18 Febbraio 2010 - Una visione agghiacciante del mondo della lettura arriva dalle statistiche riportate in un articolo uscito ieri su Repubblica (http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2010/02/17/news/il_libro_questo_sconosciuto_l_italia_tra_gli_ultimi_nella_ue-2332404/).
Secondo i dati dell’Associazione Italiana Editori, nonostante il mercato italiano del libro si mantenga ancora fiorente, con un fatturato di 5 miliardi di euro, solo il 38% delle persone oltre i 14 anni si dichiara "lettore". Solo il 10% si definisce "abituale". La situazione si delinea grave quando si analizza i dati della popolazione giovanile: il 45% dei bambini e ragazzi in età dai 6 ai 19 anni non legge neanche un libro al di fuori di quelli scolastici.
Chiediamo un parere sull’argomento ad Elisabetta Bolondi, insegnante in pensione di un istituto superiore di Roma e da anni nostra collaboratrice su SoloLibri.net.
- La lettura sta forse morendo?
"Malgrado il grande sforzo che viene compiuto dalle case editrici, dai blog, dai giornali, dalle librerie, dagli operatori culturali, da alcuni maestri e insegnanti, la situazione continua ad essere gravissima. La mancanza di lettori, che cresce man mano che i ragazzi crescono, è il segno che la scuola e la famiglia non riescono a lavorare in sintonia."
- Chi possiamo considerare colpevoli del declino dell’amore verso i libri, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione?
Spesso insegnanti poco attenti obbligano giovanissimi a letture impegnative e scoraggianti; spesso i genitori non lettori, troppo distratti e frettolosi, ritengono la lettura noiosa e la considerano un obbligo scolastico da assolvere piuttosto che una risorsa da condividere.
- Da grande lettrice qual è, come ha inserito i libri nel percorso di insegnamento scolastico?
Nei miei tanti anni trascorsi a scuola, ho lavorato per lo più sulla lettura, condividendo con i miei studenti passioni ed entusiasmi, operando una pedagogia della lettura fatta di diverse strategie, a seconda del ragazzo e delle sua problematiche, lavorando per livelli di capacità, di gusti, di interessi. Ho avuto quasi sempre buoni risultati: oggi, su facebook, ricevo ancora apprezzamenti di ex alunni che hanno imparato ad amare i libri con il mio stimolo e il mio aiuto.
Ringraziamo Elisabetta per la partecipazione. Lasciate i Vs commenti sull’argomento!
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La lettura sta morendo?
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Concordo pienamente con Elisabetta riguardo alle cause dello scarso amore dei ragazzi verso la lettura. Io stessa non sono stata una gran lettrice fino a pochi anni fa. Non saprei dire cosa mi ha fatta innamorare nuovamente dei libri, ma so per certo cosa mi ha fatta disinnamorare: insegnanti che ci imponevano titoli troppo impegnativi per la nostra età, regali sbagliati (ricevuti soprattutto dalla madre di una mia amica, una maestra elementare, che mi donava libri sul genere "Il Risorgimento spiegato ai ragazzi" e simili). Forse è stata proprio la mia famiglia, che ha sempre amato la lettura, a farmi superare questo lungo momento di crisi.
Ho però l’impressione che questa disaffezione verso la lettura non sia poi questa grande notizia: mi sembra che sia sempre esistita, almeno da quando ho inizato a frequentare le scuole. La maggior parte dei miei compagni leggeva solo i libri "obbligatori", mentre dedicava il tempo libero alla TV, alle uscite con gli amici, ai primi videogiochi.
Probabilmente un diverso atteggiamento verso la lettura già da parte degli insegnanti e delle famiglie porterebbe a grandi risultati. Ad esempio, abituare già il bambino piccolo all’oggetto libro, associandolo ad un’idea ludica piuttosto che impegnativa (regalando, ad esempio, libricini adatti alla sua età, magari già nei primi mesi in stoffa o galleggianti per il bagnetto), credo possa portare a grandi risultati.
Io, quantomeno, sto provando con la mia nipotina!
Mi associo a tutto quanto è stato detto: il quadro italiano è piuttosto desolante. Personalmente posso dire che, tra i miei coetanei, presentarsi come "grande appassionato di libri" o "grande lettore" risulta spesso motivo di presa in giro. E’ incredibile e molto triste che si sia arrivati a questo punto.
Secondo me, però, possiamo cambiare questa situazione. Dobbiamo fare un grande sforzo, noi scrittori, gli insegnanti ed i genitori; tutti insieme per far conoscere i libri ai bambini, facendo vedere loro la bellezza di "entrare" in un racconto o in un romanzo. Bisogna avvicinare prima a libri leggeri, semplici, avventurosi e, solo dopo che si è presa dimestichezza con questi, passare a libri più impegnati ed impegnativi, da leggere per scopi didattici (ma non solo, perchè spesso, i cosiddetti "mattoni" riservano piacevoli sorprese). Portiamo anche i bambini in libreria, io trovo così affascinante girare tra scaffali pieni di libri... Sarà deformazione professionale : )
Far emozionare ragazzi abituati ai videogames con un libro è una meta difficile da raggiungere, ma ce la possiamo e ce la dobbiamo fare!
E’ vero! I nostri giovani non leggono, stanno perdendo la capacità di sognare attraverso le righe, impigriti dagli schermi grandi o piccoli, che non regalano spazio per la fantasia e propinano il tutto già pronto. Non è colpa loro: vivono nella dimensione multimediale fin dalla nascita, sta a noi adulti indicare l’esistenza del mondo inesplorato e dai risvolti affascinanti della carta stampata. Per fare questo dobbiamo diventare meno superficiali e frettolosi. Infatti, se è facile collocarli davanti alla tv ad assorbire tutto ciò che passa (perché abbiamo premura di fare altro) è molto più impegnativo ascoltarli, dar loro attenzione e poi suggerire le letture più congeniali! Se poi volessimo strafare potremmo rispolverare l’abitudine, caduta in disuso, di tanti nonni e nonne: spegnere la tv e leggere insieme alcune pagine di un bel libro, venti minuti insieme, ogni sera, prima di andare a nanna. Vedrete che sogni d’oro... e che figli lettori che avremo!
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