Guglielmina di Barbone-Pudel di Baviera di Annarella Asuncion Morejon (Terre Sommerse, 2019) è un libro divertente e originale che si discosta alquanto dal panorama editoriale per l’infanzia. Lo stesso titolo altisonante ci fa entrare in un mondo insolito, in cui anche gli animali, come gli umani, sono distinti fra pochi privilegiati e grande massa. I suoi bellissimi disegni pastello trasportano il bambino in un mondo in cui è possibile tutto ciò che l’immaginazione riesce a elaborare.
Scopriamo insieme all’autrice Annarella Asuncion Morejon tutti i particolari di questo bell’album illustrato.
- Perché questo titolo: Guglielmina di Barbone-Pudel di Baviera?
Il libro ha questo titolo perché è il nome della protagonista, una raffinata barboncina dal pedigree altisonante. Il nome "Guglielmina" è un nome ricorrente nella nobiltà, soprattutto tedesca, mentre “Barbone-Pudel di Baviera” è il nome ufficiale della razza detta familiarmente barboncino. Questa razza canina era in passato, grazie al suo fiuto e alla sua predisposizione a stare in acqua, impiegata nella caccia alle anatre come cane da riporto. Il nome tedesco "Pudel" significa letteralmente "lanciarsi nell’acqua".
- Com’è strutturato il suo libro?
Il testo è in versi ottonari che si leggono con piacere sia per il ritmo che per la rima e aiutano il bambino a memorizzare facilmente il racconto. La storia è scritta nel lessico semplice della quotidianità, alla portata di tutti i bambini.
- Qual è l’obiettivo del libro?
L’obiettivo principale del libro è divertire grandi e piccini e dare anche qualche spunto di riflessione. Si passa dalla descrizione della protagonista, abituata dalla nascita a raffinatezze di ogni genere, alla parte centrale del racconto, che mostra in un crescendo divertente le conseguenze di un incauto gesto di ospitalità. La nobile Guglielmina, che si è trasferita temporaneamente in campagna per la bella stagione, decide di invitare a un pranzo di benvenuto tutti gli animali della regione. Gli invitati, che ignorano del tutto le regole del bon ton, si presentano a casa della nobile ospite conciati in maniera esilarante. Essi riescono a imporsi un contegno solo per qualche minuto, finché non sono seduti a tavola nella grande sala. Qui, in una generale e incontenibile voglia di seguire l’istinto, il primo a perdere il controllo è un gatto che si lancia sul piatto del vicino. A seguire si scatena una baraonda sfrenata, con scene dirompenti degne di una farsa della migliore tradizione. Il finale tragicomico vede la nobile barboncina immersa in una situazione completamente capovolta rispetto alla sua posizione sociale.
- Il libro racchiude un insegnamento?
A una prima lettura sembra che il racconto voglia soltanto suscitare l’allegria dei piccini. Ma il libro ha una seconda lettura più profonda, che è quella del rispetto per gli animali. Infatti, nella società odierna c’è spesso uno snaturamento dei nostri animali da compagnia, trasformati in modo ridicolo in macchiette umane a quattro zampe. Ciò che il libro urla sottovoce, e sarà cura dei genitori farlo notare ai piccoli lettori, è che non si può stravolgere la natura di nessun essere vivente, pur rimanendo prioritario il rispetto profondo delle necessità di ognuno.
- Il libro è destinato solo ai bambini?
Il libro è destinato a tutti, dai bambini piccoli ai più grandi, dai genitori ai nonni. Il bambino di due anni potrà comprendere il libro guardando i bellissimi disegni pastello di Nada Salari, che stimoleranno la sua fantasia e lo aiuteranno a immergersi nella storia. Ma anche l’anziano nonno sarà trasportato in un mondo giocoso dal testo divertente, dai fantastici disegni e dalla musicalità dei versi.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista ad Annarella Asuncion Morejon, in libreria con "Guglielmina di Barone-Pudel di Baviera"
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