La legge del dolore
- Autore: Chris Carter
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2013
Siete alla ricerca di emozioni forti? Vi piacciono i thriller mozzafiato con scene horror a profusione? Nel romanzo avvincente di Chris Carter c’è questo, ma anche:
- un’intelligente indagine portata avanti dal detective Robert Hunter malgrado gli ostacoli che gli mettono davanti capi e amministratori,
- uno spaccato interessante sulla religiosità vissuta in modo fanatico e violento,
- il tema del bullismo nella sua forma originaria e all’epoca poco conosciuta e combattuta dalle autorità.
Insomma un mix ben organizzato dalla penna attenta dello scrittore che costruisce il plot senza un attimo di stanchezza, dando al lettore, con continui colpi di scena e cambi di scenario, il desiderio di non abbandonare il libro fino al finale, assolutamente inatteso.
Capitoli brevi, personaggi ben costruiti, descrizioni mai noiose in un libro che si fa leggere con interesse, anche se alcune scene raccapriccianti sono pensate per stomaci forti, per autentici amanti del genere.
Siamo a Los Angeles, che appare piuttosto come la città dei diavoli, ai giorni nostri. La coppia di detective della squadra speciale, Hunter e Garcia (nei romanzi i poliziotti sono sempre rigorosamente accoppiati, come Don Chisciotte e Sancho Panza!), sono chiamati sul luogo di un crimine particolarmente efferato: il sacerdote cattolico Padre Fabian è stato decapitato ai piedi dell’altare in cui celebrava messa e al posto della sua è stata infilata la testa di un cane...
Non dirò di più dei successivi delitti che si susseguono nella settimana che precede il Natale, tutti numerati con il sangue, ciascuno con il sangue della vittima precedente e con modalità a dir poco macabre.
I due investigatori, Robert Hunter in modo particolare, seguono l’intuito ma anche la profonda conoscenza dei profili criminali e sono aiutati da squadre efficienti di medici legali, disegnatori di identikit, tecnici informatici e grande competenza psicologica nell’immaginare il movente di delitti scientificamente pianificati e altrettanto perversi. La società californiana viene indagata, in modo speciale la vita degli studenti di un liceo negli anni ottanta, funestati da una banda di teppisti violenti e spietati i cui comportamenti, mai censurati o puniti dalle autorità che ne avevano scarsa conoscenza, sono al centro della narrazione.
Il libro si legge con la suspense e l’adrenalina provocata dalla scoperta di ogni nuovo delitto, anche se non mancano spunti di carattere psicologico molto ben ricostruiti: alla base di una mente criminale ci sono spiegazioni difficili da scoprire, sembra dirci l’autore, ma troppo spesso trascurate. Abusi sessuali su minori, feticismo, stalking, violenza gratuita, comportamenti deviati, misticismo sacrilego, tutti atteggiamenti criminosi di cui la civile California sembra essere un palcoscenico mostruoso che la polizia da sola non riesce a dominare né a prevenire.
Insomma c’è nel libro un sottotesto che denuncia una società fatta di gente armata fino ai denti (le pistole, le scimitarre, i veleni, le sostanze più pericolose sono in vendita su internet) ma la cui cultura dei diritti e del rispetto dei più deboli sembra mancare quasi del tutto nello stato più ricco e civile d’America.
La legge del dolore
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