Il giardino naturale di William Robinson

Elliot nella sua Collana “Flora” riedita Il giardino naturale (2024, titolo originale The Wild Garden, Illustrazioni di Alfred Parsons, traduzione di Agnese Pegoraro) di William Robinson (1838-1935), pubblicato per la prima volta nel 1870 dal giardiniere e giornalista irlandese, i cui libri più importanti furono il presente volume e The English Flower Garden (1883).

Sfogliando questo classico della storia del giardinaggio, innovativa opera del rivoluzionario Robinson che osò ribaltare con successo le tecniche in Inghilterra e in Europa, viene in mente il meraviglioso giardino descritto da Edward Morgan Foster in Casa Howard (1910), che si può ammirare nell’omonima trasposizione cinematografica del 1992, diretta da James Ivory.
I protagonisti del film, un cast d’eccezione del cinema britannico composto da Anthony Hopkins, Vanessa Redgrave e Emma Thompson, si muovono all’interno di uno scenario di stupefacente bellezza. Casa Howard è un cottage la cui cornice è rappresentata da un giardino dove le piante crescono apparentemente in libertà. Lo stesso concetto racchiuso nel libro per ragazzi Il giardino segreto (1910) di Frances Hodgson Burnett, dove un giardino selvaggio, abbandonato da tempo e chiuso da una porticina di ferro nascosta ai più, è la chiave per riportare la serenità e la fiducia nel domani. Grazie anche a una ragazzina curiosa e sagace.

Il giardino naturale, concepito da una mente geniale come quella di Robinson, abbandona per sempre l’idea del giardino inglese basato sulle rose e ispirato alle forme del giardino all’italiana per abbracciare il concetto del “cottage garden”, dove vengono accostate piante autoctone ed esotiche.
Uno dei libri più influenti e longevi nella storia del giardinaggio, qui reso ancora più prezioso dai disegni dell’artista, botanico e paesaggista Alfred Parsons, scritto dall’autore, dal 1866 membro della Linnean Society, promosso tra gli altri da Charles Darwin, fondatore nel 1871 dal periodico di giardinaggio “The Garden”, a cui collaborarono firme prestigiose come John Ruskin, Gertrude Jekyll e William Morris, conserva ancora la sua freschezza originaria, restando ancora oggi, nel Terzo Millennio, un documento fondamentale.
Nella nostra epoca, in cui tutto deve correre veloce, la botanica offre la possibilità di riposare, di acuire i sensi e di creare ideali. Nel “cottage garden”, il giardino all’inglese, le piante crescono (apparentemente) in libertà.

Bellissima la visione creata da Robinson e leggendo avidamente il prezioso libro, opera indispensabile per i curiosi e gli amanti del giardinaggio, viene voglia di provare subito a fare l’apprendista giardiniere in un angolo del nostro terrazzo, per aprire la nostra anima al bello e al relax nelle aride giornate in città.

Ora cercherò di spiegare il mio metodo descrivendo quel che si può ottenere con un singolo tipo di pianta originaria del Nord. Mi riferisco all’ordine dei nontiscordardimé, il quale, al contrario di altri, non possiede un alto numero di esemplari adatti al giardino naturale.