L’arte della guerra di Machiavelli è un trattato in forma dialogica pubblicato a Firenze nel 1521. Nella splendida cornice degli "Orti Oricellari" (i giardini di palazzo Rucellai) dialogano alcuni interlocutori privilegiati, quali Cosimo Rucellai, Zanobi Buondelmonti — dedicatario dei Discorsi —, Battista della Palla, Luigi Alemanni e Fabrizio Colonna. Quest’ultimo, ex condottiero dell’esercito spagnolo in Italia, è il portavoce del pensiero dell’autore.
leggi anche
Machiavelli: vita, opere e pensiero
Fabrizio Colonna: chi era?
Fabrizio Colonna militò in Lombardia nella battaglia di Marignano. Fu ospite a Firenze di Cosimo Rucellai, pertanto è plausibile supporre che abbia discusso di argomenti militari con Machiavelli e altri amici presenti nel trattato. Appartenente ai principi Colonna di Roma, Fabrizio vanta un curriculum militare eccezionale di cui colpisce la disinvoltura con cui milita per gli uni o gli altri: combatte contro Turchi e Aragonesi; sconfigge i Francesi, combattendo al servizio degli Spagnoli. Le sue gesta non si contano.
L’arte della guerra: di cosa parla?
L’arte della guerra analizza diversi punti fondamentali:
- La polemica contro le armi mercenarie, fattore di criticità delle realtà politiche della Penisola.
- La proposta di arruolare armi proprie ovvero milizie popolari.
- Segue un corollario di aspetti pratici e logistici: paga e disciplina dei soldati, alloggiamenti e fortificazioni, tipi di schieramenti in battaglia.
Chi è il modello? I Romani sono l’unico modello vincente per disciplina e caratura morale. L’unico modello inattuabile per le mutate condizioni storiche.
I punti fondamentali del discorso di Fabrizio Colonna
Concentriamo la nostra attenzione sui punti salienti del lungo discorso di Fabrizio Colonna che chiude L’arte della guerra di Machiavelli:
- I principi italiani sono responsabili di non avere organizzato milizie proprie. Solo uomini integerrimi e non stranieri diventano buoni soldati.
- Un minuzioso elenco delle attività in cui sono impegnati i Principi italiani deve essere letta come smitizzazione del Rinascimento. Di cosa si occupano i principi nella concretezza del quotidiano? Leggono, studiano, scrivono missive, migliorano le loro competenze comunicative, orchestrano intrighi politici. Si dedicano all’abbigliamento, al cibo, al riposo, ai sollazzi amorosi. Disprezzano i meritevoli, favoriscono la carriera di incapaci raccomandati. Si dedicano a raffinate incombenze signorili, ignari della loro intrinseca debolezza.
- Occorre ricordare l’esercito proprio, organizzato da Filippo il Macedone, emulo di Epaminonda, poi ereditato, ampliato e messo alla prova da Alessandro Magno.
La storia è l’unico esempio valido, anche se le contingenze storiche non ci permettono sempre di imitarla.
L'arte della guerra. Ediz. integrale
Link affiliato
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’arte della guerra di Niccolò Machiavelli: cosa sapere
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo News Libri Storia della letteratura Niccolò Machiavelli
Lascia il tuo commento