Io ti amo è una poesia dello scrittore e poeta Stefano Benni, inclusa nella sua raccolta Prima o poi l’amore arriva, pubblicata da Feltrinelli nel 1981.
Il testo esplora il tema dell’amore in termini non convenzionali, ma caratterizzati dal poetico cinismo proprio dello stile di Benni, presente in tutte le sue opere, servendosi di immagini surreali e ironiche, evocando una percezione dell’amore quasi paradossale. Un elemento chiave è, infatti, proprio la scelta di espressioni volutamente esagerate o fuori dall’ordinario, che uniscono il tragico al comico, in un’esplosione di stereotipi, sentimenti ed ironia, con un umorismo di cui Benni è un maestro assoluto.
“Io ti amo”: il testo della poesia di Stefano Benni
Io ti amo
e se non ti basta
ruberò le stelle al cielo
per farne ghirlanda
e il cielo vuoto
non si lamenterà di ciò che ha perso
che la tua bellezza sola
riempirà l’universoIo ti amo
e se non ti basta
vuoterò il mare
e tutte le perle verrò a portare
davanti a te
e il mare non piangerà
di questo sgarbo
che onde a mille, e sirene
non hanno l’incanto
di un tuo solo sguardoIo ti amo
e se non ti basta
solleverò i vulcani
e il loro fuoco metterò
nelle tue mani, e sarà ghiaccio
per il bruciare delle mie passioniIo ti amo
e se non ti basta
anche le nuvole catturerò
e te le porterò domate
e su te piover dovranno
quando d’estate
per il caldo non dormi
E se non ti basta
perché il tempo si fermi
fermerò i pianeti in volo
e se non ti basta
vaffanculo
“Io ti amo”: analisi, stile e linguaggio
La poesia si compone di quattro strofe, ognuna formata da un numero differente di versi:
- La prima strofa con otto versi;
- La seconda con dieci versi;
- La terza con sei versi;
- La quarta con dodici versi.
Inoltre, i primi due versi sono identici per ogni strofa, in una ripetizione anaforica che preannuncia un’immagine naturale, diversi per ogni parte del componimento:
- Le stelle e il cielo;
- Le perle e il mare;
- Il fuoco e i vulcani;
- Le nuvole e i pianeti.
Lo schema delle rime è libero, senza una struttura definita, inserendosi nel tono non convenzionale e ironico dell’intero componimento, caratterizzato da una sorta di parodia dell’amore romantico. Benni crea un’atmosfera che oscilla tra il serio e il comico, descrivendo l’amore con immagini a tratti paradossali tramite l’utilizzo di metafore e iperboli che sorprendono il lettore, come se volesse portare all’estremo la descrizione di questo sentimento, al fine di rivelarne la complessità e, allo stesso tempo, l’assurdità; l’iperbole, quindi, diventa un mezzo per ironizzare sull’amore idealizzato, mostrandolo invece nella sua eccessività e fragilità.
Benni si serve di un linguaggio accessibile che amplifica il tono ironico della poesia, sebbene sia evidente come ogni parola sia scelta con cura per suscitare una risposta emotiva, soprattutto tramite l’utilizzo di immagini naturali che sembrano preannunciare una narrazione stereotipata dell’amore; ad ogni modo, proseguendo con la lettura, ci si accorge che questa poesia racconta tutto fuorché l’amore canonico, poiché ogni immagine bizzarra e stravagante fa allontanare di un passo il lettore da quell’idea, facendo emergere una realtà fatta di contraddizioni e di ironia.
Questa scelta stilistica rende la poesia profondamente evocativa e vicina ad un’esperienza più realistica e umana dell’amore romantico, che non è fatto solo - anzi, quasi mai - di momenti che vengono quasi mitizzati, ma di imprevedibilità e contraddittorietà. Ed è proprio questa sua natura a renderlo il sentimento per eccellenza di cui tanto scrivono i poeti.
Il messaggio di Benni e significato della poesia
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L’ironia, ancor più dell’amore, è la componente essenziale della poesia di Benni: Io ti amo gioca con l’idea dell’amore stereotipato, "perfetto", decostruendo l’immaginario romantico a cui spesso, anche inconsciamente, ci aggrappiamo. L’amore di cui parla Benni non è estatico o sublime, ma a tratti folle, struggente, e irrimediabilmente ironico; questa visione offre una critica implicita dell’amore idealizzato, portando alla luce il lato autentico dei sentimenti, le loro imperfezioni e la loro disarmante realtà.
In Io ti amo, Stefano Benni esprime una visione dell’amore che è, in fondo, una celebrazione dell’imperfezione, che poi è ciò che l’amore romantico realmente è: imperfetto, umano, incontrollabile, impossibile da gestire. La poesia suggerisce che l’amore vero non si realizza nei gesti idealizzati, ma nelle emozioni contraddittorie e talvolta irrazionali che ci rendono vulnerabili. Il messaggio di fondo potrebbe essere letto come un invito ad accettare l’amore nella sua complessità, senza cercare di incasellarlo in schemi predefiniti. Benni ci ricorda che l’amore è anche un viaggio fatto di luci e ombre, dove la vulnerabilità è una forza e l’imperfezione è il suo tratto più straordinario.
Io ti amo è, quindi, una brillante poesia dell’ancor più brillante Stefano Benni, che demistifica l’amore, allontanandolo dalle rappresentazioni romanticizzate e mostrandolo nella sua forma più autentica e paradossale. Attraverso l’utilizzo di immagini ironiche e iperboliche, Benni ci invita a considerare l’amore non come un’aspirazione quasi asintotica verso la perfezione, ma come un sentimento complesso, a tratti assurdo, che ci rende vulnerabili e umani.
La sua abilità di alternare toni comici e profondi permette al lettore di ridere delle contraddizioni dell’amore, ricordandoci che, in definitiva, l’amore vero risiede proprio nelle sue imperfezioni.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “Io ti amo”: l’amore ironico nella poesia di Stefano Benni
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