalle prime battute,
Theo è solo un ragazzino quando sua madre viene uccisa dallo scoppio di una bomba al Metropolitan Museum of Art. Lui, che in quel momento si trova con lei, miracolosamente sopravvive.
La tragedia impatta violentemente sul ragazzo sconvolgendolo in profondità.
La vita di Theo diventa quindi una commovente odissea fatta di dolore e colpevolezza, di reinvenzione e redenzione, sensi di colpa e voglia di riscatto. Theo riuscirà persino a trovare l’amore e a costruire forti legami di amicizia. Il ragazzo si muoverà tra la Las Vegas, dove vive il padre poco di buono, e una New York nella quale finisce sotto l’ala di un camaleontico antiquario.
Scoprirà così il mondo dei falsi d’arte e del loro commercio. Il tutto, nell’ossessione per un quadro di Carel Fabritius intitolato "Il cardellino", oggetto di speranza e ricordo di quel tragico giorno. Il filo conduttore di tutte le avvincenti vicende rimane in fondo sempre quel bambino mai cresciuto davvero, al quale hanno strappato la madre troppo presto.
Il cardellino: trailer
Il cardellino: l’adattamento cinematografico è all’altezza del libro?
di Serena Bernardelli
Realizzare la trasposizione cinematografica del romanzo vincitore del Premio Pulitzer per la narrativa 2014 è stata un’impresa davvero complessa: tradurre in immagini le circa 900 pagine di un libro che affronta tematiche tanto profonde in appena due ore ovviamente non è semplice.
Sarà forse per questa ragione o perché i fan del libro non possono cancellare dalla propria mente la prosa intensa della Tartt, che il lungometraggio non ha affatto convinto.
Un film su cui sono stati investiti parecchi milioni di dollari, che negli Usa al botteghino ne ha incassati 4,6 e che ha saltato l’uscita nelle sale italiane, con la distribuzione solo sulle piattaforme di streaming. Da questi dati sembra di percepire che Il Cardellino del regista irlandese John Crowley non sia piaciuto o almeno che non sia stato davvero compreso fino in fondo.
Eppure questo lungometraggio ha dei punti di forza molto evidenti.
Un film estetico, così tanto curato nei dettagli da risultare freddo, quasi glaciale. Una fotografia impeccabile e un cast stellare, ma tutto questo non è riuscito a convincere critica e pubblico.
Quali sono gli elementi di contatto con il romanzo? Cosa invece ha reso questo adattamento cinematografico non all’altezza del libro?
La trama è abbastanza fedele a quella del libro, tranne forse per qualche dettaglio e per l’utilizzo dei flashback, ma nel complesso gli sceneggiatori non si sono discostati da quello che è il nucleo originario del racconto.
Le tematiche centrali nel romanzo lo sono anche nel film e vengono affrontate con un certo timore reverenziale che in alcuni passaggi può essere interpretato come distacco.
La vita di ogni essere umano è effimera, incerta e forse l’unico strumento che fino ad ora è stato trovato, come antidoto all’oblio verso cui ci spinge la morte, è l’arte. L’opera dell’autore olandese incarna per tutto film il concetto stesso di arte e con la sua luce illumina il triste grigiore delle vite dei nostri protagonisti.
Ma se fin qui sembra non esserci nulla che non vada in questo film, forse quello che non ha convinto in pieno è il modo in cui i personaggi così ben caratterizzati nel romanzo vengono resi sul grande schermo.
Se infatti la forza del libro sta proprio nel modo in cui la Tartt riesce a costruire Theo e tutte le persone che gli ruotano intorno nel corso della sua giovane vita, nel film purtroppo questo non accade.
Non tutti i personaggi sono approfonditi in modo corretto e non a tutti viene data la giusta rilevanza. Purtroppo la superficialità con cui sono appena abbozzati i caratteri di personaggi assolutamente centrali fa perdere moltissimo al film e il difetto non è tanto nella recitazione o nel modo in cui sono stati diretti gli attori, ma forse nel tempo che gli viene dedicato. Forse una serie TV avrebbe consentito di sviluppare meglio la narrazione di uno dei libri più importanti dei nostri tempi? La domanda rimarrà sospesa.
Avete visto il film? Fateci sapere nei commenti se vi è piaciuto e se avete notato eventuali differenze con il libro di Donna Tartt.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Il cardellino”: dal romanzo di Donna Tartt al film stasera in tv
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