L’isola della Certosa di Venezia, ambiente e storia tra passato e presente
- Autore: Davide Busato e Paola Sfameni
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Anno di pubblicazione: 2009
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Il volume “L’isola della Certosa di Venezia tra passato e presente” a cura di Davide Busato (già autore del volume “Metamorfosi di un litorale”, Venezia, Marsilio, 2006) e Paola Sfameni vuole essere un tentativo di fondere tecniche avanzate di analisi informatica con quelle più tradizionali legate alla lettura della documentazione archivistica. Il risultato ottenuto è stato quello di ridare vita a centinaia di avvenimenti che nei secoli si sono susseguiti e che formano la storia di un’isola della Laguna di Venezia abbandonata per una trentina di anni e solo oggi recuperata, attraverso la ferma volontà del Comune di Venezia e di alcuni enti e società private tra le quali Vento di Venezia, l’Istituzione Parco della Laguna e il Comitato Certosa.
Oggi un turista che si aggirasse per quest’isola (facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici, linea 41-42 ACTV fermata a richiesta) potrebbe scorgere solo alcuni resti in rovina senza accorgersi di percorrere i lunghi viali un tempo alberati che attraversavano il chiostro grande, circondato dalle quindici celle di monaci e posto a lato della maestosa chiesa, un tempo ricca di monumenti funebri della principale nobiltà veneziana cinquecentesca.
Le soppressioni napoleoniche e le due guerre mondiali hanno rivoluzionato completamente l’aspetto dell’isola, distruggendo ogni testimonianza della ricca comunità di monaci che aveva vissuto per secoli in quest’angolo della laguna posto tra il Lido di Venezia e San Pietro di Castello.
Grazie al recupero dei documenti d’archivio siamo in grado oggi di ricostruire ogni area, ubicare i locali del monastero distrutto, fino a conoscere dettagli come quanti e quali volumi erano presenti nella loro fornita biblioteca, quali specie di fiori coltivavano nei giardini delle loro celle o quali erbe mediche utilizzavano per curarsi, quale vino producevano, ma anche da quali artisti a Venezia commissionavano le loro opere d’arte o da quali artigiani si recavano per i loro restauri. Si sono potuti rintracciare alcuni quadri della chiesa distrutta dai francesi e oggi presenti nelle varie pinacoteche italiane ( tra le quali l’Accademia di Venezia), alcune lapidi riutilizzate in altri cimiteri di Venezia o alcune colonne riusate nelle murature esterne dell’isola stessa.
La ricerca si è svolta anche al di fuori dei confini italiani dove è stato fotografato un chiostro che fu smantellato e ricostruito in Germania, forse come bottino di guerra. Sono riemersi dal passato eventi dimenticati e seppelliti nel tempo: dall’utilizzo dell’isola per la peste, alla costruzione di un deposito di polvere pirica; a volte drammatici come un incidente mortale che coinvolse alcuni soldati a lavoro nel Pirotecnico costruito durante la Prima Guerra Mondiale.
Numerose mappe, quadri e fotografie offrono la possibilità di vedere com’era l’isola e quali fossero gli edifici presenti dal Cinquecento fino alla Seconda Guerra Mondiale.
Per il periodo precedente, grazie all’ausilio di Federico Toffano, disegnatore professionista, si sono ricostruiti due momenti importanti: il complesso degli agostiniani nel Duecento e l’arrivo dei Certosini nel Quattrocento.
di Davide Busato
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