Il 4 agosto 1992 si spegneva a Tokyo il giornalista e scrittore Matsumoto Seichō. Per ricordarlo o conoscerlo — è un autore che merita —, vi proponiamo un brevissimo racconto fresco di stampa: Il passo di Amagi, Microgrammi 15, Adelphi 2022, con la traduzione di Gala Maria Follaco. Il racconto venne pubblicato per la prima volta in Giappone nel 1959.
Avendo già letto i pochi romanzi di Matsumoto Seichō tradotti in italiano, sono stata attratta da questa novità editoriale, anche per l’eleganza e la qualità del libriccino in sé. Curiosando, scopro che la collana Microgrammi, nata in formato ebook durante il primo lockdown, da circa un anno propone in cartaceo rarità, inediti di saggistica e narrativa. Il numero cardinale accanto a Microgrammi varia.
Il passo di Amagi: di cosa parla
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Un noir nipponico di 53 pagine esige una recensione bonsai. Un imprecisato io narrante, uomo maturo, rievoca a distanza di decenni la sua fuga da casa. Racconta che sedicenne, costretto dalla famiglia a svolgere un lavoro umile e faticoso che detestava, decise di scappare per raggiungere il fratello più grande trasferitosi altrove. Durante la fuga si imbatte in alcuni personaggi più grandi. Un po’ li teme, un po’ ne rimane affascinato, un po’ ne ha bisogno per non viaggiare sempre da solo in un ambiente ostile, impervio e disabitato.
L’oggetto della rievocazione, asciutta e concisa, si presta a varie letture. Il protagonista adolescente mette in atto una fuga protestataria, a seguito di incomprensioni intrafamigliari, per far preoccupare i genitori? Il viaggio alla scoperta del mondo è un rito per diventare adulto, tra desiderio e timore di abbandonare il nucleo familiare? Oppure è una mini parabola in stile zen, sulla difficoltà di misurarsi con l’ignoto, con il nostro io e le paure più profonde?
Con un taglio netto la vicenda si sposta nella contemporaneità. Il protagonista è un cinquantenne benestante proprietario di una tipografia. Dopo che gli viene commissionata la stampa di un libro, un profondo turbamento interiore sarà il compagno dei suoi giorni.
Non penso sia una delle sue prove migliori. Certo ripropone un tema che ricorre ossessivo in Matsumoto Seichō: il passato è il nostro peggior nemico.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il passo di Amagi: ricordiamo Matsumoto Seichō a 30 anni dalla scomparsa
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