Vale davvero la pena rispolverare a distanza di anni questa celebre canzone politica, che magari a scuola ci ha fatto dannare? Petrarca ci ricorda l’urgenza di rifiutare la logica dei particolarismi politici per fare qualcosa di buono nella società. Lo spunto storico qual è? Riassumendo il Contini, è una guerra scoppiata dopo che Parma fu ceduta per una somma consistente da parte di Azzo da Correggio ai d’Este, e non ai Visconti come promesso. Una guerra senza quartiere, supportata da un uso massiccio di mercenari. Coinvolse numerose città del centro nord in un’intricata rete di alleanze mutevoli.
Testo, parafrasi, analisi strofa per strofa
Italia mia, benché ’l parlar sia indarno
a le piaghe mortali
che nel bel corpo tuo sì spesse veggio,
piacemi almen che’miei sospir’ sian quali
spera ’l Tevero et l’Arno,
e ’l Po, dove doglioso et grave or seggio.
Rettor del cielo, io cheggio
che la pietà che Ti condusse in terra
Ti volga al Tuo dilecto almo paese.
Vedi, Segnor cortese,
di che lievi cagion’ che crudel guerra;
e i cor’, che ’ndura et serra
Marte superbo et fero,
apri Tu, Padre, e ’ntenerisci et snoda;
Ivi fa che ’l Tuo vero,
qual io mi sia, per la mia lingua s’oda.
Parafrasi
Italia mia, benché non servano le parole di fronte alle numerose ferite mortali che vedo sul tuo bel corpo, mi piace pensare che le mie parole siano comunque quelle che gli abitanti della penisola si aspettano. Dio, ti prego che quella pietà che ti portò ad incarnarti in Cristo, ora ti spinga a rivolgere l’attenzione al tuo paese prediletto. Signore, vedi le motivazioni pretestuose di una guerra crudele; intenerisci i cuori induriti dal feroce Marte, dio della guerra; fa’ in modo che la Verità venga ascoltata attraverso i miei versi, malgrado la modestia del mio valore.
Punti chiave
- Il discorso politico è rivolto direttamente all’Italia personificata.
- Il poeta non vuole disattendere le aspettative degli italiani nei suoi confronti.
- La guerra inutile cui si fa riferimento è quella in corso nell’inverno 1344-45 il cui epicentro è Parma.
- È plausibile che Petrarca fosse a Parma (a Selvapiana) da dove raggiunse Bologna con una fuga rocambolesca.
- Il fatto che sede di Papato e Impero siano in Italia conferma secondo la mentalità medievale la predilezione di Dio per la penisola.
- L’Italia è lacerata da guerre particolaristiche inutili, scatenate dall’avidità dei regnanti.
Voi cui Fortuna à posto in mano il freno
de le belle contrade,
di che nulla pietà par che vi stringa,
che fan qui tante pellegrine spade?
perché ’l verde terreno
del barbarico sangue si depinga?Vano error vi lusinga:
poco vedete, et parvi veder molto,
ché ’n cor venale amor cercate o fede.
Qual più gente possede,
colui è più da’ suoi nemici avolto.
O diluvio raccolto
di che deserti strani
per inondar i nostri dolci campi!
Se da le proprie mani
questo n’avene, or chi fia che ne scampi?
Parafrasi
Signori italiani, ai quali il destino ha affidato il governo delle diverse realtà politiche di cui sembra non importarvi nulla, cosa ci fanno tante truppe mercenarie? Per colorare di sangue la nostra terra? Commettete un errore affidandovi a loro, perché cercate la fedeltà in chi, combattendo per denaro, è sempre disposto a vendersi. Ad avere più nemici è proprio chi arruola più truppe mercenarie. Come un diluvio inondano la nostra terra. Dal momento che questo avviene per colpa nostra, come potremo trovare una soluzione?
Punti chiave
Le accuse ai potenti sono tre:
- alimentare guerre locali per avidità;
- ricorrere a truppe mercenarie inaffidabili che devastano i territori al loro passaggio;
- dimostrare miopia politica per i suddetti motivi.
Il termine "diluvio": è un’immagine atmosferica negativa, come quelle che marcano, numerose, i capitoli manzoniani dedicati alla folla durante i disordini milanesi.
Ben provide Natura al nostro stato,
quando de l’Alpi schermo
pose fra noi et la tedesca rabbia;
ma ’l desir cieco, e ’ncontra ‘l suo ben fermo,
s’è poi tanto ingegnato,
ch’al corpo sano à procurato scabbia.
Or dentro ad una gabbia
fiere selvagge et mansüete gregge
s’annidan sì che sempre il miglior geme;
et è questo del seme,
per più dolor, del popol senza legge,
al qual, come si legge,
Mario aperse sì ‘l fianco,
che memoria de l’opra ancho non langue,
quando assetato et stanco
non più bevve del fiume acqua che sangue.
Parafrasi
È la Natura a difenderci, perché le Alpi ci proteggono dalle popolazioni germaniche; eppure l’avidità dei potenti sta distruggendo, come la malattia della scabbia, le nostre difese naturali. Ora truppe straniere agguerrite ed italiani, paragonati a greggi, convivono forzatamente nel nostro Paese, come dentro una gabbia, dove gli oppressi siamo noi. La causa della nostra situazione sono le popolazione germaniche, alle quali Mario inflisse una sconfitta memorabile come si legge in Floro.
Punti chiave
Altre accuse ai potenti:
- alimentare una convivenza forzata tra due civiltà opposte e rivali da sempre;
- sono gli italiani a essere oppressi, mentre i mercenari spadroneggiano;
- Floro è uno storico, attivo sotto il principato di Adriano, famosissimo nel Medioevo.
Cesare taccio che per ogni piaggia
fece l’erbe sanguigne
di lor vene, ove ’l nostro ferro mise.
Or par, non so per che stelle maligne,
che ’l cielo in odio n’aggia:
vostra mercé, cui tanto si commise.
Vostre voglie divise
guastan del mondo la più bella parte.
Qual colpa, qual giudicio o qual destino
fastidire il vicino
povero, et le fortune afflicte et sparte
perseguire, e ’n disparte
cercar gente et gradire,
che sparga ’l sangue et venda l’alma a prezzo?
Io parlo per ver dire,
non per odio d’altrui, né per disprezzo.
Parafrasi
Non parlo delle numerose e cruente campagne militari di Cesare. Adesso sembra che l’alto compito di governare l’Italia non goda più dei favori del Cielo, per colpa dei signori italiani, divisi da inutili guerre fratricide. Perché i potentati locali attaccano le realtà politiche più deboli con l’ausilio di truppe mercenarie? Colpa dell’essere umano, una punizione divina o colpa della sorte? Io parlo per dire la verità, non perché sono di parte in queste lotte interne.
Punti chiave
Due le colpe rinfacciate ai potenti:
- approfittare dei più deboli, in senso politico.
- ricorrere ai mercenari.
Petrarca rivendica la sua posizione politica super partes. Questa è una novità rispetto a Guittone d’Arezzo e soprattutto a Dante, direttamente coinvolti nella lotta politica. Il che a dire che Petrarca fa da apripista per canzoni civili in cui un autore, scelta una posizione imparziale, esprime le sue idee solo per il bene comune e senza faziosità. Pertanto rappresenta un nuovo intellettuale.
Ciò detto, Petrarca riserva gli slanci sentimentali per esprimere ora la sua indignazione, ora il suo coinvolgimento emotivo riguardo l’argomento scelto.
Né v’accorgete anchor per tante prove
del bavarico inganno
ch’alzando il dito colla morte scherza?
Peggio è lo strazio, al mio parer, che ’l danno;
ma ’l vostro sangue piove
piú largamente, ch’altr’ira vi sferza.
Da la matina a terza
di voi pensate, et vederete come
tien caro altrui che tien sé così vile.
Latin sangue gentile,
sgombra da te queste dannose some;
non far idolo un nome
vano senza soggetto:
ché ’l furor de lassù, gente ritrosa,
vincerne d’intellecto,
peccato è nostro, et non natural cosa.
Parafrasi
Non vi rendete conto dell’inaffidabilità dei mercenari, pronti ad arrendersi di fronte al pericolo? Penso che l’odio che vi spinge a tali lotte interne sia così intenso, da impedirvi di pensare al sangue versato dagli italiani. Perché, accecati dall’avidità, non riflettete più sulle vostre scelte militari. Italiani, liberatevi dalle truppe mercenarie il cui valore in battaglia, essendo dei prezzolati, è privo di fondamento. Il loro valore consiste nel vendersi al miglior offerente.
Punti chiave
Vengono ribaditi l’inaffidabilità dei mercenari e l’inutile spargimento di sangue.
Non è questo ’l terren ch’i’ tocchai pria?
Non è questo il mio nido
ove nudrito fui sì dolcemente?
Non è questa la patria in ch’io mi fido,
madre benigna et pia,
che copre l’un et l’altro mio parente?
Perdio, questo la mente
talor vi mova, et con pietà guardate
le lagrime del popol doloroso,
che sol da voi riposo
dopo Dio spera; et pur che voi mostriate
segno alcun di pietate,
vertù contra furore
prenderà l’arme, et fia ’l combatter corto:
ché l’antiquo valore
ne gli italici cor’ non è anchor morto.
Parafrasi
L’ Italia è la terra in cui sono nato e vissuto; è la mia patria e il luogo in cui sono sepolti i miei genitori. In
nome di Dio, mi auguro che le mie argomentazioni vi spingano a riflettere e ad apprezzare il valore degli
italiani, per liberarvi definitivamente dei brutali mercenari.
Punti chiave
- Il risvolto autobiografico e patriottico, diremmo oggi.
- Un’altra sottolineatura della nobiltà del popolo italiano che non ha bisogno di aiuti militari esterni.
Signor’, mirate come ’l tempo vola,
et sí come la vita
fugge, et la morte n’è sovra le spalle.
Voi siete or qui; pensate a la partita:
ché l’alma ignuda et sola
conven ch’arrive a quel dubbioso calle.
Al passar questa valle
piacciavi porre giù l’odio et lo sdegno,
vènti contrari a la vita serena;
et quel che ’n altrui pena
tempo si spende, in qualche acto piú degno
o di mano o d’ingegno,
in qualche bella lode,
inn qualche honesto studio si converta:
cosí qua giù si gode,
et la strada del ciel si trova aperta.
Parafrasi
Signori, pensate che la morte incombe sugli esseri umani e che la morte significa inevitabilmente il giudizio divino. Di conseguenza è necessario che in vita voi abbandoniate l’odio, dedicandovi ad attività più meritevoli. È questa la strada per la beatitudine eterna.
Punti chiave
In questa stanza il discorso vira dal piano politico a quello esistenziale prima e religioso poi. Il motivo del tempo che fugge, e che costella il Canzoniere fin dal sonetto proemiale, riguarda il piano esistenziale. L’ammonimento a considerare il giudizio divino, centrale nell’Antico Testamento, riguarda il piano religioso.
Congedo
Canzone, io t’ammonisco
che tua ragion cortesemente dica,
perché fra gente altera ir ti convene,
et le voglie son piene
già de l’usanza pessima et antica,
del ver sempre nemica.
Proverai tua ventura
fra’ magnanimi pochi a chi ’l ben piace.
Di’ lor: - Chi m’assicura?
I’ vo gridando: Pace, pace, pace.
Parafrasi
Canzone, ti ordino di diffondere le mie argomentazioni tra uomini superbi, abituati dall’adulazione a non essere contraddetti. Ti daranno ascolto pochi animi nobili, cui stanno a cuore virtù, verità, bene comune. Devi dire loro: Chi mi protegge? Io continuo ad invocare la pace.
Punti chiave
Il congedo contiene delle raccomandazioni conclusive rivolte alla canzone stessa: cessazione delle lotte fratricide in nome della pace.
Figure retoriche
L’argomento sostenuto impone una fitta rete di figure retoriche. Ne riportiamo le principali in ordine alfabetico.
- Anastrofe: v.22 del barbarico sangue si depinga; v.67 colla morte scherza; v.115 fra gente altera ir ti convend
- Apostrofe: v.1 Italia mia; v.113 Canzone
- Chiasmo: v.24, v.40, v.73
- Duplicazione: v.122 pace, pace, pace
- Enjambements: vv.17-18, vv.58-59, vv.76-77, vv.116-117
- Metafora: v.17 freno, v.28 diluvio, v.82 nido, v.112 la strada del ciel
- Metonimia: v.20 spada, v.51 ferro, v.74 sangue
- Personificazione: v. 3 bel corpo
- Preterizione: v.49 Cesare taccio
- Sineddoche: vv.5-6 Tevere et l’Arno e ‘Po
Conclusioni
È importante non forzare il contenuto del testo, precisando che:
- 1. La condanna della logica campanilistica non va letta in chiave risorgimentale ante litteram. Infatti, l’ideale di nazione proposto è astratto e generico.
- 2. Petrarca crede in una concezione provvidenzialistica della storia, come Dante.
- 3. Petrarca enuncia la superiorità del popolo italiano in quanto discendente dei Romani, come Dante.
- 4. La novità è la posizione imparziale di chi scrive che ha a cuore il bene comune.
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Italia mia, benché ’l parlar sia indarno: testo, parafrasi e analisi della canzone di Petrarca
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Storia della letteratura Francesco Petrarca Festa della Repubblica (2 giugno)
Lascia il tuo commento