Non è stato necessario uscire dai confini stellari o nazionali per incontrare Bae Myung–hoon - 배명훈 , coreano di Busan classe ’78, autore di fantascienza prolifico e di spicco nel panorama letterario della Repubblica di Corea.
Add editore pubblica le sue opere in Italia e aveva già proposto ai lettori italiani la sua piacevole scrittura modulata tra fantascienza, satira, K-culture nel 2022 con un altro suo successo intitolato La Torre.
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Durante il recente Salone del libro un altro suo scritto di altrettanta incisività è stato presentato dal titolo In Orbita! (add editore, 2024). La sua scrittura e ciò che racconta possono in qualche modo prevedere o provocare riflessioni sugli attuali estremi della tecnologia nel suo Paese e nel resto del mondo?
Si dice che la Corea sia un Paese che possiede una propria tecnologia di lancio dei razzi e che può entrare, anche se per poco, nel Club spaziale.
La Forza spaziale coreana in questo libro è un’organizzazione che dispone solo di pochi veicoli spaziali e non ha un budget per assumere un ruolo guida nello sviluppo spaziale. Questa è la somiglianza tra la Corea reale e la forza spaziale immaginaria. Molte delle tecnologie aerospaziali descritte nel libro non sono all’avanguardia sulla Terra nel suo complesso, ma sono ancora all’avanguardia in Corea. Credo che questo si rifletta nel romanzo.
Ne abbiamo parlato con l’autore Bae Myung-hoon in questa intervista.
- A un punto della sua narrazione descrive come ci siano 3 movimenti fondamentali dei corpi celesti nell’universo: Stare fermi - Procedere in linea retta - Girare intorno a qualcosa. Quasi a indicare che nella vita ci siano tre possibilità interconnesse per cambiarla, migliorarla e renderla degna di essere vissuta?
Per quanto ne so, il movimento celeste è il movimento del regno governato da Dio, quindi non ho cercato di collegarlo direttamente alla vita umana. Poiché l’attrito è più attivo nella vita umana, la nostra vita è più complessa, più brutta e più secolare. Se c’è qualcosa che rende la vita terrena migliore di quella celeste, è perché è l’unica cosa che esiste davvero. Non abbiamo altra scelta che vivere una misera vita secolare, ma se a volte riuscissimo a cogliere il movimento celeste in essa, sarebbe già abbastanza bello.
- Si può identificare una narrazione di taglio “satirico” nella sua scrittura?
Penso che la fantascienza sia una letteratura che mostra il rapporto tra il mondo che agisce da solo e i personaggi che lo abitano. Si suppone che i personaggi delle fiction vogliano qualcosa ed esplorino il mondo per ottenere quel qualcosa. Tuttavia, in un mondo distorto come quello della fantascienza, la traiettoria dei personaggi continua a piegarsi. Non è pulito come il movimento celeste. Quando la si guarda da lontano, la si trova divertente. E in quel momento, i lettori troveranno l’assurdità del mondo che fa inciampare il protagonista. È questa la risata, la satira che cerco.
- Niente spoiler, promesso, ma... nelle ultime pagine la fantascienza lascia il posto alle antiche tradizioni della Corea, in particolare a un canto sciamanico modulato da un tamburo, il Pansori (판소리).
Attraverso il percussore modulare e il canto si passa dal mondo terrestre al cielo e al divino. Si tratta di una ricerca di salvezza delegata ad altri?
È vero che Seo-Gaeul usa il Pansori in senso magico nel romanzo, ma in realtà il Pansori stesso è più un classico coreano (e dell’Asia orientale) che una canzone magica. Nella storia del Pansori citata nel mio racconto, un eroe molto famoso crea un miracolo magico e Seo-Gaeul spera proprio in un miracolo del genere. Le forze spaziali si trovavano in una situazione molto disperata, ma non si affidavano a esseri trascendenti. Piuttosto, credevano negli esseri umani più che nel divino.
- In patria le sue opere hanno riscosso successo tra i critici e i lettori. Anche nell’industria cinematografica e teatrale. Spera in qualche modo di trasporre questo suo testo in una sceneggiatura?
Non sono ancora stati realizzati film o fiction basati sulle mie storie. Ma credo che questa opportunità arriverà presto.
- Se potesse sognare... ci sono almeno tre attori (o attrici) che vorrebbe interpretassero i personaggi della storia?
Credo che Kim Tae-ri sia adatta al ruolo del protagonista Han Sommin, ma in realtà Kim Tae-ri è un’attrice che può interpretare qualsiasi ruolo. Mia moglie ha detto che Kim Hye-soo è adatta al ruolo del capo dello staff Gu Ye-min, e io sono d’accordo. Per quanto riguarda il ruolo di un cantante idol che si arruola nella Space Force, a questo punto sarebbe perfetto uno dei membri dei BTS, che stanno prestando servizio nell’esercito. Il contributo dei BTS è così grande nell’introdurre la letteratura coreana nel mondo, penso ad Almond. Come una mandorla di Won-Pyung Sohn.
Ogni volta che incontro lettori stranieri che studiano il coreano, mi viene in mente l’incredibile cambiamento che i BTS e altri gruppi K-pop hanno fatto.
Recensione del libro
La torre
di Bae Myung-Hoon
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Intervista a Bae Myung-hoon, autore di “In Orbita!”: fantascienza, K-culture e clima
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Intervista molto interessante complimenti 👍👏👏