L’essenziale è invisibile agli occhi, la celebre frase di Antoine de Saint-Exupéry, in realtà è frutto di una correzione, lo sapevate?
Il dattiloscritto originale del Piccolo Principe, il romanzo capolavoro dello scrittore francese, riportava infatti un’altra dicitura. L’autore scrisse la celebre citazione come correzione, in un sottile tratto a matita, ponendola a lato della pagina. Ora quella pagina - la 57 per l’esattezza - è in vendita presso la biennale di antiquariato che si apre al Grand Palais ephémère di Parigi il prossimo 22 novembre.
Il dattiloscritto de “Il Piccolo Principe” all’asta a Parigi
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La genesi di un capolavoro è spesso più interessante del capolavoro stesso. Forse per questo motivo ci intrigano i manoscritti, i dattiloscritti, le prime stesure con le correzioni scritte e riscritte dagli autori, più delle opere stesse.
Di certo quando annotò quelle due brevi frasi in un sottile tratto a matita, Antoine de Saint-Exupéry non poteva immaginare la loro posterità. La più bella citazione de Il Piccolo Principe fu, in realtà, frutto di una correzione, l’esito imprevisto di un ripensamento o di un emendamento.
Curioso, no? A volte le ragioni del successo di un libro sfuggono agli autori stessi, la fortuna di una citazione in particolar modo: chissà cosa pensava Saint-Exupéry mentre, esitante, appuntava quella frase a matita. Quel che conta è che ne sia rimasta la traccia.
Ora proprio quella pagina è il pezzo più ambito dell’asta di una collezione dedicata allo scrittore e aviatore francese. Benoît Forgeot, titolare di una libreria in rue Odéon, ora incaricato della vendita, ha specificato che si tratta di “una collezione appassionata”; ma non ha rivelato a chi appartengano questi tesori. Tra i ventitré oggetti venduti all’asta si trovano una lettera alla madre, scritta da Antoine a soli dieci anni, le pagine manoscritte di Citadelle, e le lettere scritte dall’autore alla moglie Consuelo prima della tragica morte.
Di certo ora si tratta di una ghiotta opportunità per istituzioni, musei, oppure per qualche ricchissimo amatore de Il Piccolo Principe.
Ricordiamo che il manoscritto autografo dell’opera rimane invece a New York, appartiene alla “Morgan Library & Museum”. Però proprio questo dattiloscritto - il terzo secondo Forgeot - custodisce le correzioni più importanti nella scrittura di Saint-Exupéry, tra cui alcuni passaggi inediti, mai stati pubblicati.
In attesa di scoprire a chi andrà l’ambito bottino letterario, scopriamo più nel dettaglio la genesi dell’opera e l’inestimabile valore filologico di questa pagina dattiloscritta.
“L’essenziale è invisibile agli occhi”: l’origine della frase di Saint-Exupéry
Ancor più che il suo valore in termini economici, consideriamo il valore di quella pagina dattiloscritta in termini filologici. Che meraviglia, che incanto, poter vedere quel sottile tratto a matita che avrebbe cambiato per sempre le sorti di un’opera: giacché Il Piccolo Principe sarebbe ancora Il Piccolo Principe senza quella frase? Forse no, diremmo noi lettori.
Eppure, nel testo originale, Antoine de Saint-Exupéry aveva scritto un’altra frase.
Ed ecco dunque il colpo di scena:
Ce qui est le plus important, c’est ce qui ne se voit pas.
“Ciò che è più importante è invisibile, queste erano le parole originali: c’è una bella differenza, no? Nel manoscritto originale, nel capitolo XXI, nel celebre dialogo Exupéry aveva fatto inizialmente dire alla volpe queste parole.
Ciò che è importante è ciò che non si vede.
In seguito sbarrate e sostituite da una correzione a matita che riportava l’illustre massima che ora tutti noi conosciamo:
L’essenziale è invisibile agli occhi
Secondo i filologi prima di giungere a questa attestazione l’autore provò e riprovò varie correzioni, tra cui: Ce qui compte est invisible, L’essentiel est toujours invisible o L’on voit bien qu’avec le cœur.
In origine si trattava di un semplice racconto di Natale commissionato da un editore di New York. Il Piccolo Principe fu pubblicato invece nell’aprile del 1943.
Antoine de Saint-Exupéry, morì nel luglio 1944 precipitando con il suo aereo, e non poté mai vedere con i propri occhi il successo della sua opera.
A ottant’anni dalla pubblicazione, secondo la Fondation Antoine de Saint-Exupéry il Piccolo Principe ha venduto oltre 150 milioni di copie in tutto il mondo, diventando l’opera di narrativa più letta di tutti i tempi. Senza quella frase, quel sottile tocco a matita simile a un colpo di bacchetta magica, ne siamo certi, non sarebbe mai stata la stessa. Tutta l’essenza de Il Piccolo Principe è custodita in quella frase, in una correzione a matita, scritta come un appunto, che è diventata una lezione universale.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: “L’essenziale è invisibile agli occhi”: è in vendita il dattiloscritto di Antoine de Saint-Exupéry
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