Il rogo del libro di Augias? Una folle offesa

Oggi l’antipolitica esplode e, a guardar bene le immagini di quanto avvenuto alla Camera per l’approvazione del Decreto IMU - Bankitalia, non è difficile capire perché.

I cittadini si sentono esclusi dalle decisioni che li riguardano, abbandonati, presi in giro e offesi da certi atteggiamenti. L’ultimo episodio? Il rogo di un libro, gravissima offesa al mondo della cultura, ai cittadini, nonché atto simbolicamente vergognoso e incommentabile.

Il poeta tedesco Heinrich Heine scriveva:

"Là dove si bruciano i libri si finisce per bruciare anche gli uomini".

M5S, Augias e il rogo

Partiamo dall’inizio. Cos’è successo? Ospite alla trasmissione di Daria Bignardi "Le invasioni barbariche" su La7 lo scrittore e giornalista Corrado Augias si è espresso con estrema chiarezza sul Movimento 5 Stelle.

Le reazioni? Un libro di Corrado Augias "I segreti d’Italia" finisce al rogo per mano di Francesco Neri, militante del M5S.

Il tutto è seguito da un botta e risposta. Mentre Augias ha liquidato l’accaduto sostenendo:

"E’ il gesto di un esaltato però gli esaltati non saltano fuori se non possono contare su un ambiente che nella loro eccitazione ritengono favorevole. Quello che mi inquieta è che questo ragazzo pensa di fare una novità e non si rende conto di ripetere un gesto storico”.

La risposta di Neri non si è fatta attendere:

"Lei è fascista, signor Augias”.

Al di là dei dibattiti ideologici, è certo che si tratti di un gesto completamente insensato, da cui emerge una grande ignoranza, la cultura non può finire in un rogo, nonché inconsapevolezza di una storia che, oltre a togliere dignità a tutti gli uomini, ha attentato più volte alla cultura stessa.

Il mondo della politica dopo aver dato innumerevoli esempi di inciviltà è bene che rimanga in certi ranghi, perché non è certo il rogo di un libro l’esempio da dare alle giovani generazioni, bensì il dialogo, il rispetto, il confronto, quegli stessi valori che ogni giorno muoiono oltre le mura dei palazzi del potere.