L’amante di Gramigna, una delle otto novelle che compongono Vita dei campi di Giovanni Verga, è preceduta da una prefazione considerata persino più importante dell’opera stessa.
In essa infatti, che ha la forma di una lettera indirizzata all’amico scrittore Salvatore Farina, l’autore spiega punto per punto i postulati teorici alla base della sua poetica e, pertanto, del Verismo italiano.
Si tratta, insomma, di uno dei principali manifesti di questa corrente letteraria ottocentesca.
Per quanto riguarda la novella in sé, invece, vi si ritrovano due dei temi più cari a Verga, ovvero la contrapposizione fra il vecchio e il nuovo mondo, quindi della condizione rurale e del progresso che avanza, e quello della tragicità dell’amore.
In occasione dell’anniversario di nascita di Giovanni Verga (2 settembre), analizziamo trama e significato de L’amante di Gramigna.
L’amante di Gramigna: trama e personaggi
L’amante di Gramigna è la storia dell’amore tormentato fra la bella Peppa e il brigante Gramigna.
Sullo sfondo delle vicende narrate c’è ancora una volta la Sicilia rurale e, precisamente, la vallata del Simeto, nei pressi di Catania.
Gramigna è un pericoloso brigante ormai braccato dalla polizia, che però non riesce a catturarlo.
Intanto la fama dell’uomo cresce a dismisura e acquista un fascino che, seppur sinistro, per qualcuno risulta addirittura irresistibile.
È certamente così per Peppa, "una delle più belle ragazze di Licodia".
Accecata dalla passione per una persona che non ha neanche mai visto, manda a monte il vantaggioso matrimonio con compare Finu, al quale era promessa da tempo.
La madre di Peppa è disperata e chiede addirittura l’aiuto del prete nella vana speranza che la figlia si tolga dalla testa "quel diavolo di Gramigna".
Invece la fanciulla, saputo che il brigante è sotto assedio e sta per essere preso, lo raggiunge.
I due fuggono insieme e diventano amanti, ma dopo una notte di scontri, lui viene arrestato e portato a sfilare in paese davanti alla popolazione.
Per Peppa e la sua famiglia inizia un periodo di disgrazie senza fine, sia materiali che morali.
Se la madre di lei è costretta a vendere tutto ciò che ha per far fronte alle spese legali, Peppa, che ha pure avuto un bambino dal famigerato criminale, è malvista da tutti, considerata una ladra e una poco di buono.
Trasferitasi in città con il piccolo per stare vicino al carcere in cui crede sia rinchiuso l’innamorato, Peppa scopre solo allora che è stato trasferito.
A questo punto non le resta altro da fare che vivere da sola in compagnia della sua ossessione d’amore, additata da tutti come "l’amante di Gramigna".
Analisi, commento e temi trattati nella novella di Verga: la passione amorosa e la roba
Nella Prefazione alla novella L’amante di Gramigna, Verga annuncia di voler scandagliare in profondità il "misterioso processo" delle passioni umane in maniera del tutto impersonale, lasciando che la storia venga narrata da una voce corale che è quella della comunità nella quale la vicenda si snoda.
Questa volontà di studio quasi scientifico, oggettivo, fa de L’amante di Gramigna uno dei capisaldi del Verismo italiano.
Gramigna è l’eroe negativo della novella, le cui caratteristiche vengono definite da una serie di luoghi comuni propri della mentalità dell’epoca.
Apprendiamo così che egli è una creatura demoniaca con capacità sovrumane, modi tipici con cui i popolani erano soliti etichettare il diverso, chiunque uscisse dai canoni considerati normali.
L’antitesi di Gramigna è compare Finu, soprannominato "candela di sego", bello e ricco, "il miglior partito" per una ragazza, ma non per Peppa, che per un sentimento del tutto privo di ragione rifiuta quest’ultimo per gettarsi fra le braccia di un criminale che terrorizza l’intera zona.
Si tratta di una passione cieca, che travolge tutto e tutti e alla fine travolgerà anche lei stessa.
Con il suo comportamento, la giovane trasgredisce alle leggi non scritte della comunità, mettendola in pericolo.
Ed è qui che subentra l’altro tema caro a Verga, quello della "roba", massimamente trattato nel romanzo Mastro Don Gesualdo e nella novella La roba.
Ne L’amante di Gramigna, come quasi sempre avviene nelle opere verghiane, eros e denaro si intrecciano indissolubilmente.
Il furore amoroso della donna, infatti, lo stesso che la induce a non volere la "roba" di compare Finu, finisce per minare l’economia rurale del villaggio, in quanto il suo amante, seminando il terrore fra la gente, costringe i contadini, timorosi di incontralo, ad abbandonare il lavoro dei campi, unica fonte di sussistenza dell’intera comunità.
Nessuno può capire la scelta di Peppa e neanche il ricorso alla religione, che in realtà è solo superstizione, può, ovviamente, cambiare la situazione.
L’inevitabile sconfitta di Peppa
Ne L’amante di Gramigna si ravvisa ancora una volta l’idea negativa che Verga ha dell’amore e della passione, sentimenti che, per lui, portano inevitabilmente alla rovina.
Così come accade alla dolce Maria in Storia di una capinera e alla sfortunata Narcisa in Una peccatrice, anche Peppa è destinata a perdere.
L’irragionevole infatuazione per un uomo e la trasgressione alle antiche leggi comunitarie, non possono che condurla alla totale rovina, fisica, economica e morale.
Nella Prefazione a Fantasticheria, un’altra delle sue novelle più celebri, Verga afferma che chi si allontana “dal gruppo per vaghezza dell’ignoto, o per brama di meglio” si avvia verso un’inesorabile e totale sconfitta su tutti i fronti.
Come ne I Malavoglia succede al giovane ’Ntoni, che si discosta dal "vecchio" per attrazione verso il "nuovo", ne L’amante di Gramigna accade a Peppa, che per inseguire un insensato sogno d’amore infrange le regole che da secoli assicurano ordine all’assetto sociale in cui vive.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’amante di Gramigna: riassunto, analisi e significato della novella di Verga
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