Breve e splendida per purezza arcaica la poesia Il nini muart ovvero “Il fanciullo morto” contenuta nella raccolta Poesia a Casarsa di Pier Paolo Pasolini.
Vi si svolge il dialogo tra morte e di vita e ogni verso contiene suoni d’incantamento, mentre l’onirico si mescola con il reale in uno scenario di mitezza serale con la sua luce vivida e diffusa.
Viene narrata la morte d’un fanciullo intanto che l’acqua, simbolo di purificazione, scorre nel fossato. La vita si rinnova con la morte, sembra voler dire Pasolini: difatti una donna incinta, attraversando il campo, esprime la fertilità.
Il poeta chiama il ragazzino “Narciso” e dice di ricordarlo nell’oscuro istante del suo morire quando le campane ne annunciavano la fine.
Pasolini si rivela un fanciullo innamorato del mondo, ancorché respinto, un personaggio che, pur parlando di morte, dà voce ai colori della vita: la sua poesia sembra presentarsi come desiderio di riempimento di vuoti e di malinconie.
“Il nini muart” di Pier Paolo Pasolini: testo
Sere imbarlumìde, tal fossal
a crès l’aghe, ‘na fèmine plène
‘a ciamìne tal ciamp.Jo ti recuardi, Narcìs, ti vèvis il colòr
da la sère, quand li ciampànis
‘a sunin di muàrt.
“Il nini muart” di Pier Paolo Pasolini: testo italiano
Sera mite all’ultimo barlume, nel fosso
cresce l’acqua, una femmina piena
cammina pel campo.Io ti ricordo, Narciso, tu avevi il colore
della sera, quando le campane
suonano a morto.
Il fanciullo morto di Pier Paolo Pasolini: analisi e commento
C’è un sentimento che laicamente potrebbe definirsi “religioso” per le voci e le presenze della terra affettuosamente amata.
È in sostanza la stessa parola poetica, quella parlata da tutti e da Pasolini in un’atmosfera pascoliana, ad essere l’autentica rinascita che dà senso all’esistenza, al di là di ogni morte.
Apre dei solchi per il campo, nella madre terra, perché l’Io possa sollevarsi verso dimensioni altre che portano ad attraversare i confini noti per bussare alla porta di tutto ciò che deve ancora venire.
Sicché si può dire che questi pochi, fulminei e compiuti versi d’amore, per quel che vi si svolge e per come sono scritti, restituiscono la realtà all’anima, alla dolcezza estetica, all’immaginazione svincolata da moralismi e pregiudizi. Perché proprio nella donna incinta è racchiusa la memoria della madre, del linguaggio che assimila la ricchezza musicale, delle tradizioni e perfino della storia del Friuli.
La poesia, “arca memoriale” e “materno grembo”, conserva così il “sacro” che Pasolini aveva già visto annullato dal mondo della produzione.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: "Il nini muart" di Pier Paolo Pasolini: uno struggente dialogo tra morte e vita
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Poesia News Libri Pier Paolo Pasolini Storia della letteratura
Lascia il tuo commento